La curva dei nuovi casi di Covid-19 si mantiene in Italia in una situazione di ‘plateau’, ovvero di stabilita’, ma sempre su numeri elevati e questo ha una diretta conseguenza: aumentano i pazienti che necessitano di assistenza ospedaliera. A dimostrarlo e’ il dato sull’occupazione dei reparti ordinari salito al 16%, sforando cosi’ la soglia di allerta fissata al 15%. Un campanello di allarme, mentre in Italia si sono superate le 160mila vittime dall’inizio della pandemia. Un quadro che si accompagna ad una crescente preoccupazione anche a livello europeo per la persistenza di focolai “significativi” in vari Paesi. Nelle ultime 24 ore, evidenziano i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 4 aprile, l’occupazione dei posti letto nei reparti ospedalieri di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid sale dunque di un punto percentuale raggiungendo il 16% e supera il 20% in 7 regioni. L’occupazione delle terapie intensive, invece, e’ sempre stabile al 5% a livello nazionale, sotto la soglia di allerta del 10%, ma resta al 10% in Calabria e al 12% in Sardegna. Proprio il dato dell’occupazione degli ospedali resta uno dei parametri cruciali per il monitoraggio dell’epidemia, e questo mentre l’Oms invita a non abbassare la guardia. Molti paesi infatti, afferma Michael J. Ryan, direttore esecutivo dell’Health Emergencies Programme dell’Oms, “stanno continuando a far fronte a focolai e l’emergere di Omicron ha innescato un’ondata di trasmissione globale i cui impatti si fanno ancora sentire”. Pertanto, “mentre ci concentriamo su un futuro in cui la fase acuta della pandemia e’ terminata, permangono molte sfide e sara’ necessario – spiega – un controllo costante del virus nel 2022 e oltre”. Sul fronte dei dati giornalieri, il bollettino del ministero della Salute segnala un aumento dei contagi: sono 88.173 nelle ultime 24 ore (ieri 30.630.). Le vittime sono invece 194, in aumento rispetto alle 125 di ieri. Il numero di vittime registrate da inizio pandemia supera cosi’ quota 160mila: sono 160.103. Il tasso di positivita’ e’ al 14,98%, in aumento, e sono 471 i ricoverati in intensiva, 12 in meno di ieri. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 10.246, ovvero 5 in piu’ rispetto a ieri. Quella che osserviamo, afferma Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCSS Galeazzi di Milano, e’ “una situazione di plateau dei casi, ma con valori ancora impegnativi, e con il consistente numero di contagiati che si cumulano si iniziano a vedere anche gli effetti in termini di un maggior numero di ricoveri”. Secondo alcuni modelli matematici tuttavia, osserva, “ci potra’ essere un calo effettivo della curva e dei ricoveri dalla fine di maggio, mentre sul fronte vaccinazioni c’e’ una forte riduzione e questo puo’ essere molto pericoloso anche rispetto alla nuova variante Xe allo studio”. Un invito alla cautela arriva dal sottosegretario alla Salute Piepaolo Sileri, che avverte come con la fine dello stato di emergenza sia importante mantenere comportamenti prudenti: “I casi diminuiranno con l’estate, anche se in autunno – afferma – e’ possibile aspettarsi una recrudescenza”. Intanto, mentre e’ attesa a breve una valutazione Ema-Ecdc sulla quarta dose dei vaccini anti-Covid, in un’ordinanza il ministero della Salute ha ricordato le misure precauzionali da adottare negli esercizi commerciali in questa fase della pandemia, dalle mascherine al distanziamento, dall’indicazione a privilegiare i pagamenti con carta elettronica all’adeguata areazione degli ambienti. Da parte sua, Federfarma ricorda che con la fine dello stato di emergenza non sono piu’ in vigore gli accordi sui prezzi calmierati per test antigenici e mascherine in farmacia. Ma “tamponi e mascherine continuano ad essere strumenti indispensabili per monitorare e prevenire i contagi” e per questo Federfarma sottolinea l’importanza di “mantenere inalterate le condizioni economiche per la loro erogazione” e conferma la disponibilita’ “a valutare eventuali nuovi accordi a tutela della salute dei cittadini”.