Collegati con noi

Corona Virus

Covid: salgono casi tra bimbi a scuola e reinfezioni

Pubblicato

del

Il virus SarsCoV2 torna a circolare tra i banchi: aumentano infatti, in una settimana, i contagi da Covid-19 tra i bambini, cosi’ come aumentano le reinfezioni. Un dato evidenziato dall’Istituto superiore di sanita’ (Iss) che preoccupa gli epidemiologi, critici anche rispetto allo stop all’utilizzo delle mascherine che da oggi restano obbligatorie solo nelle strutture sanitarie e Rsa. Il quadro epidemiologico in Italia riaccende dunque le preoccupazioni, con l’indice di trasmissibilita’ Rt e l’incidenza dei casi che hanno ripreso a salire attestandosi rispettivamente, secondo l’ultimo monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, al valore di 1 che indica la soglia di allerta epidemica ed a 325 casi per 100mila abitanti. La circolazione virale sembra pertanto essere aumentata in modo consistente ed a preoccupare sono proprio i bambini, tra i quali i contagi sono in rapida salita. Secondo il report esteso dell’Iss, che accompagna il monitoraggio settimanale, e’ infatti in aumento rispetto alla scorsa settimana la percentuale dei casi segnalati nella popolazione in eta’ scolare in confronto al resto della popolazione: 14,9% contro l’11,1% di 7 giorni fa. Il 25% dei casi in eta’ scolare e’ stato diagnosticato nei bambini under-5, il 39% nella fascia 5-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni. Dall’inizio dell’epidemia, rileva inoltre l’Istituto, sono stati riportati 4.577.377 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 23.275 ospedalizzati, 518 ricoverati in intensiva e 72 deceduti. Anche il tasso di incidenza a 7 giorni, si legge nel report, e’ in aumento in tutte le fasce d’eta’. Il tasso di incidenza piu’ elevato si registra nella fascia 50-59 anni (267 casi per 100.000) mentre nelle fasce 20-29 si registra il valore piu’ basso pari a 154 casi per 100.000. Nell’ultima settimana, inoltre, risulta in aumento anche la percentuale di reinfezioni da Covid-19 sul totale dei casi segnalati: e’ pari infatti al 17,8% rispetto al 15,8% di sette giorni fa. Sostanzialmente stabili, invece, secondo il bollettino del ministero della Salute, i numeri dell’epidemia nell’arco delle 24 ore: sono 33.876 i nuovi contagi (ieri 34.479). Le vittime sono 38, stabili rispetto a ieri. Il tasso di positivita’ e’ al 18,7% (ieri al 18,8%). Negli ospedali, sono 138 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (ieri 136) ed i ricoverati nei reparti ordinari sono invece 4.181 (ieri erano 4.101). A preoccupare, spiega l’epidemiologo Cesare Cislaghi, e’ soprattutto “il ritmo di crescita dei casi di Covid in Italia: i contagi infatti da una settimana all’altra stanno crescendo piu’ del 50%; se continuasse cosi, a fine ottobre la media della settimana supererebbe i 200.000 contagi al giorno”. Al di la’ dei problemi di salute, rileva, “si consideri che con duecentomila contagi al giorno ci saranno costantemente piu’ di un milione di lavoratori assenti per malattia e anche solo questo e’ un costo sociale molto elevato. I ricoverati in ospedale, poi, potrebbero essere come sempre circa l’1% dei positivi prevalenti, cioe’ circa 15.000. Infine tra tre o quattro settimane i decessi potrebbero di nuovo aumentare molto arrivando a meta’ novembre anche a 500 al giorno se i contagi saranno duecentomila e la letalita’ al 2,5 per mille”. Inoltre, sottolinea, “oggi l’epidemia, grazie ai vaccini, crea problemi minori alla maggioranza di chi si contagia ma gli esiti seri sono tutt’altro che spariti. Tra le persone positive, circa il dieci per mille ricorre alle cure ospedaliere contro un due per mille della popolazione generale, e mentre tra la popolazione generale muore ogni giorno una persona su trentaduemila, tra la popolazione positiva al Covid i decessi sono uno su ottomila, cioe’ quattro volte tanto”. Insomma, “ci si deve chiedere se, in una situazione come questa, con simili previsioni credibili seppur non certe, sia veramente saggia e corretta la scelta del governo uscente di non far nulla e di non rinnovare neppure l’obbligo delle mascherine se non negli ambienti sanitari. Speriamo – conclude l’esperto – che il governo entrante ci ripensi, ma le dichiarazioni di alcuni nuovi eletti ci fanno temere il contrario”.

Advertisement

Corona Virus

A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

Pubblicato

del

“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

Continua a leggere

Corona Virus

Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

Pubblicato

del

Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

Continua a leggere

Corona Virus

Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

Pubblicato

del

Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto