Collegati con noi

Corona Virus

Covid rilancia vaccino influenza, +12% tra anziani

Pubblicato

del

Spinte dalla paura della circolazione contemporanea di due virus e incentivate da una forte campagna di comunicazione, le vaccinazioni antinfluenzali nella stagione 2020/2021 sono “sensibilmente aumentate” tra gli over 65, con una crescita della copertura del 12% rispetto all’anno precedente e quasi 7 anziani su 10 vaccinati. A confermare le previsioni sono i dati del Ministero della Salute, che mostrano una percentuale “confortante e tornata ai livelli di dieci anni fa”, come spiega Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene presso l’Universita’ di Parma e l’Universita’ San Raffaele di Milano. Mentre, per il prossimo autunno, la Gran Bretagna offrira’ il vaccino a ben 35 milioni di persone. Malattia in genere non grave, nelle persone anziane l’influenza e’ associata al rischio di complicanze e mortalita’. Per questo l’Organizzazione mondiale della Sanita’ raccomanda coperture vaccinali elevate nelle persone con piu’ di 65 anni o con malattie croniche. Nel primo decennio degli anni duemila, spiega il Ministero, “l’andamento della copertura dell’antinfluenzale, negli over65, mostrava un trend positivo. A partire dalla stagione 2009/10 si e’ osservato pero’ un drastico calo, passando da una copertura del 65,6 % al 48,6%, registrato nella stagione 2014/2015. Dalla stagione 2015/16 l’andamento mostra un costante aumento della copertura vaccinale arrivando al 66,5,% dell’ultima stagione”. Secondo gli ultimi dati, nel 2020-2021 a esser stata vaccinata e’ stata il 23,7% della popolazione generale, rispetto al 16,8% dell’anno precedente, con una crescita del 7%. L’aumento e’ frutto soprattutto di una copertura cresciuta del 12% tra gli over 65, tra i quali l’anno passato i vaccinati sono stati, appunto, il 66,5%. Un buon risultato anche “se ancora lontano dal 75%, l’obiettivo minimo raccomandato in questa fascia di eta’”, precisa Signorelli. Per ridurre il rischio della contemporanea circolazione di virus influenzali e Sars-CoV-2 ma anche per semplificare la diagnosi dei casi sospetti di Covid-19, visti i sintomi in parte simili all’influenza, il Ministero ha acquistato lo scorso anno oltre 17,8 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale a fronte dei 12 milioni dell’anno precedente. E gli esperti chiedono il bis. E’ importante, afferma Signorelli, gia’ presidente della Societa’ Italiana di Igiene (SItI), “incentivare la vaccinazione antinfluenzale anche per la prossima stagione, perche’ se i piu’ anziani sono protetti, questo rappresenta un vantaggio per loro, ma anche per i sanitari, che dovranno comunque gestire ancora una fase endemica dell’epidemia da Sars-CoV-2, in attesa che la copertura vaccinale si completi. La campagna vaccinale massiva contro il Covid – sottolinea – deve essere uno stimolo a implementare tutte le altre vaccinazioni, a cominciare da quella contro l’influenza”. Cosi’ intende fare la Gran Bretagna. Il governo britannico, infatti, ha deciso di offrire il vaccino antiinfluenzale a oltre 35 milioni di persone da settembre. Si tratta della piu’ grande campagna contro l’influenza mai lanciata nel Paese e sara’ strutturata come quella contro il Covid-19 e per la prima volta potranno richiedere il vaccino anche i ragazzi tra i 15 e 16 anni. D’altronde uno studio di recente presentato allo European Congress of Clinical Microbiology and Infectious Disease mostra che il vaccino antinfluenzale potrebbe proteggere dagli effetti piu’ gravi di Covid-19, riducendo il rischio di ictus, sepsi e trombosi venosa profonda.

Advertisement

Corona Virus

A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

Pubblicato

del

“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

Continua a leggere

Corona Virus

Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

Pubblicato

del

Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

Continua a leggere

Corona Virus

Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

Pubblicato

del

Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto