Il virus Sars-CoV-2 continua a correre, dopo aver rialzato la testa ormai da qualche settimana: in soli 7 giorni si è registrato un aumento dei casi pari al 44%, secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Ma se la situazione negli ospedali non desta al momento allarme, a preoccupare è il fatto che il Covid sia in aumento soprattutto nelle fasce più a rischio come i soggetti fragili e gli anziani, in particolare tra gli over-90.
Ultranovantenni per i quali il rischio di andare incontro a malattia grave è alto e che in Italia sono circa un milione: per loro, avvertono i geriatri, vaccinarsi subito è cruciale. A sottolineare l’importanza della vaccinazione per i fragili è stato anche il ministro della Salute Orazio Schillaci, che dalla Festa nazionale di Italia Viva ha annunciato che “faremo una campagna su questo, ma – ha precisato – non ci vuole terrorismo, perchè la malattia è diversa”. “Mi spiace – ha aggiunto – che si parli tanto di Covid lasciando da parte tanti altri temi importanti; il Covid ha causato vittime, tante famiglie hanno sofferto, ma non limitiamoci al Covid, non facciamoci distrarre dal Covid”. Schillaci ha anche assicurato che il nuovo piano pandemico “al quale stiamo lavorando, sarà firmato entro l’anno”. Quanto ai dati dell’epidemia, in una sola settimana, rileva l’Iss, i casi sono pari al +44%: al 13 settembre sono 30.777, rispetto ai 21.316 della scorsa settimana.
L’incidenza sale a 52 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 36 di sette giorni fa e l’indice di trasmissibilità Rt è pari a 1,20, sopra la soglia epidemica di 1. Sale leggermente anche l’occupazione dei letti in Area medica: dal 3 al 3,8% con un totale di 2.378 ricoverati. E salgono lievemente anche le terapie intensive (0,9% rispetto allo 0,6% della precedente rilevazione) con 76 persone. Anche i tamponi effettuati sono in aumento, passando da 168.704 della settimana precedente a 206.748. “In considerazione della situazione epidemiologica”, si legge nel monitoraggio, si suggerisce dunque di “rafforzare le misure di protezione e prevenzione, come la vaccinazione ai fragili”.
I tassi di malattia grave sono stabili o in lieve aumento in tutte le fasce d’età ma i tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età e quelli più elevati si trovano appunto nella fascia degli over-90, che registra anche il più alto tasso di incidenza. I casi di Covid-19 in Italia sono in crescita lineare, così come i ricoveri e i decessi. I timori in questo momento riguardano però principalmente i fragili e gli anziani: “Il milione di over-90 nel nostro Paese andrebbe immediatamente immunizzato con il vaccino aggiornato contro Covid-19, già a partire da ottobre quando partirà la nuova campagna vaccinale sul territorio”, sottolinea il presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria, Andrea Ungar. Sopra i 90 anni, infatti, “il soggetto è connotato da una altissima fragilità, indipendentemente dalle patologie conclamate. Da ottobre – sottolinea – il consiglio per tutti gli over-90 e over-80 è di effettuare pure la vaccinazione antinfluenzale, che può essere fatta nella stessa seduta della vaccinazione anti-Covid, oltre alle vaccinazioni anti-Zoster e anti-pneumococco”.
Per proteggere gli anziani, cruciale è poi il coinvolgimento dei familiari: “Sarebbe bene che anche i familiari stretti di un over-90 si vaccinassero contro il Covid, se vicini al loro congiunto. E in ogni caso, in presenza di sintomi o tosse, sarebbe bene sempre indossare la mascherina se si viene in contatto con un over-80 o se si vive con un anziano”, è il consiglio del geriatra. Intanto, la Commissione europea ha autorizzato l’immissione in commercio anche del vaccino Spikevax aggiornato di Moderna, dopo il via libera al vaccino Comirnaty di Pfizer. E si affaccia l’ipotesi – confermata dal segretario dei medici di famiglia Fimmg, Silvestro Scotti, dopo l’incontro di oggi con il direttore Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia – che per i pazienti asintomatici positivi la cui presenza a lavoro implichi un rischio epidemiologico, si possano favorire dove possibile eventuali forme di smart working.