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Coronavirus: 2 positivi escono da Covid center Napoli

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Due pazienti positivi ricoverati al Covid Center Loreto mare di Napoli escono all’esterno del nosocomio. E’ quanto fa sapere la Direzione generale della Asl Napoli 1 centro, che giudica il fatto “gravissimo”. Nella notte, due pazienti positivi si sono recati all’esterno del nosocomio e sono stati segnalati alle Forze dell’ordine. La direzione ha dato mandato ai propri legali per “valutare ogni utile iniziativa per tutelare l’immagine degli operatori sanitari e dell’Azienda”. “Quanto avvenuto durante la notte al Covid Centr Loreto mare e’ gravissimo – si legge in una nota – perche’ denota una condotta da parte dei due pazienti positivo al Covid che ha messo a rischio la salute pubblica”. “E’ altrettanto grave che per motivare un gesto irresponsabile – sottolineano dalla Direzione generale – sia stato gettato discredito sull’operato del personale che lavora ogni giorno con abnegazione e professionalita’”.

Erano ricoverati da una decina di giorni i due pazienti, positivi al coronavirus, che nella notte si sono allontanati dal Covid center del Loreto mare, a Napoli. Ma in un video che gira in Rete, i due, entrambi minorenni, e il padre di uno di loro raccontano: “Li hanno buttati fuori”. I due – secondo quanto riferito da fonti Asl – hanno eluso la sorveglianza scavalcando i cancelli chiusi dell’ex pronto soccorso dell’ospedale. Quando il personale del Loreto mare si e’ accorto di quanto accaduto, e’ stata allertata la polizia che ha provveduto a verbalizzare l’accaduto. La decisione di rivolgersi alle forze dell’ordine e’ stata dettata anche dalla brutta piega che stava prendendo la situazione a causa di una accesa discussione sfociata in una aggressione verbale e minacce al personale dell’ospedale. Nel video, i ragazzi raccontano che all’interno dell’ospedale non sarebbero stati curati e che il personale addetto alle pulizie non avrebbe provveduto. Tutto smentito dai vertici dell’ospedale, che hanno denunciato i due e anche il padre di uno dei minorenni. “Mi hanno bussato al citofono e mi hanno detto che non possono entrare alimenti – racconta uno dei due pazienti ‘evasi’ – Dopo 10 giorni che sono qua, mio padre mi aveva portato qualcosa da mangiare”. L’introduzione di alimenti dall’esterno all’interno degli ospedali e’ gia’ di norma vietata, ancor piu’ ora in periodo di misure di contenimento del contagio. “Sono qua fuori – sottolinea il padre – perche’ non mi hanno permesso di far entrare gli alimenti. Un minorenne non puo’ uscire da solo, hanno detto loro di andarsene, li hanno buttati fuori”. Al momento, i due risultano ancora ricoverati nel covid center dal quale nella notte hanno provato a ‘evadere’. Napoli.

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Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

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Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

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Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

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Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

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Casi di Covid ancora in calo, inizia a circolare la variante Xec

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Dopo l’ondata di contagi estiva, anche nell’ultima settimana continua il calo di casi di Covid-19 in Italia. Dal 12 al 18 settembre sono stati 8.490 i nuovi positivi, ovvero circa il 12% in meno rispetto ai 9.670 al periodo dal 5 all’11 settembre. Calano anche i decessi, che sono stati 93 rispetto ai 97 della precedente rilevazione. Stabile il peso sugli ospedali sono stati segnalati anche nel nostro Paese alcuni sequenziamenti della variante Xec, sempre appartenente alla famiglia Omicron. Questi i numeri contenuti nell’ultimo monitoraggio a cura dell’Istituto Superiore di Sanità e nel bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute. Sono stati 81.586 i tamponi effettuati in 7 giorni, in calo del 6% circa rispetto ai 86.872 della settimana precedente, il tasso di positività passa dall’11% al 10% circa.

La regione con il più elevato numero di casi in assoluto è stata la Lombardia, con 1.951, seguita dal Veneto, con 1.175. Le fasce di età più colpite dall’infezione sono gli over 80 e l’indice di trasmissibilità (Rt) è pari a 0,8 e sostanzialmente stabile. L’incidenza di casi segnalati nel periodo 12-18 settembre è pari a 14 casi per 100.000 abitanti, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata in Veneto (24 casi per 100.000 abitanti). Al 18 settembre l’occupazione dei posti letto in area medica è stabile e pari a 2,9% (1.777 ricoverati). Stabile anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,6% (54 ricoverati).

Quanto alle varianti, i dati preliminari relativi al mese di agosto 2024 evidenziano la co-circolazione di differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale. “Sono stati inoltre identificati – si legge – alcuni sequenziamenti riconducibili al sottolignaggio ricombinante denominato Xec già segnalato in alcuni Paesi europei”. Quest’ultima, apparsa per la prima volta in Germania a fine giugno si è diffusa rapidamente in Europa, Nord America e Asia. I sintomi sono considerati lievi e i nuovi vaccini efficaci.

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