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Politica

Conte lancia la “Rifondazione Contista”: verso una nuova era del Movimento 5 Stelle

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Dopo il clamoroso attacco di Beppe Grillo, che ha dichiarato “morto” il Movimento 5 Stelle in un recente video, Giuseppe Conte non si ferma e avvia il processo di quella che già molti definiscono la “Rifondazione Contista”. L’ex premier ha scelto di non tentare mediazioni con Grillo, considerato ormai “inaffidabile e irragionevole”. Al contrario, Conte ha deciso di rifondare il Movimento 5 Stelle, trasformandolo in una nuova forza politica, pur mantenendo le “5 Stelle” come ispirazione simbolica.

Un nuovo partito sotto le “5 Stelle”

Conte non intende creare un nuovo partito, ma vuole rifondare l’attuale struttura, con l’obiettivo di assumere pieno controllo e indipendenza dal “padre fondatore”. Durante una tappa del suo tour in Emilia-Romagna, a Cesena, il leader ha dichiarato: «Un padre ha il diritto a dar la vita, non a dare la morte ai figli. Oggi il Movimento è la comunità degli iscritti. Al di fuori di questo esistono concezioni padronali che non si giustificano per forze politiche».

La strategia di Conte: verso una Costituente per il nuovo Movimento

Il 23 e 24 dicembre si terrà l’assemblea costituente, dove la base del Movimento sarà chiamata a votare per un cambiamento radicale. Conte ha preparato la sua strategia a lungo, analizzando ogni aspetto giuridico per liberare il M5S dall’influenza di Grillo. Forte della sua esperienza da giurista e dell’appoggio di esperti, l’ex premier ha valutato i passaggi per rimuovere l’ideatore del Movimento, con cui i rapporti si sono progressivamente deteriorati.

La frattura tra Conte e Grillo ha avuto il suo momento decisivo a Ferragosto, quando il deputato Alfonso Colucci, ex notaio del M5S, ha rivelato che Grillo, firmando il contratto per la consulenza al Movimento da 300mila euro l’anno, aveva rinunciato a qualsiasi tipo di rivalsa. Con questa mossa, Conte ha potuto rafforzare il suo controllo, mirando alla vera indipendenza del partito che ha guidato sotto le tempeste politiche recenti.

Un nuovo corso politico, una rivoluzione in arrivo

La rifondazione del Movimento culminerà il 24 novembre con la conclusione della campagna di ascolto della base e con il voto su questioni cruciali per ridefinire l’identità del partito. Questa “guerra di sfinimento” è destinata a esaurire anche le risorse economiche di Grillo, che – a differenza del passato – non gode più dello stesso sostegno finanziario.

La fine del contratto: Conte chiude i conti con Grillo

Un passaggio chiave della “Rifondazione Contista” sarà il 31 dicembre, data in cui Conte ha già annunciato la fine del contratto di consulenza per Grillo, tagliando definitivamente i 300mila euro annui in scadenza. Questa decisione siglerà la separazione definitiva tra il Movimento e il suo fondatore. Dalla base, confidano nel nuovo corso di Conte: “Solo a quel punto, forse, Grillo capirà di essere rimasto solo, con pochi sostenitori come Virginia Raggi e Danilo Toninelli e senza più il suo popolo”.

La sfida per il futuro: un Movimento rinnovato e indipendente

Il cambiamento del Movimento 5 Stelle potrebbe portare a una nuova fase politica, con Conte deciso a guidare un partito che rispecchi le aspettative degli iscritti e che sia più autonomo e indipendente. La rifondazione non è solo una questione di nomi e simboli, ma il tentativo di Conte di costruire una forza politica che non risponda a una singola figura, bensì a una visione condivisa. Il prossimo anno, dunque, si prospetta decisivo per il futuro del Movimento, che si appresta a intraprendere un nuovo cammino sotto la guida di Conte.

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Politica

Alessandro Piana: “Perdono, ma non dimentico” – La fine di un incubo giudiziario

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Alessandro Piana (nella foto in evidenza), esponente della Lega e vicepresidente della Regione Liguria, tira un sospiro di sollievo dopo la conclusione di un’inchiesta giudiziaria che per oltre un anno lo ha visto al centro di pesanti sospetti. Accusato ingiustamente di coinvolgimento in un presunto giro di squillo e party con stupefacenti, Piana è stato ufficialmente escluso dall’elenco dei rinviati a giudizio, mettendo fine a un incubo personale e politico.


Un’accusa infondata che ha segnato una campagna elettorale

Alessandro Piana racconta di aver vissuto un periodo estremamente difficile, aggravato dalla tempistica dell’inchiesta, che ha coinciso con la campagna elettorale.

«L’indagine era chiusa da tempo, ma si è voluto attendere per renderne noto l’esito. Mi sarei aspettato maggiore attenzione, considerato il mio ruolo pubblico. Per mesi sono stato bersaglio di accuse infondate, che sui social si sono trasformate in attacchi personali».

Nonostante il clamore mediatico, Piana ha affrontato con determinazione la situazione, ricevendo il sostegno del partito e del leader regionale della Lega, Edoardo Rixi.


Le accuse e il chiarimento

Piana spiega di essere venuto a conoscenza del suo presunto coinvolgimento attraverso i media, vivendo quello che definisce un “incubo”:

«Ero al lavoro quando ho saputo del mio presunto coinvolgimento. Credevo fosse uno scherzo, invece era terribilmente vero».

L’esponente leghista si è immediatamente messo a disposizione della magistratura, fornendo tutte le prove necessarie per dimostrare la sua estraneità ai fatti:

«Non ero presente dove si sosteneva che fossi. Ero a casa mia, a 150 chilometri di distanza, con testimoni pronti a confermarlo. Non ho mai frequentato certi ambienti, nemmeno da giovane».

Secondo Piana, il suo nome sarebbe stato tirato in ballo per millanteria durante un’intercettazione telefonica che citava genericamente un “vicepresidente della Regione”.


Una vicenda che lascia il segno

Nonostante la sua assoluzione dai sospetti, Piana non nasconde l’amarezza per i danni subiti:

«Ho pagato un prezzo molto salato, gratuito e ingiusto. Per mesi sono stato additato come vizioso. Perdono chi ha sbagliato, ma non dimentico».

Il vicepresidente auspica che casi simili siano gestiti con maggiore rapidità in futuro, per evitare che accuse infondate possano danneggiare ingiustamente la reputazione di figure pubbliche.


Conclusione

La vicenda di Alessandro Piana solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra diritto di cronaca e tutela dell’immagine pubblica, in particolare quando si tratta di accuse che si rivelano infondate. Oggi, il vicepresidente della Regione Liguria guarda avanti con serenità, forte del sostegno ricevuto e con la determinazione di proseguire il suo impegno politico senza lasciarsi scoraggiare dagli eventi passati.

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Politica

Trasporti, De Luca: investito un miliardo per rinnovo parco bus

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Millequattrocento autobus nuovi sui 1.800 programmati, per un investimento di quasi un miliardo di euro, sono già in esercizio sulle tratte coperte da Air Campania. Il dato lo fornisce il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che oggi ha inaugurato ad Avellino la nuova sede dell’azienda interamente partecipata dalla Regione, con la consegna di cinque bus elettrici. “Un impegno enorme – ha sottolineato De Luca-: stiamo sostituendo l’intero parco dei mezzi pubblici, non soltanto per il trasporto su gomma, ma anche per quello ferroviario”. Su questo specifico settore, De Luca ha rimarcato lo “sforzo gigantesco” della regione: “Ora – ha aggiunto – attendiamo l’omologazione per la linea Circumvesuviana che collega Napoli a Sorrento per mettere in esercizio il nuovo treno che ci è stato appena consegnato. Su un altro fronte, abbiamo indetto un altro concorso e presto assumeremo 150 giovani”.

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Economia

Campania, cresce economia e occupazione, calo industria auto

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Nel primo semestre del 2024 l’attività economica in Campania è cresciuta in misura contenuta, per la debolezza della fase ciclica. Secondo le stime della Banca d’Italia, basate sull’indicatore Iter, nella prima metà dell’anno il prodotto è aumentato dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2023, un incremento superiore alla media italiana e a quello del Mezzogiorno. E’ quanto emerge dal dossier sui primi sei mesi dell’anno in corso, pubblicato oggi da Banca d’Italia della Campania. Secondo lo studio sui dati economici la debole espansione dell’attività ha risentito di andamenti eterogenei tra i settori dell’economia, con i dati per le imprese che evidenziano nei primi nove mesi dell’anno il permanere di un andamento sfavorevole per la manifattura: il saldo tra la quota di imprese con un incremento delle vendite in termini reali e quella delle aziende che ne hanno registrato un calo è stato negativo, risultando moderatamente più ampio rispetto all’intero 2023.

Il comparto automotive, interessato da un recente calo dei livelli di attività, è condizionato dalle incertezze legate alla definizione dei tempi e delle modalità della riconversione tecnologica. Tra le imprese dei servizi l’attività è risultata pressoché stabile: è cresciuta la percentuale di imprese che ha valutato stazionari i livelli delle vendite in termini reali, mentre si sono sostanzialmente equivalse le quote delle aziende tra vendite in aumento e in calo. Il comparto turistico, in ripresa nel precedente biennio, ha risentito della riduzione della domanda interna a fronte di una sostanziale stabilità dei visitatori esteri che hanno continuato a sostenere il traffico aeroportuale che, insieme a quello portuale, registra un aumento dei passeggeri.

Il turismo influisce anche sul mercato degli immobili residenziali che nel primo semestre del 2024 hanno una crescita del prezzo del 3,6%, con un compravendita di abitazioni in calo nelle città campane dell’1,3%. Il settore delle costruzioni è rimasto in espansione, sostenuto dall’accelerazione degli investimenti pubblici degli enti locali campani e dall’avanzamento dei lavori finanziati dal Pnrr, mentre il comparto delle ristrutturazioni abitative, pur risentendo della rimodulazione degli incentivi fiscali, ha beneficiato nei primi mesi dell’anno del protrarsi degli interventi attivati sul finire del 2023 in vista della riduzione delle agevolazioni. Oltre i tre quarti delle imprese industriali e dei servizi valutano di avere realizzato nell’anno investimenti prossimi a quelli programmati, comunque attesi su livelli più contenuti di quelli realizzati nel 2023.

Per il 2025 le attese di ampliamento della spesa per investimenti sono più diffuse tra le imprese dei servizi. Sulle esportazioni campane c’è ancora crescita, anche se a ritmi più contenuti, trainate pressoché esclusivamente dalle vendite estere del comparto farmaceutico. Aumenti moderati si registrano anche per l’agroalimentare e l’aerospaziale mentre si osserva un calo per l’automotive, le cui vendite si sono ridotte sui mercati europei e nordamericani. Nella prima parte dell’anno l’occupazione è cresciuta sensibilmente con un +2,9%, superiore a quella italiana, sia su dipendenti che su autonomi, ma con crescita per contratti a tempo determinato e calo per gli indeterminati. Il tasso di attività vede però una disoccupazione pressoché stabile al 17,4% e la richiesta di sussidi di disoccupazione è arrivata al 7,1%, rispetto al 6,3% nazionale. Nei primi nove mesi del 2024 si sono ampliate le richieste di ricorso alla Cassa integrazione, in particolare per alcuni comparti dell’industria in senso stretto, mentre si sono ridotte quelle per l’edilizia e i trasporti.

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