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Contagio e morti, avviso di garanzia a Conte e ai ministri: per il pm l’inchiesta è da archiviare

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Il premier Giuseppe Conte e sei ministri sono indagati per la gestione dell’emergenza Coronavirus. Finiti nel mirino di oltre duecento denunce, di semplici cittadini e associazioni di consumatori. Accusati di reati che vanno dall’epidemia all’omicidio colposo, dall’abuso d’ufficio all’attentato contro la Costituzione. C’e’ chi vuole che il governo risponda dei ritardi del lockdown e chi al contrario lamenta la limitazione delle liberta’ personali. La procura di Roma invia gli atti al tribunale dei ministri: “Un atto dovuto”, dice Palazzo Chigi. E in effetti i pm romani annotano che le accuse sono “infondate e quindi da archiviare”. L’ultima parola su un eventuale processo a Conte, Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza, spetta ora al tribunale dei ministri. Dall’opposizione Fi e Fdi sostengono che il giudizio negativo sul governo spetti alla politica non alla magistratura, mentre Matteo Salvini attacca: invoca l’arresto di Conte e accusa il governo di avere “morti sulla coscienza”. Ma il premier difende le sue scelte e ne rivendica la “responsabilita’ politica”. E’ una nota della presidenza del Consiglio a svelare la nuova inchiesta sui giorni del lockdown, che si affianca a quella di Bergamo sulle mancate zone rosse ad Alzano e Nembro. Gli avvisi di garanzia sono arrivati: la speranza nel governo e’ che il tribunale dei ministri decida di archiviare, come proposto dai pm romani, senza aprire un processo. Ma qualche timore trapela, soprattutto sul piano politico: se a settembre arrivasse un rinvio a giudizio, rischierebbe di piombare sul governo in una fase gia’ assai delicata, per la riapertura delle scuole e un autunno di crisi che secondo Lamorgese potrebbe essere carico di tensioni sociali. Sull’inchiesta Conte invia ai cittadini che lo seguono via Facebook un messaggio di tranquillita’ e “massima trasparenza”. “Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza”, affiancati dagli scienziati, “senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile”, scrive il premier, che spiega di aver fatto un accesso agli atti per approfondire le imputazioni contenuti nel fascicolo inviato qualche settimana fa al tribunale dei ministri. Non c’era un “manuale”, sottolinea, per decisioni “a volte sofferte”. Il governo ora non si fara’ distrarre, promette, dalle inchieste e restera’ “concentrato” su una “prova” che “continua a essere impegnativa” per la “tutela della vita e della salute” e la “ripresa piu’ rapida possibile” economica e sociale. “Lasciamo che la magistratura completi l’iter procedimentale”, dice ancora il premier, dando la disponibilita’ sua e dei ministri a collaborare con i giudici “nel rispetto dei ruoli istituzionali”. Ma i ricorrenti non sembrano disposti a deporre le armi tanto facilmente. Le accuse, innanzitutto. I reati contestati in concorso a Conte e i suoi ministri si dividono in due filoni. Il primo, che riguarda l’accusa di aver fatto poco e tardi, e’ per i reati di epidemia, delitti colposi contro la salute pubblica e omicidio colposo. Il secondo, che raccoglie i ricorsi di chi ha ritenuto il lockdown spropositato, ipotizza abuso d’ufficio, attentato contro la costituzione dello Stato, attentati contro i diritti politici del cittadino. I pm romani Eugenio Albamonte e Giorgio Orano, dopo aver esaminato gli oltre duecento ricorsi, sollecitano l’archiviazione. Ma tra i ricorrenti c’e’ chi, come l’avvocato Carlo Taormina (i suoi ricorsi sono tre), chiede al tribunale dei ministri “di essere ascoltato” e di poter consegnare “tutti i documenti” in suo possesso. Taormina lamenta l’indicazione di archiviazione dei pm come una “interferenza”. Mentre il Codacons, che vanta numerosi ricorsi contro la mancata zona rossa ad Alzano e Nembro e per i decessi nelle Rsa, invita i cittadini, con apposito modulo online, a costituirsi come parti offese e “chiedere un risarcimento”. Sul piano politico Vito Crimi per il M5s e Nicola Zingaretti per il Pd intervengono a difendere il governo. E invece, attacca Giorgia Meloni, dovrebbero invocare il processo come fatto in passato, anche per Salvini: “Fdi, con coerenza, dice che le scelte politiche di un governo non dovrebbero essere approvate dalla magistratura ma dal Parlamento”. “Conte non dia lezioni di trasparenza, dovra’ rispondere in Parlamento per i suoi pieni poteri”, dice da Fi Annamaria Bernini. Mentre Salvini attacca: “Questi hanno sulla coscienza i morti in Lombardia e gli affamati nel resto d’Italia. Conte dovrebbe essere arrestato, non ha chiuso le zone rosse quando doveva e ha chiuso l’Italia quando non doveva. E’ un crimine”.

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Scontro tra auto, muore bimbo di 8 anni gravissimo fratello di 4

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Un bambino di 8 anni è morto nello scontro tra due auto su una strada vicino al cimitero di Oleggio (NOVARA), il fratello di 4 anni è stato portato in ospedale di NOVARA in codice rosso. Ferita anche la nonna due bambini, che era alla guida: è stata portata in codice giallo all’ospedale di Borgomanero (NOVARA. Lievi ferite per le due persone a bordo dell’altra auto.

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Maltempo sull’Italia: pioggia, neve, vento a 150 km e onde di 8 metri

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Il freddo con il termometro sceso sotto lo zero, la neve e le raffiche di vento che hanno raggiunto i 150 chilometri all’ora e causato mareggiate con onde alte 8 metri stanno sferzando buona parte dell’Italia nelle ultime ore. Ma non durerà ancora molto, nel fine settimana infatti è atteso un miglioramento. Nelle province toscane è stata una notte di interventi quella appena trascorsa, con raffiche di Libeccio fino a 150km/h sui crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano e fino a 63 nodi sulla costa livornese, e onde a Gorgona di 8 metri e di 6 all’Elba. Strade allagate a causa della pioggia nel Pistoiese, tra le aree più colpite e dove si sono registrati anche black out. Tanti gli interventi per alberi e rami caduti a causa del vento che ha scoperchiato anche due stabili in provincia di Lucca, a Montecarlo e Borgo a Mozzano, con 22 evacuati.

Stop per il vento ai traghetti per l’Elba e Capraia, rallentata in generale l’operatività del porto di Livorno. Stop anche alla linea ferroviaria Faentina per circa due ore stamani dalle 6 alle 8.15 per rami caduti in prossimità dei binari. Intanto “i tecnici Enel stanno intervenendo per risolvere le circa 3.000 utenze senza corrente tra Massa Carrara, Lucca, Prato, Pistoia, Firenze e Livorno, oltre agli interventi in corso per cadute di alberi e allagamenti localizzati” scrive sui social il governatore toscano Eugenio Giani.

Il maltempo rende anche oggi molto difficili i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli dove, da stanotte, soffia un vento forte di Ponente. Fermi dunque nei porti tutti gli aliscafi e cancellate le relative corse programmate da Napoli Molo Beverello da e per i porti di Forio, Casamicciola, Ischia Porto e Procida così come quelli da Pozzuoli per Procida. Le due isole restano attualmente collegate solo da pochi collegamenti operati coi traghetti. L’Alto Adige questa mattina si è svegliato imbiancato. In val Ridanna sono caduti 20 centimetri di neve, nelle altri valli (da Resia fino in Pusteria) tra i 10 e i 15 centimetri. Una ‘spolverata’ di neve, inconsueta per questo periodo della stagione, è arrivata anche a Bolzano.

La neve è arrivata anche su buona parte della Lombardia e ha coinvolto anche a basse quote le province di Sondrio, Varese, Lecco, Como, Milano, Brescia e Bergamo. A Milano città, dopo il nevischio di ieri sera, oggi spende il sole. In Valtellina e Valchiavenna sono scesi tra i 15 e i 25 centimetri di neve. Tutti innevati e percorribili in auto solo con le catene montate i passi alpini rimasti aperti. Anche in Valchiavenna oggi è tornato il bel tempo ma c’è già un’allerta gialla della Protezione civile per vento forte. Danni e disagi nella notte a causa del vento che ha soffiato forte nelle Marche, causando in particolare la caduta di alberi su strade e problemi a linee elettriche.

Nottata di burrasca sulla costa spezzina con venti oltre i 100 km/h che hanno obbligato i Vigili del Fuoco a un superlavoro per gestire crolli di piante, tetti scoperchiati e cornicioni pericolanti oltre a un container finito in mare. Il forte peggioramento delle condizioni meteo a Taranto, che dalle prime ore della giornata è sferzata da violente raffiche di vento superiori ai 60 km/h ha indotto il sindaco, Rinaldo Melucci, a firmare un’ordinanza per la chiusura immediata di giardini, parchi e cimiteri, a rinviare le iniziative per il Natale e ad attivare il Centro Operativo Comunale, l’organo di gestione delle emergenze. L’accensione delle luminarie e l’inaugurazione della pista di pattinaggio sul ghiaccio sono state rinviate a domani.

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Stop a sfratti per il Giubileo, appello Diocesi e Caritas

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Sospendere gli sfratti durante il Giubileo, a partire da quelli per ‘morosità incolpevole’ ossia legati alle difficoltà nel pagare l’affitto. A lanciare la moratoria per l’Anno Santo sono la Caritas di Roma e la Diocesi, nel giorno in cui è stato presentato il nuovo rapporto sulla povertà nella capitale.

“Ci piacerebbe promuovere una moratoria affinché nel Giubileo non vi siano sfratti”, ha detto il Vicario per la città, mons. Baldo Reina. Un appello subito accolto dalle istituzioni locali. “Mi farò portavoce nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti” ha assicurato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricordando che era già stato fatto durante il Covid e che è necessario un “atto normativo”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Francesco Rocca. “Sosterrò già dal prossimo Tavolo sul Giubileo questa istanza” ha detto il governatore sottolineando: “Il prefetto è un uomo di grandissimo equilibrio e attenzione sappiamo per certo che intere aree di edilizia residenziale pubblica sono in mano alla criminalità mentre ci sono persone fragili”. E in tal senso ha annunciato che sono in arrivo risorse per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla povertà alimentare.

“Nei prossimi giorni, siamo in fase di legge di bilancio e stabilità, ci saranno misure interessanti” ha promesso Rocca. Un impegno apprezzato dal sindaco Gualtieri che ha definito l’ipotesi del contributo regionale “molto positiva”. Di diverso avviso sulla moratoria per gli sfratti il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri: “La proprietà privata non si tocca ed il proprietario di un immobile è giusto che possa agire, sempre, per garantire il suo bene – ha tuonato -. Se Gualtieri si fa garante delle occupazioni illegali, noi ci facciamo portavoce, come sempre, della tutela della proprietà privata”.

Intanto dal VII rapporto della Caritas di Roma, una lettura della città dal punto di vista dei poveri, emerge che la quota di persone a rischio di povertà nella capitale è del 12,7%. Lo scorso anno c’è stato un aumento del 21% delle persone accolte nelle tre mense sociali. Complessivamente gli ‘ospiti’ sono stati 11.124, con 322.058 pasti distribuiti in convenzione con Roma Capitale. Otto su dieci sono uomini. In crescita anche le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto (3 quelli diocesani e 201 nelle parrocchie). Sono state accolte in tutto 13.162 persone, segnando un +12% rispetto al 2022 e superiori a quelle incontrate durante l’emergenza Covid. A chiedere aiuto continuano a essere prevalentemente le donne, il 60% del totale. A pesare, secondo la Caritas, anche il “progressivo venire meno del Reddito di cittadinanza e l’istituzione dell’Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione, misure che solo in parte hanno sostituito i trasferimenti che ricevevano le famiglie più povere”.

“Abbiamo bisogno di metterci in ascolto” ha detto il vicario generale per la diocesi di Roma, Baldo Reina che, riguardo al recente appello del Papa ai parroci ad offrire spazi ai poveri, ha annunciato: “La settimana prossima incontreremo i superiori degli istituti religiosi e i 36 parroci prefetti per metterci all’opera”. Tra le proposte concrete per il Giubileo quella di “arrivare a 100 parrocchie che forniscono il doposcuola” ha spiegato il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, che è intervenuto anche sulla questione delle tensostrutture pensate per offrire accoglienza ai senza fissa dimora. “La polemica mi sembra un po’ campata in aria. E’ chiaro che non è soluzione ma nel frattempo queste persone stanno nelle tende. In questa fase che facciamo?” ha detto Trincia. Dal canto suo Gualtieri ha assicurato: “Le tensostrutture si faranno tutte e quattro. Si sta procedendo secondo i piani e saranno pronte per il Giubileo”.

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