Seppur “lieve” prosegue la crescita dei consumi dando un po’ piu’ di ossigeno al commercio. Per l’Istat le vendite al dettaglio a giugno scorso hanno registrato una leggera crescita congiunturale (+0,7% in valore e +0,6% in volume) e se per le associazioni di categoria la ripresa si consolida, per i consumatori invece i risultati sono ancora deludenti. C’e’ ottimismo, intanto, sul fronte delle piccole e medie imprese rilevato dall’indice Markit Pmi composito, che in Italia e’ salito a luglio a 58,6 punti dai 58,3 di giugno e dei 52,5 dell’anno precedente. E’ il sesto mese consecutivo di crescita e il dato piu’ alto da gennaio 2018 anche se inferiore alle attese degli analisti. L’indice Pmi servizi dello stesso mese e’ salito a 58 punti a fronte dei 56,7 di giugno e dei 51,6 dell’anno precedente e del terzo mese consecutivo di espansione. Tornando alle vendite al dettaglio a giugno, l’Istat indica in aumento sia le vendite dei beni alimentari (+1,1% in valore e in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+0,3% in valore e in volume); nel secondo trimestre – da aprile a giugno -, in termini congiunturali, le vendite hanno segnato +2,7% in valore e +2,9% in volume con una crescita ampia per i beni non alimentari (+4,4% in valore e +4,8% in volume) e piu’ contenuta per gli alimentari (+0,6% in valore e +0,5%in volume). Rispetto a giugno 2020, invece, le vendite al dettaglio a giugno scorso sono aumentate del 7,7% in valore e dell’8,1% in volume, trainate soprattutto dai beni non alimentari (+11,9% in valore e in volume). Andamento positivo in particolare per Abbigliamento e pellicceria (+24,5%), Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+19,2%) ed Elettrodomestici, radio, tv e registratori (+19,0%); con il segno meno invece Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-4,6%) e Mobili, articoli tessili e arredamento (-0,2%). Piu’ moderata la crescita per gli alimentari (+2,5% in valore e +3,0% in volume). E sempre su base tendenziale, riprendono fiato la grande distribuzione (+3,3%), le attivita’ su piccole superfici (+10,9%), le vendite al di fuori dei negozi (+4,2%) e vola il commercio on line (+23,7%). Fra le associazioni di categoria c’e’ ottimismo: Confcommercio dice che a giugno la ripresa si consolida, dopo che da marzo c’era stata “un’accelerazione che su base tendenziale doppia i ritmi medi dell’Europa”; per Confesercenti si tratta di “un rimbalzo che ora bisogna trasformare in una ripresa strutturale della spesa”. “Il ritorno in zona bianca dell’Italia e l’allentamento delle restrizioni” a causa del Covid, aggiunge, “hanno avuto un effetto positivo in particolare per le piccole superfici” (+14,8% sull’anno delle vendite non alimentari) mentre soffre il settore alimentare con calo delle vendite per il quinto mese consecutivo, anche se contenuto (-0,6%). Continua il trend di recupero del fatturato dei centri commerciali con +15,2% rispetto a giugno 2020 afferma il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali. E vola la spesa nei discount alimentari con +7,1% di vendite in valore su base tendenziale, sottolinea la Coldiretti aggiungendo che frenano le piccole botteghe (-0,6%). L’Unione nazionale consumatori parla di dati “deludenti”, “perche’ il lieve rialzo non e’ sufficiente per recuperare sui valori pre-crisi. Nonostante le riaperture, le vendite procedono ancora a rilento perche’ le famiglie faticano ad arrivare a fine mese” rileva il presidente Massimiliano Dona. E il Codacons conferma che i consumi non ripartono e le vendite sono sotto i valori pre-covid.