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Cronache

Consiglio comunale rovente a Venezia col sindaco Brugnaro sotto inchiesta per corruzione e un assessore arrestato

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Si preannuncia come uno dei Consigli Comunali più tesi e infuocati di sempre quello in programma oggi pomeriggio alle ore 14 a Ca’ Loredan, il giorno dopo la notizia dell’inchiesta della Procura che ha coinvolto il sindaco Luigi Brugnaro per corruzione. L’inchiesta ha portato all’arresto di un assessore della sua giunta, Renato Boraso, per gli stessi reati.

Il sindaco Brugnaro sarà presente all’assemblea, anche se rimane incerto se intenda prendere la parola. L’inchiesta è alle prime fasi e anche i legali del sindaco devono ancora analizzare in dettaglio le accuse mosse dalla Procura. Prima del Consiglio, è previsto che Brugnaro si incontri con i rappresentanti della maggioranza di centrodestra, probabilmente a Mestre, per un primo chiarimento sulla situazione.

Il Consiglio Comunale era stato convocato per discutere di altri temi, tra cui il bilancio, ma è scontato che l’inchiesta della Guardia di Finanza monopolizzerà l’attenzione. La gravità delle accuse e l’arresto di Boraso spostano inevitabilmente il focus dell’assemblea sulle questioni legate alla corruzione all’interno della giunta comunale.

Parallelamente all’assemblea municipale, si mobilitano i comitati cittadini di opposizione a Brugnaro e i centri sociali. Il Centro Sociale Rivolta ha organizzato una manifestazione di protesta, prevista per oggi, per chiedere le dimissioni del sindaco. Questa manifestazione riflette il crescente malcontento tra i cittadini e l’urgenza di una risposta chiara e trasparente da parte dell’amministrazione comunale.

Il clima di tensione che pervade Venezia in queste ore è palpabile. La città guarda con preoccupazione agli sviluppi dell’inchiesta, consapevole che le decisioni prese nelle prossime ore potrebbero avere ripercussioni significative sulla governance e sulla fiducia delle istituzioni locali.

L’assemblea di oggi pomeriggio a Ca’ Loredan potrebbe segnare un punto di svolta per l’amministrazione veneziana. La presenza di Brugnaro, il confronto con la maggioranza di centrodestra e le proteste dei cittadini delineano un quadro complesso e delicato. Gli occhi della città sono puntati sul Consiglio Comunale, in attesa di capire quali saranno le prossime mosse del sindaco e della sua giunta di fronte alle gravi accuse di corruzione.

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Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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