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Ambiente

Connect4Climate e il ministro Costa, assieme per sensibilizzare tutti alla tutela del Mare Nostrum

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Teatro, poesia, musica: le arti sono ancora più nobili quando vengono usate per trasmettere messaggi positivi come la tutela dell’ambiente e del mare. Mentre i ministri dei ventuno paesi che affacciano sul Mediterraneo mettevano a punto e formavano la Carta di Napoli per la tutela del Mare Nostrum, ieri sera al teatro Nest di San Giovanni a Teduccio andava in scena l’ultimo evento di sensibilizzazione ideato da Connect4Climate, in collaborazione con associazioni locali e il Ministero dell’Ambiente.

Si parte subito con il reading teatrale “Terra nera” interpretato dagli attori Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano. Pantaleo interpreta un imprenditore che fa affari nella Terra dei Fuochi interrando rifiuti tossici e prova ad assoldare un giovane laureato. “Io faccio risparmiare alle aziende del nord oltre l’80% del prezzo che dovrebbero pagare per lo smaltimento dei rifiuti. Se tu mi stai a sentire io ti faccio diventare uno stakeholder esagerato… Donne, feste, macchine, cocaina: la bella vita! Te piace ‘a bella vita?”

Poi la lettura di vari brani, fra cui un bellissimo passo dello Zio Vanja di Cechov, che nel 1896 già denunciava la devastazione della natura ad opera dell’uomo. “Bisogna essere un barbaro selvaggio per bruciare nella propria stufa questa bellezza, per distruggere ciò che non siamo in grado di creare. L’uomo è dotato di intelligenza e di forza creativa per moltiplicare quanto gli è dato, ma fino ad oggi egli non ha creato, bensì distrutto”.

Dopo le poesie sul mare e la sua bellezza declamate da tre ragazzi della compagnia dei Giovani ‘ONest, è il turno dei Cosmorama, rock band salernitana che si esibisce con testi impegnati che guardano al sociale. Fra i brani spicca “Terra alla luce del sole”, un atto di denuncia di una Campania privata delle sue bellezze e sfruttata in ogni modo dal mondo sommerso legato alla gestione illecita dei rifiuti. Ma il brano è anche un invito alla ribellione per il popolo della Terra dei Fuochi.

Direttamente dai lavori della Cop 21 a Castel dell’Ovo arriva poi il ministro Costa. “Abbiamo approvato per acclamazione la Carta di Napoli, con cui ciascun Paese si impegna in modo concreto per contrastare l’inquinamento marino da plastica, la tutela delle aree marine protette, blu economy e limitazione delle emissioni di ossidi di zolfo”. Un documento che resterà nella storia del mar Mediterraneo e della nostra città.

Costa tiene le idee dei giovani in grande considerazione e punta forte sulle loro potenzialità. “L’anno prossimo – spiega – si terrà in Italia la Youth Cop, conferenza dei giovani impegnati nell’ambiente. Verranno ragazzi da tutto il mondo per redigere la carta dei giovani sul cambiamento climatico. Avrete finalmente l’occasione di parlare con i grandi della Terra, quelli che fino a poco fa vi tenevano alla porta. L’Italia è il primo paese al mondo ad aver organizzato una conferenza delle parti per i giovani, e di questo dobbiamo essere orgogliosi”.

Ma c’è anche un altro importante annuncio, che riguarda fra le altre anche l’area di San Giovanni a Teduccio. “Abbiamo finalmente individuato le risorse per far partire le bonifiche di Napoli Est. Abbiamo stanziato – dice Costa –  circa 34 milioni di euro che dal 2020 saranno disponibili per gli enti che si incaricheranno delle bonifica, sotto il controllo del Ministero dell’Ambiente”.

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In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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