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Cronache

Confiscati beni per mezzo miliardo di euro all’imprenditore Mauro Balini, era in affari con le cosche del litorale romano

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La Guardia di Finanza di Roma sta eseguendo un decreto di confisca, emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, di numerosi immobili, autoveicoli, società, conti bancari e crediti, per un valore complessivo di oltre mezzo miliardo di euro appartenenti all’imprenditore romano Mauro Balini, operante nel settore turistico e immobiliare, già arrestato dalle Fiamme Gialle, nel 2015, per associazione per delinquere finalizzata a fatti di bancarotta fraudolenta, riciclaggio impiego di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia di beni, il cui principale centro di affari era il porto turistico di Ostia, oltre ai noti stabilimenti balneari ”Hakuna Matata” e ”Plinius”. E’ quanto si legge in una nota. L’operazione ”Ultima spiaggia” costituisce l’epilogo di meticolose indagini patrimoniali, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina agli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, che hanno consentito di documentare come il proposto avesse accumulato un ingentissimo patrimonio in mancanza di fonti di reddito lecite tali da giustificare le proprie operazioni mobiliari e immobiliari, talora compiute avvalendosi di componenti del proprio nucleo familiare o di compiacenti ”prestanome”. Inoltre, spiegano le fiamme gialle, le attività investigative hanno permesso di accertare i rapporti tra Balinied esponenti di organizzazioni malavitose egemoni sul litorale romano, come i clan Fasciani e Spada. Tali relazioni sono emerse, in particolare, con riguardo alla figura di Cleto Di Maria, narcotrafficante di elevato spessore criminale al quale il proposto aveva concesso a un prezzo irrisorio, attraverso una società assegnataria della relativa concessione demaniale, la gestione di un bar all’interno dello stabilimento balneare ”Hakuna Matata” e che, per suo conto, curava i servizi di sicurezza e vigilanza all’interno del porto turistico.

Balini si era fatto carico di sostenere economicamente la famiglia del pregiudicato Roberto Giordani, meglio noto come ”Cappottone”, durante la detenzione conseguente al tentato omicidio di Vito Triassi, commesso nel 2007, elargendo alla moglie di Giordani la ragguardevole somma di 5.000 euro mensili. Ancora, l’imprenditore aveva affidato a titolo gratuito a una cooperativa riferibile, tra gli altri, a Roberto Pergola – personaggio intraneo al clan Spada, come acclarato successivamente nel contesto dell’indagine ”Eclissi” – la gestione del parcheggio interno al citato porto turistico. L’accertata evidente sproporzione tra le ricchezze possedute e i redditi dichiarati, unitamente alla conclamata pericolosità sociale di Balini, aveva condotto, tra luglio 2016 e ottobre 2017, al sequestro dei beni oggi confiscati. Il provvedimento in corso di esecuzione riguarda, nel dettaglio: quote societarie, capitale e intero compendio aziendale di 15 società, operanti nel settore immobiliare, nella gestione di servizi e di stabilimenti balneari e nella ristorazione, cui sono riconducibili, tra l’altro, i circa 840 posti barca del porto turistico di Ostia; 897 unità immobiliari (appartamenti, locali commerciali, box, posti auto e terreni) site in Roma e in provincia di Rieti; 7 autoveicoli e 1 motoveicolo; rapporti finanziari e crediti societari, per un valore di quasi 516 milioni di euro.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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