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Economia

Condono fiscale, blocco dei licenziamenti, ristori alle attività produttive e soldi ai poveri: il decreto di Draghi

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Il primo decreto di sostegno dell’economia del governo Draghi contiene un condono e risorse per 32 miliardi che finiranno in mille rivoli per provare a tenere in vita un Paese economicamente boccheggiante. Nelle intenzione del Consiglio dei ministri Mario Draghi il provvedimento da 32 miliardi, di 44 articoli, deve dare ossigeno a imprese, partite Iva, professionisti e lavoratori confinati a casa o a ridurre a zero l’attività per i lockdown. É colpa del covid, certo, ma pagano i lavoratori che erano già in difficoltà. Il braccio di ferro sul condono delle vecchie cartelle esattoriali avevano visto protagonisti Lega, Forza Italia e M5S. Volevano strade diverse ma puntavano tutti ad una sanatoria più larga. Pd e Leu hanno hanno mediato con una soluzione più al ribasso. Il risultato della mediazione è una sanatoria per cartelle fino a 5 mila euro. Ma, ed è questo l’elemento che la Lega non voleva, ci saranno limiti di reddito. Ma vediamo il primo decreto sostegno di Draghi nei dettagli, soprattutto là dove attendono risposte dal Governo.
Blocco dei licenziamenti: altri tre mesi per tutti e fino a ottobre per i “piccoli”
Si allunga di tre mesi il blocco dei licenziamenti per tutte le imprese: dal 31 marzo al 30 giugno. Dall’1 luglio entra in vigore la novità. Le aziende dotate di Cig ordinaria (come edilizia e industria) possono licenziare. Le altre no, fino al 31 ottobre. Data in cui è previsto  arriveranno i nuovi ammortizzatori sociali che il ministro Andrea Orlando sta varando. Di conseguenza, anche la Cig Covid – pagata dallo Stato, nel decreto si stanziano altri 3,3 miliardi – cambia. Ulteriori 13 settimane per tutti dall’1 aprile al 30 giugno. Per le sole aziende non coperte da Cig ordinaria, si arriva a 28 settimane da usare, nelle forme di assegno ordinario o di Cig in deroga, dall’1 aprile al 31 dicembre: se prese di continuo, si esauriscono a fine ottobre. Il senso della misura è di tutelare le piccole imprese – come artigiani, bar, ristoranti – meno protette. E di consentire alle grandi di ristrutturarsi e ripartire. Chi usa la Cig Covid gratis non licenzia.
Ristoro a fondo perduto per attività produttive ma solo se c’è il -30% di entrate
Punto forte del decreto è il piano dei ristori. Per circa 3 milioni di imprese e partite Iva, che riceveranno in media 3.700 euro a testa a fondo perduto per un totale di 11 miliardi per l’intero comparto. La condizione per accedere al dispositivo sarà la perdita del 30 per cento del fatturato del 2020 rispetto al 2019: la perdita viene divisa per 12 in modo da avere la perdita media mensile e su questa si applicherà una percentuale di rimborso che va dal 60 per cento al 20 per cento in funzione del fatturato d’impresa fino ad un tetto di 10 milioni di euro. L’ammontare massimo del ristoro è comunque di 150 mila euro. Un meccanismo simile sarà destinato a lavoratori autonomi e professionisti, circa 800 mila, che costerà circa 1,5 miliardi. Circa 700 milioni al turismo e località montane colpite dalla crisi Covid.
Sanità, 5 miliardi per i vaccini che si faranno anche nelle farmacie
La sanità riceverà risorse per circa 5 miliardi che saranno usati in questo modo: 2,8 miliardi per l’acquisto di vaccini e medicinali anti-covid. Altri 400 milioni finanzieranno la macchina per la gestione dell’emergenza messa in piedi da Arcuri e oggi gestita dal generale Figliuolo. Altri 200 milioni saranno usati per avviare la produzione dei vaccini in Italia. Ancora 350 milioni per la campagna vaccinale. Il decreto sostegni, poi, dà  il via libera ai farmacisti per eseguire le vaccinazioni. Potranno vaccinare in farmacia, in via sperimentale, previa formazione specifica. Ovviamente ci saranno accordi con i sindacati di categoria e saranno curati i  questi accordi “gli aspetti relativi ai requisiti minimi strutturali dei locali per la somministrazione dei vaccini, nonché le opportune misure per garantire la sicurezza degli assistiti”. I farmacisti dovranno trasmettere “senza ritardo e con modalità telematiche sicure i sieri inoculati” .
Una tantum da 2.400 euro per chi si è dovuto fermare
Il Decreto ha previsto una indennità onnicomprensiva una tantum da 2.400 euro per 374 mila lavoratori fermi per la crisi: stagionali (turismo, terme e altri settori), in somministrazione, intermittenti, autonomi privi di partita Iva iscritti alla gestione separata Inps, venditori a domicilio, iscritti al Fondo dello spettacolo. Sono i lavoratori finora dimenticati. La domanda va presentata all’Inps entro il 30 aprile. Per ora  ci sono 898 milioni a disposizione. Altri 350 milioni per 192 mila lavoratori dello Sport che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività con la pandemia. A loro assegni differenziati a seconda del reddito dichiarato nel 2019. Se sopra 10 mila euro, spetta un’indennità da 3.600 euro. Se tra 4 mila e 10 mila euro, una somma da 2.400 euro. Se sotto i 4 mila euro, un’ una tantum da 1.200 euro. Per i lavoratori autonomi rifinanziato di 1,5 miliardi il fondo per la decontribuzione. Fino al 31 dicembre possibile rinnovare contratti a termine senza causali.
Welfare, 2,5 miliardi per la povertà aiuti anche ai precari
Forte incremento di risorse per il Reddito di cittadinanza (Rdc) e per il Reddito di emergenza (Rem): 2,5 miliardi. Non è una adesione al meccanismo che si è rivelato fallimentare in molti aspetti ma sono gli unici strumenti per raggiungere un numero enorme di italiani costretti alla povertà già prima della pandemia. Un miliardo in più al Rdc e la possibilità di sospenderlo per al massimo sei mesi, in caso di contratti di lavoro fino a 10 mila euro. Il Rem viene ripristinato con una dote da 1,5 miliardi. Di questi, 663 milioni per 402 mila famiglie povere: tre mensilità (da marzo a maggio) dai 400 agli 800 euro, a seconda dei componenti. Il requisito di reddito viene alzato per ricomprendere anche la spesa per l’affitto. E qui si intravede una parvenza, minima, di attenzione per qui proprietari che non riscuotono affitti da un anno. I restanti 857 milioni vanno invece ai 714 mila lavoratori che hanno finito i sussidi di disoccupazione Naspi e Discoll, tra l’1 luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 e che non lavorano. Anche a loro spettano tre mensilità di Rem: 1.200 euro in tutto. Domanda a Inps entro il 30 aprile. Basterà un solo mese di contribuzione nel 2020 per chiedere la Naspi.
Fisco, arriva la sanatoria solo per chi dichiara sotto 30 mila euro
Arriva quello che lo stesso Draghi ha definito un “condono” per le vecchie cartelle esattoriali che vanno dal 2000 al 31 dicembre del 2010. La sanatoria, come dice il nuovo articolato, agirà automaticamente su tutte quelle cartelle fino a 5 mila euro, compreso di capitale, interessi e sanzioni (in pratica l’importo originario era intorno a 2.500 euro molte delle quali sono multe). Non tutti però dovranno aspettarsi il colpo di spugna: l’intesa all’interno della maggioranza dopo un lungo braccio di ferro che ha portato al rinvio del Consiglio dei ministri prevede che il condono abbia un tetto di 30 mila euro di reddito per le persone fisiche e di 50 mila per le aziende e società. Sarà corsa al reddito per avere il condono.

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Campagna pomodoro chiude in calo del -2,5% rispetto al 2023

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La campagna di trasformazione del pomodoro 2024 in Italia si è chiusa con una produzione di 5,3 milioni di tonnellate, in leggera riduzione (-2,5%) rispetto al 2023 ma con una sostanziale flessione rispetto alle programmazioni fatte, in particolare nel bacino Nord, nonostante un maggiore investimento in ettari a livello nazionale (+11% sul 2023). Lo comunica Anicav. L’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali sottolinea che è stata “una campagna molto complessa con siccità a Sud e sovrabbondanza di piogge al Nord che hanno causato frequenti fermi fabbrica e allungato il periodo di lavorazione fino ad inizio novembre”.

Il report di produzione registra che al Centro Sud sono state trasformate 2,87 milioni di tonnellate (+10% rispetto al 2023) mentre nel bacino Nord il trasformato finale è stato di 2,4 milioni di tonnellate (-14% rispetto allo scorso anno), “tutto ciò nonostante – fa presente Anicav – l’incremento delle aree trapiantate rispetto alla scorsa campagna di trasformazione”. L’associazione segnala che l’Italia si conferma il terzo Paese trasformatore di pomodoro a livello mondiale, dopo la Cina (che registra un incremento del 31% rispetto al 2023 e del 68% sul 2022) e gli Usa (in calo del 14% sulla scorsa campagna).

“Quella appena conclusa è stata – afferma Marco Serafini, presidente di Anicav – una campagna molto complicata. Le problematiche legate alla gestione delle risorse idriche, in particolare, hanno avuto un importante impatto sull’andamento della campagna e, se non si correrà ai ripari, la situazione sia al Nord che al Sud potrebbe, nei prossimi anni, diventare insostenibile. C’è bisogno, quindi, di interventi infrastrutturali finalizzati all’efficientamento della filiera e a scongiurare i rischi legati all’emergenza idrica, la costruzione della diga di Vetto nel bacino Nord e la creazione di un’opera infrastrutturale di collegamento tra la diga di Occhito, in provincia di Foggia, e quella del Liscione, in provincia di Campobasso, rappresenterebbero una prima importante risposta per il nostro settore.”

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Economia

I grandi investitori italiani puntano sulla Rainbow: 90 milioni per le Winx e il coniglietto Pinky

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Un’operazione da 90 milioni di euro per rilanciare la Rainbow, la casa di produzione italiana celebre per le Winx e il fumetto del coniglietto Pinky. Il progetto, che coinvolge 400 investitori, porterà l’acquisizione del 40% delle azionidella società fondata nel 1995 da Iginio Straffi a Loreto, nelle Marche.

Tra gli investitori figurano nomi di spicco come Dompè, Branca, Riello, Tadolini e Lucchini, coordinati da The Equity Club (Tec), la piattaforma di investimento promossa da Mediobanca.


L’obiettivo: crescita e nuovi mercati

L’investimento da 90 milioni sarà destinato a sostenere i piani di espansione di Rainbow, che includono:

  • Nuove produzioni originali.
  • Acquisto di licenze da sviluppare.
  • Acquisizione di concorrenti, con particolare interesse per il mercato europeo e nordamericano.

La recente acquisizione dei diritti di Pinky, il famoso coniglietto rosa di Massimo Mattioli, segna solo l’inizio di una strategia di fusione e acquisizione (m&a) che si estenderà tra Italia, Spagna, Gran Bretagna e Nord America, con un occhio alle società indipendenti attive nei giochi per smartphone.


Obiettivo: raddoppiare i ricavi entro il 2024

Rainbow punta a raddoppiare i ricavi rispetto agli attuali 115 milioni di euro, con l’obiettivo di raggiungere un margine operativo lordo del 42,5% entro la fine del 2024. Già oggi, il 70% del fatturato è generato sui mercati internazionali, che saranno centrali nei piani di crescita grazie al sostegno di Tec.


Un passato di partnership strategiche

Rainbow non è nuova a collaborazioni di alto profilo. Nel 2011, aveva ceduto una quota del 29% al gruppo americano Viacom, che ha supportato l’azienda in acquisizioni strategiche, come quella della Colorado Film, oggi responsabile del 30% del fatturato.

Tra le operazioni di rilievo ci sono state anche le acquisizioni di Moviement, San Isidro e Gavila, che hanno rafforzato la posizione della società nel settore dei film per TV e cartoni animati.


The Equity Club: un pilastro per il made in Italy

L’operazione su Rainbow è il secondo investimento di The Equity Club 2, dopo quello nel gruppo dei campeggi Club del Sole. Dal 2017, Tec ha promosso investimenti per circa 500 milioni di euro in aziende del made in Italy, come Jakala, La Bottega, Philogen, Lincotek, HSA, Regi, ART e Tatuus, coinvolgendo oltre 640 famiglie imprenditoriali italiane.


Un futuro luminoso per Rainbow

Con il supporto di Tec e dei nuovi investitori, Rainbow si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, puntando sull’innovazione, sull’espansione internazionale e sul consolidamento del marchio come eccellenza italiana nel mondo dell’animazione e dell’intrattenimento.

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Economia

Campania, cresce economia e occupazione, calo industria auto

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Nel primo semestre del 2024 l’attività economica in Campania è cresciuta in misura contenuta, per la debolezza della fase ciclica. Secondo le stime della Banca d’Italia, basate sull’indicatore Iter, nella prima metà dell’anno il prodotto è aumentato dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2023, un incremento superiore alla media italiana e a quello del Mezzogiorno. E’ quanto emerge dal dossier sui primi sei mesi dell’anno in corso, pubblicato oggi da Banca d’Italia della Campania. Secondo lo studio sui dati economici la debole espansione dell’attività ha risentito di andamenti eterogenei tra i settori dell’economia, con i dati per le imprese che evidenziano nei primi nove mesi dell’anno il permanere di un andamento sfavorevole per la manifattura: il saldo tra la quota di imprese con un incremento delle vendite in termini reali e quella delle aziende che ne hanno registrato un calo è stato negativo, risultando moderatamente più ampio rispetto all’intero 2023.

Il comparto automotive, interessato da un recente calo dei livelli di attività, è condizionato dalle incertezze legate alla definizione dei tempi e delle modalità della riconversione tecnologica. Tra le imprese dei servizi l’attività è risultata pressoché stabile: è cresciuta la percentuale di imprese che ha valutato stazionari i livelli delle vendite in termini reali, mentre si sono sostanzialmente equivalse le quote delle aziende tra vendite in aumento e in calo. Il comparto turistico, in ripresa nel precedente biennio, ha risentito della riduzione della domanda interna a fronte di una sostanziale stabilità dei visitatori esteri che hanno continuato a sostenere il traffico aeroportuale che, insieme a quello portuale, registra un aumento dei passeggeri.

Il turismo influisce anche sul mercato degli immobili residenziali che nel primo semestre del 2024 hanno una crescita del prezzo del 3,6%, con un compravendita di abitazioni in calo nelle città campane dell’1,3%. Il settore delle costruzioni è rimasto in espansione, sostenuto dall’accelerazione degli investimenti pubblici degli enti locali campani e dall’avanzamento dei lavori finanziati dal Pnrr, mentre il comparto delle ristrutturazioni abitative, pur risentendo della rimodulazione degli incentivi fiscali, ha beneficiato nei primi mesi dell’anno del protrarsi degli interventi attivati sul finire del 2023 in vista della riduzione delle agevolazioni. Oltre i tre quarti delle imprese industriali e dei servizi valutano di avere realizzato nell’anno investimenti prossimi a quelli programmati, comunque attesi su livelli più contenuti di quelli realizzati nel 2023.

Per il 2025 le attese di ampliamento della spesa per investimenti sono più diffuse tra le imprese dei servizi. Sulle esportazioni campane c’è ancora crescita, anche se a ritmi più contenuti, trainate pressoché esclusivamente dalle vendite estere del comparto farmaceutico. Aumenti moderati si registrano anche per l’agroalimentare e l’aerospaziale mentre si osserva un calo per l’automotive, le cui vendite si sono ridotte sui mercati europei e nordamericani. Nella prima parte dell’anno l’occupazione è cresciuta sensibilmente con un +2,9%, superiore a quella italiana, sia su dipendenti che su autonomi, ma con crescita per contratti a tempo determinato e calo per gli indeterminati. Il tasso di attività vede però una disoccupazione pressoché stabile al 17,4% e la richiesta di sussidi di disoccupazione è arrivata al 7,1%, rispetto al 6,3% nazionale. Nei primi nove mesi del 2024 si sono ampliate le richieste di ricorso alla Cassa integrazione, in particolare per alcuni comparti dell’industria in senso stretto, mentre si sono ridotte quelle per l’edilizia e i trasporti.

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