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Cronache

Compagna e figlio in Italia, Bozzoli in fuga da solo

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I pochi dubbi sono stati annullati dall’ultimo capitolo di un giallo infinito. Quella di Giacomo Bozzoli – il 39enne condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio – non è stata una fuga per godersi gli ultimi giorni in famiglia, ma una fuga per rimanere libero. Ed evitare il carcere a vita. Lo dimostra il ritorno a casa della compagna e del figlio, a Brescia dal primo pomeriggio. La donna e il bambino sono rientrati in Italia in treno da Marbella, nel sud della Spagna. Arrivata alla stazione di Chiari, Antonella Colossi ha chiamato il padre che ha immediatamente avvertito i carabinieri.

Di Giacomo Bozzoli invece nessuna traccia: il quasi 39enne ha scelto di proseguire la latitanza in solitudine. Verso il Marocco o verso Capo Verde o è ancora in Spagna? Resta un mistero. Bozzoli, la compagna e il figlio hanno trascorso qualche giorno in vacanza a Marbella. Tutti nello stesso albergo, prenotato fino al 30 giugno, dove era stato registrato solo il documento di Giacomo Bozzoli, che fino all’ultimo giorno di giugno era ancora un uomo libero. Poi dal primo luglio il destino dei tre si è diviso. Madre e figlio si sono spostati in un albergo diverso, sempre a Marbella – registrando il passaporto della donna – mentre Giacomo Bozzoli ha preso un’altra strada. Probabilmente con un passaporto falso, dato che il suo era scaduto e mai rinnovato.

Dal primo luglio ad oggi Antonella Colossi – che non risulta registrata in alcun albergo il due e tre luglio – è rimasta in silenzio, probabilmente aspettando che il compagno procedesse nel suo viaggio verso la latitanza. Poi oggi la svolta: alle 14 ha chiamato a casa per comunicare al padre di essere di nuovo a Brescia. A quel padre che ieri aveva lanciato un appello disperato: “Questa vicenda mi sta distruggendo. Mi auguro che il compagno di mia figlia si costituisca al più presto per il bene suo ma soprattutto per quello di mia figlia e del mio nipotino”. La donna ha sempre creduto nell’innocenza del compagno e per lui era finita anche a processo per falsa testimonianza per via di un fucile trovato durante le indagini sotto il letto della casa di Soiano del Garda.

Assolta in primo e secondo grado per particolare tenuità del fatto, attende l’esito della Cassazione dopo che proprio ieri è stata celebrata l’udienza a Roma. Antonella Colossi, che al momento non risulta indagata per favoreggiamento, è stata a lungo ascoltata dai carabinieri di Brescia come persona informata sui fatti. Tanti i “non ricordo” e “non so” pronunciati. Gli inquirenti sperano – ma non sono ottimisti – di ottenere informazioni utili per ricostruire gli spostamenti di Giacomo Bozzoli, il quale una volta di più ha dimostrato di avere quella mente criminale sempre descritta dagli inquirenti già durante le fase di indagini dell’omicidio dello zio Mario Bozzoli, gettato nel forno della fonderia di Marcheno, nel Bresciano, che la sera dell’otto ottobre 2015 non era inquadrato dalle telecamere interne alla fabbrica, scientificamente spostate due giorni prima.

“A questo punto la fuga era davvero studiata” si lascia scappare uno degli inquirenti. Con tanto di compleanno del bambino, che sarà in questi giorni, festeggiato a inizio giugno con i compagni di classe e gli amici, per far sembrare tutto normale. Da capire il passaggio della Maserati Levante intestata a Giacomo Bozzoli la mattina del 23 giugno alle 5.51, 5.53 e 6.03 dai portali-lettori targa di Manerba e Desenzano del Garda nel Bresciano. Resta da capire chi era al volante della potente vettura, se ci fossero lui assieme alla famiglia oppure se i tre erano già in Spagna in vacanza e ni quel caso l’auto fosse stata affidata ad altri. La compagna di Bozzoli ha spiegato che erano loro quella mattina in auto in partenza verso la Spagna. Ma è uno degli aspetti che gli inquirenti dovranno capire, mentre l’obiettivo resta quello di bloccare la fuga dell’omicida di Mario Bozzoli.

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Cronache

Scontro tra auto, muore bimbo di 8 anni gravissimo fratello di 4

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Un bambino di 8 anni è morto nello scontro tra due auto su una strada vicino al cimitero di Oleggio (NOVARA), il fratello di 4 anni è stato portato in ospedale di NOVARA in codice rosso. Ferita anche la nonna due bambini, che era alla guida: è stata portata in codice giallo all’ospedale di Borgomanero (NOVARA. Lievi ferite per le due persone a bordo dell’altra auto.

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Maltempo sull’Italia: pioggia, neve, vento a 150 km e onde di 8 metri

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Il freddo con il termometro sceso sotto lo zero, la neve e le raffiche di vento che hanno raggiunto i 150 chilometri all’ora e causato mareggiate con onde alte 8 metri stanno sferzando buona parte dell’Italia nelle ultime ore. Ma non durerà ancora molto, nel fine settimana infatti è atteso un miglioramento. Nelle province toscane è stata una notte di interventi quella appena trascorsa, con raffiche di Libeccio fino a 150km/h sui crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano e fino a 63 nodi sulla costa livornese, e onde a Gorgona di 8 metri e di 6 all’Elba. Strade allagate a causa della pioggia nel Pistoiese, tra le aree più colpite e dove si sono registrati anche black out. Tanti gli interventi per alberi e rami caduti a causa del vento che ha scoperchiato anche due stabili in provincia di Lucca, a Montecarlo e Borgo a Mozzano, con 22 evacuati.

Stop per il vento ai traghetti per l’Elba e Capraia, rallentata in generale l’operatività del porto di Livorno. Stop anche alla linea ferroviaria Faentina per circa due ore stamani dalle 6 alle 8.15 per rami caduti in prossimità dei binari. Intanto “i tecnici Enel stanno intervenendo per risolvere le circa 3.000 utenze senza corrente tra Massa Carrara, Lucca, Prato, Pistoia, Firenze e Livorno, oltre agli interventi in corso per cadute di alberi e allagamenti localizzati” scrive sui social il governatore toscano Eugenio Giani.

Il maltempo rende anche oggi molto difficili i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli dove, da stanotte, soffia un vento forte di Ponente. Fermi dunque nei porti tutti gli aliscafi e cancellate le relative corse programmate da Napoli Molo Beverello da e per i porti di Forio, Casamicciola, Ischia Porto e Procida così come quelli da Pozzuoli per Procida. Le due isole restano attualmente collegate solo da pochi collegamenti operati coi traghetti. L’Alto Adige questa mattina si è svegliato imbiancato. In val Ridanna sono caduti 20 centimetri di neve, nelle altri valli (da Resia fino in Pusteria) tra i 10 e i 15 centimetri. Una ‘spolverata’ di neve, inconsueta per questo periodo della stagione, è arrivata anche a Bolzano.

La neve è arrivata anche su buona parte della Lombardia e ha coinvolto anche a basse quote le province di Sondrio, Varese, Lecco, Como, Milano, Brescia e Bergamo. A Milano città, dopo il nevischio di ieri sera, oggi spende il sole. In Valtellina e Valchiavenna sono scesi tra i 15 e i 25 centimetri di neve. Tutti innevati e percorribili in auto solo con le catene montate i passi alpini rimasti aperti. Anche in Valchiavenna oggi è tornato il bel tempo ma c’è già un’allerta gialla della Protezione civile per vento forte. Danni e disagi nella notte a causa del vento che ha soffiato forte nelle Marche, causando in particolare la caduta di alberi su strade e problemi a linee elettriche.

Nottata di burrasca sulla costa spezzina con venti oltre i 100 km/h che hanno obbligato i Vigili del Fuoco a un superlavoro per gestire crolli di piante, tetti scoperchiati e cornicioni pericolanti oltre a un container finito in mare. Il forte peggioramento delle condizioni meteo a Taranto, che dalle prime ore della giornata è sferzata da violente raffiche di vento superiori ai 60 km/h ha indotto il sindaco, Rinaldo Melucci, a firmare un’ordinanza per la chiusura immediata di giardini, parchi e cimiteri, a rinviare le iniziative per il Natale e ad attivare il Centro Operativo Comunale, l’organo di gestione delle emergenze. L’accensione delle luminarie e l’inaugurazione della pista di pattinaggio sul ghiaccio sono state rinviate a domani.

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Stop a sfratti per il Giubileo, appello Diocesi e Caritas

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Sospendere gli sfratti durante il Giubileo, a partire da quelli per ‘morosità incolpevole’ ossia legati alle difficoltà nel pagare l’affitto. A lanciare la moratoria per l’Anno Santo sono la Caritas di Roma e la Diocesi, nel giorno in cui è stato presentato il nuovo rapporto sulla povertà nella capitale.

“Ci piacerebbe promuovere una moratoria affinché nel Giubileo non vi siano sfratti”, ha detto il Vicario per la città, mons. Baldo Reina. Un appello subito accolto dalle istituzioni locali. “Mi farò portavoce nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti” ha assicurato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricordando che era già stato fatto durante il Covid e che è necessario un “atto normativo”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Francesco Rocca. “Sosterrò già dal prossimo Tavolo sul Giubileo questa istanza” ha detto il governatore sottolineando: “Il prefetto è un uomo di grandissimo equilibrio e attenzione sappiamo per certo che intere aree di edilizia residenziale pubblica sono in mano alla criminalità mentre ci sono persone fragili”. E in tal senso ha annunciato che sono in arrivo risorse per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla povertà alimentare.

“Nei prossimi giorni, siamo in fase di legge di bilancio e stabilità, ci saranno misure interessanti” ha promesso Rocca. Un impegno apprezzato dal sindaco Gualtieri che ha definito l’ipotesi del contributo regionale “molto positiva”. Di diverso avviso sulla moratoria per gli sfratti il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri: “La proprietà privata non si tocca ed il proprietario di un immobile è giusto che possa agire, sempre, per garantire il suo bene – ha tuonato -. Se Gualtieri si fa garante delle occupazioni illegali, noi ci facciamo portavoce, come sempre, della tutela della proprietà privata”.

Intanto dal VII rapporto della Caritas di Roma, una lettura della città dal punto di vista dei poveri, emerge che la quota di persone a rischio di povertà nella capitale è del 12,7%. Lo scorso anno c’è stato un aumento del 21% delle persone accolte nelle tre mense sociali. Complessivamente gli ‘ospiti’ sono stati 11.124, con 322.058 pasti distribuiti in convenzione con Roma Capitale. Otto su dieci sono uomini. In crescita anche le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto (3 quelli diocesani e 201 nelle parrocchie). Sono state accolte in tutto 13.162 persone, segnando un +12% rispetto al 2022 e superiori a quelle incontrate durante l’emergenza Covid. A chiedere aiuto continuano a essere prevalentemente le donne, il 60% del totale. A pesare, secondo la Caritas, anche il “progressivo venire meno del Reddito di cittadinanza e l’istituzione dell’Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione, misure che solo in parte hanno sostituito i trasferimenti che ricevevano le famiglie più povere”.

“Abbiamo bisogno di metterci in ascolto” ha detto il vicario generale per la diocesi di Roma, Baldo Reina che, riguardo al recente appello del Papa ai parroci ad offrire spazi ai poveri, ha annunciato: “La settimana prossima incontreremo i superiori degli istituti religiosi e i 36 parroci prefetti per metterci all’opera”. Tra le proposte concrete per il Giubileo quella di “arrivare a 100 parrocchie che forniscono il doposcuola” ha spiegato il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, che è intervenuto anche sulla questione delle tensostrutture pensate per offrire accoglienza ai senza fissa dimora. “La polemica mi sembra un po’ campata in aria. E’ chiaro che non è soluzione ma nel frattempo queste persone stanno nelle tende. In questa fase che facciamo?” ha detto Trincia. Dal canto suo Gualtieri ha assicurato: “Le tensostrutture si faranno tutte e quattro. Si sta procedendo secondo i piani e saranno pronte per il Giubileo”.

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