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Cina, diffuse le foto del missile balistico testato ieri

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L’Esercito popolare di liberazione cinese ha diffuso questa mattina le foto del missile balistico intercontinentale Df-31 lanciato mercoledì e ha poi confermato che si è trattato del primo test sui cieli del Pacifico dal maggio del 1980, quando furono sparati almeno un paio di Df-5. La Rocket Force, l’unità dell’elite che ha in carico i missili convenzionali e nucleari, ha verificato che il vettore “è atterrato con precisione nella zona marittima predeterminata” a conclusione “del primo test a pieno raggio” di un vettore Icbm, hanno riferito il media statali di Pechino. Secondo le prime rilevazioni, il secondo e il terzo stadio del missile sono caduti vicino alle Filippine, fatto che non lo rende un segnale specifico rivolto a Manila tra le aspre tensioni territoriali in corso, visto che tutto ciò che la Cina fa volare o navigare verso il Pacifico deve passare sopra o attraverso la cosiddetta prima catena di isole, di cui Taiwan è il perno.

Quanto alle notifiche preventive inviate “alle parti interessate” sul lancio citate dall’agenzia statale Xinhua, il Giappone ha affermato di non aver ricevuto alcun avviso da Pechino sui suoi piani, insieme ad Australia e Nuova Zelanda. Mentre il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha riferito di aver ricevuto una “qualche” notifica da Pechino. Invece, la Cina ha detto alla Francia che avrebbe effettuato il test nel Pacifico prima del lancio. “Le autorità cinesi avevano precedentemente informato le controparti francesi del test, che non mancheranno di rendere nota la loro posizione su questo test quando sarà il momento”, ha affermato l’Alto Commissariato della Polinesia francese in una nota.

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‘Comandante Hezbollah ucciso gestiva attacchi Houthi da Yemen’

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Secondo la rete saudita Al-Arabiya, Muhammad Hussein Surur, il comandante dell’unità aerea di Hezbollah ucciso oggi dall’esercito israeliano con un attacco mirato a Beirut, era tornato in Libano dallo Yemen solo tre giorni fa, dopo aver comandato i lanci missilistici degli Houthi. La rete ha pubblicato un documento del 2016 in cui Surur viene mostrato mentre istruisce il gruppo filoiraniano yemenita su come attaccare l’Arabia Saudita. Al-Hadath, media saudita, ha pubblicato in precedenza foto di lui mentre addestrava gli Houthi a Sanaa, la capitale dello Yemen.

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Festa indù in India, 46 morti in 24 ore, 37 erano bimbi

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Almeno 46 persone, tra cui 37 bambini e 7 donne, sono annegate durante la celebrazione di una festa religiosa indù nell’India orientale. Lo hanno affermato i funzionari locali, riferisce la Bbc online. I decessi sono stati confermati in 15 distretti nelle ultime 24 ore. Un funzionario della gestione delle catastrofi ha affermato che le persone sono morte mentre facevano il bagno rituale in fiumi e stagni ingrossati dalle recenti inondazioni.

La festa di tre giorni Jivitputrika celebra ogni anno il benessere dei bambini ed è anche caratterizzata dal digiuno delle madri per loro. I funzionari del Bihar hanno affermato che molte persone hanno ignorato i pericolosi livelli dell’acqua nei fiumi mentre facevano il bagno per celebrare la festa e si teme che il numero complessivo delle vittime possa aumentare ulteriormente. Le autorità statali hanno affermato che le famiglie e i parenti delle vittime riceveranno un risarcimento.

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Un’operazione anti-pedofilia in Sudamerica salva 20 vittime

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Una mega-operazione contro la pedofilia in America Latina ha tratto in salvo 20 vittime e portato all’arresto di 144 persone. Lo rende noto l’Interpol sul suo sito web. L’operazione, denominata Orion International, ha coinvolto forze dell’ordine e inquirenti di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guyana, Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay e Venezuela, in coordinamento con l’organizzazione internazionale. I dodici Paesi hanno unito le forze per combattere la produzione, la distribuzione e il possesso di contenuti relativi all’abuso e allo sfruttamento sessuale dei minori su Internet, concentrandosi in particolare sull’identificazione e il salvataggio delle vittime.

Secondo il comunicato, “sono stati arrestati 18 aggressori diretti, mentre 111 persone sono accusate di possesso e distribuzione di contenuti pedo-pornografici e sette persone sono ricercate a livello internazionale per reati sessuali contro i bambini e sono oggetto di allerta rossa dell’Interpol”. Le persone arrestate, per lo più uomini di un’età tra i 14 e gli 86 anni, hanno profili diversi. Tra le professioni: un insegnante, un grafico, una guardia giurata, un meccanico, un musicista, un giornalista, uno psicologo e un tassista.

Tra i casi, in Argentina, l’operazione ha portato all’identificazione e al salvataggio di una vittima di nove anni che era stata abusata per almeno sei. In Cile, un uomo è stato arrestato per aver scambiato contenuti sessuali di minori in vari gruppi di messaggistica. L’arresto ha portato al salvataggio di una ragazzina di 14 anni. L’indagine è stata condotta tra maggio e settembre 2024, sulla base di segnalazioni di investigatori cileni e argentini.

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