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Cronache

Ciclista ucciso a Milano, è la prima vittima del 2024

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Sono trascorsi solo 10 giorni del nuovo anno e le strade di Milano registrano un nuovo incidente mortale che ha avuto per vittima un cittadino in bicicletta, barista di 37 anni, Ivano Calzighetti, investito nella notte tra martedì e mercoledì a un incrocio nel quale uno dei due mezzi è passato col rosso. La conducente dell’auto coinvolta è stata denunciata per omicidio stradale. Una scia di sangue iniziata nel 2023 con altre cinque morti su due ruote, a cui hanno fatto corollario polemiche, ricorsi e iniziative popolari. Anche oggi, alla notizia dell’ennesima morte, si sono mobilitate le associazioni di ciclisti e di cittadini solidali che hanno indetto per le 19 un presidio nel punto dove è avvenuta “questa ennesima violenza stradale”. E’ accaduto alle 2.35 in viale Umbria all’altezza di via Pistrucci, nella zona Est del capoluogo lombardo. Secondo i primi accertamenti il semaforo in quel momento era funzionante e quindi uno dei due mezzi sarebbe passato con il rosso. Il 118 non ha potuto che constatare il decesso dell’uomo.

La conducente della vettura con la quale c’è stato l’impatto, una 25enne che è stata denunciata per omicidio stradale. Al momento però non è ancora certo chi dei due sia passato col rosso. Secondo i primi accertamenti della Polizia locale Calzighetti indossava il casco, che però sfortunatamente è saltato via nell’impatto, a causa del quale il barista è stato sbalzato lontano subendo gravi traumi alla testa. Sulla vettura, una Peugeot 206, viaggiavano due persone: oltre alla conducente c’era un suo amico di 22 anni. La macchina transitava nel viale che va verso la zona nord della città quando si è scontrata con la bicicletta, che invece entrava nell’incrocio da sinistra verso destra rispetto al senso di marcia dell’auto, che probabilmente procedeva a velocità sostenuta, a giudicare dai danni all’avantreno. Nella notte sono comparsi in diverse zone di Milano alcuni striscioni per chiedere al sindaco Giuseppe Sala di accelerare sulla realizzazione della città dove le auto viaggiano a 30 chilometri orari. Gli striscioni bianchi con la scritta ‘Milano non ama aspettare, Beppe quando sta città a 30?’ sono comparsi nella zona di piazza Duomo, piazza Castello e all’Arco della Pace.

“Abbiamo appena appreso che mentre questa notte eravamo in azione a installare striscioni che chiedono a Sala di fare di Milano una città 30 per fermare i morti in strada, un ragazzo di 37 anni in bici perdeva la vita investito e ucciso da una persona alla guida di un’auto – si legge in una nota diffusa dal gruppo di cittadini che ha realizzato la protesta – Un anno fa Milano, e l’Italia si risvegliavano con le prime pagine, i tg, i social, che in coro dicevano: ‘Milano sarà città a 30 all’ora dal primo gennaio ’24: il voto del consiglio comunale'”. Ivano Calzighetti era titolare di un bar a Buccinasco, nell’hinterland milanese, dove risiedeva. Lascia la compagna e un figlio piccolo. Tra i 6 morti in bici e quelli investiti a piedi sono 20 i decessi sulle strade del capoluogo lombardo per investimenti avvenuti da inizio 2023.

Sempre nell’anno appena trascorso il Tar ha bocciato il provvedimento del sindaco Sala sull’obbligo dei sensori per l’angolo cieco sui mezzi pesanti che a seguito di questi incidenti mortali, dal 1° ottobre 2023 avrebbe vietato la circolazione in Area B proprio ai camion senza sensori. Oggi a Prato la polizia municipale è risalita al conducente di un mezzo, noleggiato a Firenze, con cui domenica scorsa un 21enne marocchino avrebbe investito un cinese di 61 anni, ricoverato. I vigili lo hanno trovato mentre riconsegnava la vettura. Messo alle strette, il giovane, pregiudicato, ha confessato ed è stato denunciato per fuga e omissione di soccorso. La Procura di Nola invece ha aperto un procedimento penale sull’ incidente stradale di venerdì scorso ad Acerra (Napoli) nel quale ha perso la vita Aigul Rakhmatullina, una 50enne di origini russe da oltre vent’anni in Italia dove lavorava come badante. La donna è stata tamponata da un’auto mentre in bici tornava a casa dal lavoro.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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