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Ciao Darwin, aperta una inchiesta sull’incidente ad un concorrente che rischia la paralisi: sotto sequestro i rulli del gioco

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Era nell’aria ed è arrivata. Era anche una decisione scontata. C’è una inchiesta della Procura di Roma sui rulli di Genodrome, una delle prove più famose che i concorrenti devono affrontare durante le puntate di “Ciao Darwin” di Paolo Bonolis e Luca Laurenti. I rulli sono stati sequestrati. Il procuratore aggiunto di Roma, Nunzia D’Elia, ha aperto un fascicolo per ora contro ignoti (l’autore del reato se reato è stato commesso va individuato9 per lesioni colpose dopo che, nelle scorse settimane, durante lo show condotto da Bonolis, uno dei partecipanti è caduto ed è finito in ospedale. Il ferito è Gabriele Marchetti, 54 anni, ricoverato ancora nel reparto di terapia intensiva del policlinico Umberto I. Il rischio è che possa rimanere paralizzato. L’uomo è precipitato dai rulli giganti durante la registrazione della puntata del 17 aprile e i familiari hanno presentato un esposto in procura. Intanto nei giorni scorsi è montata la polemica sul web dopo che sono state diffuse le chat dei concorrenti tenuti all’oscuro della gravità dell’incidente. Forse questa è stata una leggerezza della produzione. Un vulnus nella comunicazione che poteva essere evitato. Anche per sottolineare la pericolosità di certe prove a Ciao Darwin. Comunque l’inchiesta accerterà eventuali responsabilità. Basterà aspettare.

Attraverso una attenta lettura delle reazioni sui social sull’infortunio a Gabriele Marchetti si è venuto a sapere che un’altra ragazza che ha partecipato allo show è rimasta ferita. Deborah Bianchi, una personal trainer romana, ha rivelato su Instagram di aver preso parte alla prima puntata dello show di Canale 5 – “Chic contro Choc” – e di essersi fratturata un piede. Un infortunio che l’ha momentaneamente costretta ad abbandonare il lavoro e a stare sulla sedia a rotelle. “Durante il gioco del Genodrome – ha spiegato – durante la discesa mi si è girato il piede. Ho sentito il rumore dell’osso spezzarsi e mi sono accorta subito che era rotto. Sia dal rumore che dal dolore, che è stato atroce”. Per il momento il fascicolo della procura è contro ignoti, ma gli inquirenti hanno già disposto una perizia sui rulli e, in caso di anomalie, potrebbero presto scattare le prime iscrizioni sul registro degli indagati.

Su quanto accaduto, sull’inchiesta e sul futuro del programma Canale 5, Paolo Bonolis e Sdl2005, la società di produzione del programma, hanno diramato un comunicato nel quale “oltre a manifestare vicinanza umana e rammarico per l’accaduto, Canale 5, Paolo Bonolis e Sdl2005 si sono messe a disposizione per tutto quanto si rendesse necessario. È stato inoltre comunicato alla famiglia di aver già attivato la polizza assicurativa a copertura dell’infortunio”. Come a dire: siamo qui, responsabili, nessuno scappa. Massimo rispetto per il lavoro della magistratura. Pur confermando la gravità dell’incidente, però, per Mediaset il Genodrome non sarebbe fuori norma e non sarebbe nemmeno “più pericoloso di Giochi senza frontiere”, storico gioco tv internazionale. Nel frattempo, a raccontare delle condizioni di salute del concorrente è il cugino, Stefano Ambrosetti, presente in studio durante la registrazione: “Secondo quanto è stato riferito dai medici ha riportato lo schiacciamento di due vertebre, con una lesione al midollo che ha compresso il torace, impedendogli di respirare. L’operazione è perfettamente riuscita, ma dal momento della caduta a oggi, dal collo in giù è completamente immobile. Gabriele è vigile e cosciente ma non riesce a muoversi”.  Un’altra concorrente ha invece raccontato quello che è successo in studio. “Arrivata a quei rulli ho pensato come fosse impossibile farli. Lui è partito davanti a me dicendo e poi è caduto in un modo bruttissimo. Abbiamo visto subito dei sommozzatori che lo hanno tirato fuori e hanno chiamato un medico. Poi lo hanno messo sulla barella. Era immobile e ci ha spaventato tanto”. La donna ha aggiunto: “Ci è stato detto che non era mai successo nulla e che questa era la prima volta. Dopo circa un’ora e mezza abbiamo ripreso per fare l’ultimo pezzo”. Ulteriori dettagli emergono dalle ricostruzioni fatte da altri partecipanti allo show in una chat di Whatsapp: “A noi hanno detto che non era grave”, ha scritto uno dei concorrenti ad Ambrosetti, che ha replicato: “Invece è molto grave. E la produzione lo sapeva già quando è arrivato al pronto soccorso. Poi giovedì sapevamo che era completamente paralizzato”. Il concorrente aggiunge: “Ma giovedì ci hanno fatto registrare”. Ora, mentre la prognosi di Marchetti resta riservata, la procura attende i risultati della perizia.

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Madre uccide figlia di 10 mesi, era nella vasca da bagno

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Lo ripete ai carabinieri come un mantra: “Stiamo insieme da 18 anni, Perla era il nostro sogno. L’abbiamo voluta tantissimo”. Quasi a non credere a quello che è successo. Antonio Parrinello, 36 anni, è il papà della bimba di dieci mesi trovata senza vita, nel primo pomeriggio di oggi, a Nole, nel Torinese. Affogata, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, nella vasca da bagno dell’abitazione dei genitori, una villetta indipendente in via Grazioli, a due passi dal centro del paese. La piccola sarebbe morta per mano della mamma, Carola 34 anni, alle prese da qualche tempo con una grave depressione post partum. La donna ha anche tentato il suicidio: ora è ricoverata e piantonata all’ospedale Molinette di Torino, non in pericolo di vita. Si è colpita con un coltello al torace e al collo ma le ferite non hanno leso organi vitali.

E’ stata sottoposta a intervento chirurgico ed è in prognosi riservata. A dare l’allarme è stato proprio il compagno, rientrando a casa durante la pausa pranzo. Ha trovato l’abitazione stranamente sbarrata, compresa la chiave inserita nella porta d’ingresso dall’interno. Tanto che, per entrare, è stato costretto a passare da una finestra. Una volta all’interno dell’abitazione si è trovato di fronte alla bimba ormai esanime nella vasca da bagno e, poco distante, la mamma ferita al petto. Ha chiamato il 112 e ha tentato di rianimare la bimba: tutto inutile. Nel frattempo hanno raggiunto via Grazioli le ambulanze e i carabinieri della compagnia di Venaria. La mamma della piccola è stata stabilizzata e trasportata con l’elicottero in ospedale.

Il papà in caserma per essere ascoltato dagli investigatori. Poi sono iniziati i rilievi di rito che dovranno fare piena luce sull’accaduto. A quanto pare la donna era in cura già da qualche mese per la depressione. Proprio oggi pomeriggio era attesa dallo psicologo per una visita. Evidentemente la situazione si è aggravata negli ultimi giorni: circostanza, questa, avvalorata da alcuni biglietti che i militari dell’Arma avrebbero ritrovato all’interno dell’abitazione.

Messaggi, scritti proprio dalla mamma della piccola Perla, in grado probabilmente di rendere più chiaro il male che ha portato al drammatico gesto. Sul contenuto dei biglietti, per ora, massimo riserbo da parte degli inquirenti. Di certo la famiglia non aveva sottovalutato il problema: per questo motivo la donna era seguita da uno specialista che, nelle prossime ore, sarà probabilmente sentito dagli investigatori.

Anche per capire se, in un quadro già delicato come quello della depressione post parto, possano essersi sommati altri problemi nella gestione della piccola. Poche ore dopo il ritrovamento del corpo, il magistrato della procura di Ivrea, Elena Parato, ha effettuato un lungo sopralluogo della villetta. Sono ancora numerose le questioni sulle quali fare chiarezza. Per questo, nelle prossime ore, proseguiranno alcuni accertamenti tecnici, a partire da quelli sui telefoni cellulari dei genitori della bambina. Lo psichiatra Giancarlo Cerveri, membro del Consiglio della Società Italiana di Psichiatria, ricorda come il periodo post gravidanza sia “una fase di grandissima fragilità. Bisogna fare attenzione ai segnali d’allarme.

Tantissimi studi hanno evidenziato come fisiologicamente c’è una deflessione del tono dell’umore transitorio che in molti casi recede spontaneamente ma alcune donne, purtroppo, vanno incontro a una condizione depressiva molto grave, persistente, e che in alcuni casi può trasformarsi in quella che viene chiamata psicosi post partum in cui la condizione psichica della madre diventa ancora più grave”.

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Blitz di Extinction Rebellion in piazza del Viminale: 106 identificati, 33 fogli di via

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Sono state identificate tutte le 106 persone che hanno partecipato stamattina al blitz di Extinction Rebellion in piazza del Viminale s Roma. Tra le città di provenienza Torino, venezia, Verona, Pavia, Brescia, Milano, Treviso e Modena. Secondo quanto si apprende, per 68 è scattato l’accompagnamento negli uffici di polizia dove sono state portate a termine le operazioni di identificazione. Nei confronti 33 di loro è stata disposta la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio da 3 mesi a 6 anni, la cui durata è stata proporzionata ai precedenti di polizia di cui cui ciascuno di loro è gravato. Al termine delle operazioni, tutti hanno lasciato gli uffici di polizia. .

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Tentano di spacciare euro falsi, Carabinieri denunciano quattro ragazzi

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Hanno provato a spendere banconote false, un po’ come nel film “La banda degli onesti”, ma rispetto agli attempati interpreti della pellicola del 1956 Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia, erano molto più giovani e alla fine sono stati anche scoperti e denunciati. È accaduto a San Felice a Cancello, nel Casertano, dove quattro ragazzi, tre minori di 16 e 17 anni e un 24enne sono stati bloccati mentre provavano a spendere banconote da 50 euro che erano vistosamente false. Più negozianti, che si erano rifiutati di accettare le banconote contraffatte, hanno chiamato i carabinieri, che si sono messi sulle tracce dei truffatori; questi ultimi, di fronte ai sospetti e ai rifiuti degli esercenti, non hanno desistito, passando da un negozio all’altro, fin quando non sono stati fermati a bordo della loro Panda in piazza Castra Marcelli. I carabinieri hanno perquisito i quattro, trovando e sequestrando loro sei banconote false da 50 euro e un’ulteriore somma di 720 euro formata da banconote di vario taglio ma non contraffatte, guadagnate probabilmente mediante lo spaccio di altri euro falsificati. I quattro ragazzi sono stati denunciati per il reato di spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.

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