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Cronache

Chiuse le indagini sull’incidente, a Michele Bravi contestato “omicidio stradale”

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Omicidio stradale. E’ l’accusa contestata dalla Procura di Milano nell’avviso di conclusione delle indagini, che prelude alla richiesta di processo, notificato al cantante 24enne Michele Bravi, vincitore di X Factor nel 2013 e che partecipo’ nel 2018 a Sanremo con ‘Il diario degli errori’, per l’incidente del 22 novembre scorso nel quale è morta un donna di 58 anni che era in sella ad una moto. Ora Bravi, che aveva gia’ espresso il suo “profondo dolore” annullando tutti gli impegni, attraverso il suo legale, l’avvocato Manuel Gabrielli, potra’ depositare memorie o chiedere l’interrogatorio. Quella sera di fine novembre Bravi, anche autore del libro ‘Nella vita degli altri’, era alla guida di un’auto di una societa’ di car sharing e, secondo quanto ricostruito dalle indagini della Polizia locale, avrebbe effettuato un’inversione vietata in via Chinotto, a Milano, per immettersi nel senso di marcia opposto.

In quel momento, pero’, stava arrivando la donna, in sella ad una Kawasaki, che non fece in tempo a frenare e si schianto’ nella portiera dell’auto. Venne trasportata d’urgenza all’ospedale San Carlo dove mori’ circa un’ora dopo. Il cantante aveva subito chiamato i soccorsi. Nel corso delle indagini, poi, il pm Alessandra Cerreti ha affidato ad un perito ingegnere una consulenza cinematica per ricostruire la dinamica dell’incidente e dalla relazione sarebbe emerso che il cantante avrebbe effettuato quella manovra senza sincerarsi se stesse arrivando qualcuno, mentre avrebbe dovuto guardare in quella direzione prima di girare. Era stato l’avvocato Gabrielli a comunicare che Bravi era rimasto coinvolto nell’incidente. Sempre tramite il legale, poi, il cantante aveva manifestato subito tutto il suo “dolore per quanto accaduto”, annullando i concerti. “Ho bisogno di fare un passo indietro – aveva fatto sapere il 24enne in quei giorni – lasciare che chi di dovere possa fare il proprio lavoro senza interferenze. Il silenzio e’ la forma di rispetto a cui affido tutti i miei pensieri”. Dopo l’atto di chiusura delle indagini, che di solito anticipa la richiesta di rinvio a giudizio, la difesa avra’ venti giorni di tempo per depositare memorie o chiedere l’ interrogatorio al pm. In casi di questo genere, tra l’altro, per l’indagato c’e’ anche la possibilita’ di chiedere riti alternativi, come il patteggiamento che viene di solito concesso a fronte di un risarcimento economico alla famiglia della vittima.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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