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Cronache

Chiede il dissequestro dell’auto portando un bollettino falso di pagamento della multa in caserma: 34enne denunciato

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Tentata truffa ai danni dello Stato, contraffazione di sigilli pubblici e uso di atto falso. Sono questi i reati contestati ad un 34 enne di Marano, denunciato dai Carabinieri della locale Compagnia. L’uomo voleva riottenere la sua auto sequestrata. È entrato in caserma e ha mostrato ai Carabinieri una ricevuta di pagamento contraffatta. Pensava che con quel bollettino fasullo avrebbe  ottenuto il dissequestro della propria auto – sprovvista di assicurazione. Quando ha mostrato il bollettino postale ai militari che attestava il pagamento della contravvenzione, era però molto nervoso, sudava, era diventato quasi bianco in volto. Il bollettino era contraffatto. Circa un mese fa, l’uomo è stato fermato a Marano di Napoli a bordo della sua utilitaria e multato per la mancanza di copertura assicurativa, il suo veicolo sequestrato. Per ottenere nuovamente la sua auto – come previsto dal codice della strada –  si è presentato dai carabinieri e ha esibito un bollettino postale di 600 euro circa con segnatura e timbro di un ufficio postale.  I militari, insospettiti dall’atteggiamento del 34enne,  hanno contattato l’ufficio postale e scoperto che il pagamento non fosse mai stato fatto.  La ricevuta era, dunque, contraffatta.
Il bollettino è stato sequestrato e l’auto non è stata restituita.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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