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Champions, delusione Juve: un super Ajax vola in semifinale col calcio spettacolo

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Forse mai nessuna squadra, neppure il Barcellona di Messi o il Real Madrid quando aveva Ronaldo, era stata cosi’ bella e vincente all’Allianz Stadium bianconero come lo e’ stato l’Ajax. La Juve di Ronaldo, preso da Andrea Agnelli proprio per vincere la Champions, si deve inchinare a una squadra guidata da un allievo di Guardiola che ripete l’impresa di Madrid strappando il posto in semifinale ai bianconeri. Il calcio dell’Ajax e’ stato splendido con tutti i suoi interpreti che quando fanno un colpo di tacco non e’ mai lezioso, ma per liberare un uomo in area.

La vera carica della Juve e’ durata una manciata di minuti, ma solo Szczesny, superlativo almeno due volte, e Ronaldo, sono stati pari alle attese, Gli altri, chi piu’ chi meno, Dybala sopratutto, sono naufragati, di fronte all’Ajax che il pallone lo nasconde, lo fa viaggiare, corre e difende. L’immagine del Ronaldo abbacchiato e ammonito per un fallo a centrocampo, ultima istantanea del match prima della festa olandese, e’ l’emblema di una serata che gli juventini non pensavano di dover vivere. Allegri aveva risolto i (presunti dubbi della vigilia offrendo una chance di tornare protagonista a Dybala, spesso indecifrabile quest’anno, anche se quasi sempre il tecnico ne ha elogiato il comportamento. Con La ‘Joya’ attacco con Cristiano Ronaldo e Bernardeschi, Kean in panchina ma non Douglas Costa, fermato di nuovo da un malanno muscolare.

L’altra scelta e’ stata De Sciglio, sulla fascia destra, al posto di Cancelo per avere piu’ copertura anche se a discapito della spinta. Per ten Hag, invece, si e’ concluso felicemente il tormentone de Jong, regolarmente in campo nonostante i dubbi diffusi negli ultimi tre giorni. La Juve e’ partita a molto aggressiva e al 5′ Emre Can, contenendo un rilancio a Onana, ha generato la prima emozione della partita. Lo stop per l’infortunio di Mazraoui dopo 8′, sostituito da Sinkgraven, ha avuto l’effetto di spezzare il pressing bianconero e permettere all’Ajax di rimettersi in ordine. Il botta e risposta e’ arrivato da episodi fortunosi, rivisti dagli uomini della Var, ma in entrambi i casi con la conferma finale. E’ passata la Juve con Ronaldo, di testa su azione di calcio d’angolo: CR7 ha aggirato la difesa, sfruttando anche la caduta di Veltman. Non c’era un fallo di un bianconero, come avrebbe voluto il tecnico olandese ten Hag, perche’ la spinta e’ stata di un compagno, de Ligt. Il pareggio dei biancorossi e’ nato da un rimpallo sul rasoterra da fuori area di Ziyech: palla a Van de Beek, non in fuorigioco, perche’ dalla parte opposta dell’area Bernardeschi lo ha tenuto in gioco. Un’altra protesta Juve dopo un’azione solitaria di Emre Can che ha tagliato il campo in verticale e arrivato al limite dell’area e’ caduto a contatto con Blind.

Di Paulo Dybala, nei primi 45′, il fantasma o quasi: solo un sinistro bloccato da Onana con un plastico tuffo. La ‘Joya’ e’ uscito di scena zoppicando. Dopo l’intervallo Kean al posto dell’argentino. Ajax da applausi e Szczesny si e’ salvato alzando la mano sinistra sul destro di Ziyech dopo una splendida azione aperta da Neres e perfezionata con un tocco fulmineo di Tadic. Poi il portiere polacco e’ stato ancora decisivo sul tiro indirizzato all’incrocio da Van de Beek. La Juve e’ uscita da un quarto d’ora d’incubo, con uno scambio tra Ronaldo e Kean: il secco tiro del diciannovenne fuori. Ma subito dopo l’Ajax ha terrorizzato i bianconeri con un’azione velocissima e solo un salvataggio in scivolata di Pjanic ha evitato il gol degli olandesi. Il 2-1 dei Lanceri e’ arrivato presto: su calcio d’angolo de Ligt ha svettato su Alex Sanro e Rugani. Neres ha sciupato due volte, annullato per fuorigioco il 3-1 di Ziyech. Al 90′ la Juve ha chiesto rigore per un mani in area su cross di Bentancur, ma dopo rapido consulto con la Var l’arbitro Turpin ha detto che non c’e’ fallo. L’ultimo fischio, prima della fine, e’ stata un’ammonizione a Ronaldo, un segno di una serata storta per la Juve che sognava la Champions 23 anni dopo Roma ’96.

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Coppa Davis: Italia in finale per la seconda volta consecutiva

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In doppio o in singolare, Matteo Berrettini e Jannik Sinner non tradiscono. Dopo aver eliminato in coppia la ostica Argentina, il romano e l’altoatesino, cosi’ diversi e cosi’ simili, prendono per mano l’Italtennis per regalarle la seconda finale consecutiva. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes Jose’ Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno.

Dopo la vittoria sofferta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere i conti e’ stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di una partita mai in bilico. “Iniziare avanti 1-0 e’ diverso, grazie Matteo (Berrettini, ndr) e a tutti gli italiani qui – ha detto a caldo il fuoriclasse di San Candido – E’ bello tornare in finale. la Davis mi da’ una delle sensazioni migliori di sempre, e’ stato un match difficile oggi, sono felice di come sia andata”.

“Qui e’ come giocare in Italia – ha ammesso Berrettini – Adoro giocare in Davis, mi piace qeusta atmosfera, spero di giocare ancora di piu’ in nazionale nei prossimi anni”. “Matteo e Jannik hanno espresso un livello di tennis incredibile, ma abbiamo ancora uno step da fare”, ha sottolineato il capitano Filippo Volandri proiettandosi verso la finale di domani contro l’Olanda (ore 16).

Olanda che domani, contro i campioni uscenti, vivra’ la sua prima finale in Davis della sua storia. Fa bene Sinner ad avvertire che nel tennis non esiste nulla di scontato: dopo aver eliminato la Germania, gli Oranje di Haarhuis daranno di certo tutto in campo: Tallon Griekspoor, n.40 Atp, Botic van de Zandshulp, 80, e il doppista Wesley Koolhof, alla sua ultima apparizione da professionista, non saranno clienti facili. L’Italia pero’ ha un Sinner in piu’ nel motore, un campione che sta tornando come Berrettini, un ottimo giocatore come Lorenzo Musetti e la coppia Bolelli-Vavassari pronta all’occorrenza.

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Coppa Davis, Sinner: è stata dura, magnifico tornare in finale

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“E’ stata dura ma con tanti tifosi italiani in tribuna e un’atmosfera così è piu’ facile far bene”: lo ha detto Jannik Sinner dopo il successo su Alex De Minaur che ha regalato all’Italia la seconda finale di Coppa Davis di fila. “Matteo ha lottato e portato il primo punto, io volevo chiudere ed è andata bene”, ha aggiunto, “è magnifico essere di nuovo in finale dopo un anno. Daremo il 100% con l’Olanda e vedremo come andra’”. “Grazie mille a tutti!”, ha aggiunto in italiano rivolgendosi al pubblico. Sinner si conferma bestia nera di De Minaur: il punteggio di 6-3, 6-4 e’ stato più combattuto del 6-3, 6-0 della finale di Davis di un anno fa e speculare al 6-3, 6-4 rifilato all’australiano alle Finals di Torino. L’altoatesino ha una striscia aperta di vittorie in singolare (13, complessivamente sono 72 nel 2024) e in Davis non perde da due anni ed e’ reduce da 8 successi di fila tra singolo e doppio.

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Coppa Davis: Sinner batte De Minaur, Italia in finale

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L’Italtennis si qualifica per l’ultimo atto delle Davis Cup Finals. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes José Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno. Dopo la vittoria sofferta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere i conti è stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di partita. Domani la squadra del ct Filippo Volandri, campione uscente, se la vedrà con l’Olanda, che ieri aveva eliminato la Germania per 2-0 nella prima semifinale.

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