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Centrodestra in conclave, occorre ancora superare impasse candidature

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Un vertice del centrodestra per trovare un comun denominatore sui candidati per le amministrative. Nelle prossime ore Salvini e company proveranno ancora una volta a far riuscire la coalizione dal pantano in cui si trova da giorni. Uno stallo che ha spinto Giorgia Meloni a fare una vera e propria strigliata agli alleati per i continui rinvii. Ma a rendere tutto piu’ complesso c’e’ anche la proposta di Matteo Salvini di una federazione dei gruppi o dei partiti, rilanciata anche oggi dal leader della Lega, che continua a lasciare fredda una forte componente di Fi. E interdetto Fdi. Probabilmente a far decidere una rapida convocazione del vertice e’ stato proprio lo sfogo di Giorgia Meloni, che nel pomeriggio inoltrato ha accusato gli alleati “per i continui rinvii sine die”, causati a suo dire dalla necessita’ di Lega e Fi di mettere un primo punto fermo sul “dossier federazione”. Visto che non ci sono ancora le condizioni da parte degli azzurri e del partito di Via Bellerio per aprire il dossier, Matteo Salvini e Antonio Tajani hanno alzato i rispettivi telefoni per concordare con i partner l’appuntamento per le amministrative, per non rimanere schiacciati dall’accusa della leader di Fdi. Resta da vedere se in 24 ore saranno in grado di sciogliere i nodi che avevano fatto annullare il vertice convocato a inizio settimana. In casa Fdi si accusa la Lega di temporeggiare per il candidato a Milano, mentre nella Lega si sosteneva che il problema fossero semmai gli attriti su Roma tra Fdi e Fi. Un punto fermo sembra essere lo schema delle ripartizioni delle candidature: a Roma un civico espresso da Fdi, a Milano sempre una candidatura civica vicina alla Lega, mentre a Fi spetterebbe indicare i candidqati in Calabria (in pole Roberto Occhiuto) e a Bologna (possibile l’ex direttore del “Resto” Andrea Cangini). Meloni ha confermato la sua preferenza per Enrico Michetti, un amministrativista che “saprebbe mettere le mani nella ‘macchina’” del Campidoglio, ammettendo tuttavia che “e’ interessante” anche il profilo del magistrato Simonetta Matone. Sotto la Madonnina, invece, fonti parlamentari della Lega confermano che sono tuttora considerati validi i nomi finora sondati da Salvini, come Annarosa Racca, Riccardo Ruggiero o Roberto Rasia. Un segnale sull’eventuale esito del vertice potrebbe arrivare dalla seduta del Copasir, convocata mezz’ora prima del vertice sulle amministrative: se la querelle Lega-Fdi sulla presidenza si risolvera’, e’ probabile che vi siano riflessi positivi sul puzzle candidature. All’incontro sulle amministrative parteciperanno anche gli altri partiti del centrodestra, come Coraggio Italia, Noi con l’Italia e l’Udc, alcuni dei quali si sono tirati fuori dalla federazione. Salvini ha insistito: “sono i cittadini a chiederci unita’ e concretezza”, garantendo di non mirare a “fusioni o annessioni” bensi’ a un “coordinamento” per avere piu’ voce in capitolo nel governo. Ma visto che all’iniziale passo da bersagliere si sta sostituendo un incedere piu’ cauto, il leader della Lega ha dovuto incassare il sarcasmo di Meloni: “non ci sto capendo molto neanche io”.

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

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La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

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Bocchino: dall’Italia verso un’internazionale conservatrice

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La vittoria elettorale della destra “avviene perché la sinistra prima è stata considerata inaffidabile per paura del comunismo, oggi è considerata inaffidabile perché si prende a cuore temi come l’immigrazione irregolare, che gli italiani non vogliono, o i diritti delle comunità LGBTQI+, che certo devono essere garantiti ma che riguardano comunque una minoranza dell’1,6% della popolazione, e perchè ha abbracciato la globalizzazione selvaggia, che è una cosa che fa paura agli italiani”.

Lo ha detto Italo Bocchino (foto imagoeconomica in evidenza) a margine della presentazione del suo libro “Perchè l’Italia è di destra” a Napoli, a cui hanno assistito anche il capo della procura partenopea Nicola Gratteri e l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, mentre sul palco sono intervenuti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

“Giorgia Meloni – ha proseguito Bocchino – ha fatto da apripista in Italia, dando vita a una destra che ha stupito, perché tutti si aspettavano una destra neofascista mentre si sono trovati una destra che rappresenta un conservatorismo nazionalpopolare.

E così si resta stupiti anche dal risultato degli Stati Uniti, che un po’ ricalca quel modello, e di quello che accade in alcuni paesi europei e in Sudamerica. Quindi c’è l’ipotesi che nasca nel prossimo decennio un’internazionale conservatrice e che abbia un grandissimo peso nella politica mondiale: in questo contesto, tra i leader sicuramente ci sarà Giorgia Meloni. Immaginiamo il prossimo G7, guardate la foto del prossimo G7: ci sono Scholz e Macron zoppicanti, lo spagnolo che ha problemi in casa, il giapponese che ha problemi in casa, il canadese che ha problemi in casa e due in splendida salute che sono Giorgia Meloni e Trump. Questo è il mondo oggi”.

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