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Cav mette vertice in stand-by e innervosisce alleati

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Passa il tempo, aumenta il caos, monta l’incertezza e sale la tensione all’interno del centrodestra. A cinque giorni dalla prima chiama Silvio Berlusconi prende tempo, evita di sbarcare a Roma e mette in standby il vertice in cui avrebbe dovuto sci’ogliere la riserva sulla sua candidatura. Una scelta che fa innervosire Lega e FdI, ambedue gia’ al lavoro su nomi alternativi. La riunione dei leader non si svolgera’ domani e, chissa’, nemmeno venerdi’. Un nodo, questo dei tempi, tutto politico. Da Arcore si cerca di stemperare i toni, spiegando che un vertice di questo tipo sarebbe stato prematuro in ogni caso: scendere in campo cinque giorni prima del voto di giovedi’ sarebbe un suicidio politico. Stesso discorso – spiegano fonti azzurre – nel caso in cui il Cavaliere prendesse atto di non avere i numeri e facesse il famoso “passo di lato”, cioe’ un gesto di generosita’ a favore di un altro candidato. Il tempo ideale per sciogliere la riserva – argomentano ad Arcore – sarebbe addirittura entro la mattina di giovedi’ della prossima settimana, il giorno della quarta chiama in cui il quorum per essere eletto scende alla fatidica quota di 505. Ma gli alleati non ci stanno ad assecondare questo calendario: su questo punto c’e’ un’ evidente “divergenza”, ammettono gli azzurri. La Lega infatti tiene il punto, ribadendo la richiesta avanzata in modo esplicito giorni fa: Berlusconi chiarisca se ha i numeri o meno prima di lunedi’, altrimenti bisogna andare avanti con una candidatura di alto profilo, con l’obiettivo di portare al Colle per la prima volta un’esponente di centrodestra. Nomi non se ne fanno, ma si vocifera che stia prendendo quota Elisabetta Casellati. Per la Lega sarebbe “un buon nome”: donna, gia’ seconda carica dello Stato, di provata fede garantista, di centrodestra, molto vicina al Cavaliere, la sua elezione avrebbe un valore per la Repubblica di carattere storico. Intanto chi ha parlato con il Cavaliere conferma che continua a lavorare alla caccia dei voti per se stesso. Tuttavia c’e’ chi fa notare, in modo benevolo, che si tratta di un lavoro utilissimo anche nel caso di un eventuale piano B. Ma se Berlusconi resta a Milano per prendere tempo, a Roma i ritmi delle consultazioni diventano febbrili. Matteo Salvini, nel pomeriggio, vede i dirigenti della Lega: presenti anche vicesegretari e capigruppo per fare il punto sul governo, con particolare riferimento al caro-energia dopo il tavolo aperto al Mise. Ma anche per ricevere “il pieno mandato per rappresentare al meglio la Lega e il centrodestra in vista della scelta del prossimo Presidente della Repubblica”. Insomma, un passaggio anche formale per sancire che il Capitano si “mette in proprio”, senza aspettare le scelte della coalizione. Salvini infatti sta avendo contatti a “360 gradi”, parlando con tutti, pur di stare sul pezzo e non perdere la fuga buona. Dentro Forza Italia, il “partito draghiano” morde il freno. Alcuni di loro lamentano il fatto che il vertice del centrosinistra, non facendo alcun nome, di fatto starebbe sovraesponendo Mario Draghi col rischio di farlo bruciare anzitempo. Infine anche Fratelli d’Italia prende le sue contromisure: al termine della riunione dell’esecutivo il partito di Giorgia Meloni, evoca esplicitamente soluzioni alternative a Silvio Berlusconi. Nel caso in cui la sua disponibilita’ venisse meno – e’ la linea emersa oggi – FdI e’ pronta a formulare le sue proposte per concorrere a costruire una convergenza piu’ ampia su personalita’ autorevoli nel campo culturale del centrodestra che hanno tutte le caratteristiche per ricoprire l’incarico. Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Camera chiarisce benissimo la sua posizione nei confronti del Cavaliere: “Non credo che qualcuno possa immaginare di candidarsi a qualunque ruolo senza verificare i numeri con gli alleati”.

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Stop a sfratti per il Giubileo, appello Diocesi e Caritas

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Sospendere gli sfratti durante il Giubileo, a partire da quelli per ‘morosità incolpevole’ ossia legati alle difficoltà nel pagare l’affitto. A lanciare la moratoria per l’Anno Santo sono la Caritas di Roma e la Diocesi, nel giorno in cui è stato presentato il nuovo rapporto sulla povertà nella capitale.

“Ci piacerebbe promuovere una moratoria affinché nel Giubileo non vi siano sfratti”, ha detto il Vicario per la città, mons. Baldo Reina. Un appello subito accolto dalle istituzioni locali. “Mi farò portavoce nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti” ha assicurato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricordando che era già stato fatto durante il Covid e che è necessario un “atto normativo”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Francesco Rocca. “Sosterrò già dal prossimo Tavolo sul Giubileo questa istanza” ha detto il governatore sottolineando: “Il prefetto è un uomo di grandissimo equilibrio e attenzione sappiamo per certo che intere aree di edilizia residenziale pubblica sono in mano alla criminalità mentre ci sono persone fragili”. E in tal senso ha annunciato che sono in arrivo risorse per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla povertà alimentare.

“Nei prossimi giorni, siamo in fase di legge di bilancio e stabilità, ci saranno misure interessanti” ha promesso Rocca. Un impegno apprezzato dal sindaco Gualtieri che ha definito l’ipotesi del contributo regionale “molto positiva”. Di diverso avviso sulla moratoria per gli sfratti il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri: “La proprietà privata non si tocca ed il proprietario di un immobile è giusto che possa agire, sempre, per garantire il suo bene – ha tuonato -. Se Gualtieri si fa garante delle occupazioni illegali, noi ci facciamo portavoce, come sempre, della tutela della proprietà privata”.

Intanto dal VII rapporto della Caritas di Roma, una lettura della città dal punto di vista dei poveri, emerge che la quota di persone a rischio di povertà nella capitale è del 12,7%. Lo scorso anno c’è stato un aumento del 21% delle persone accolte nelle tre mense sociali. Complessivamente gli ‘ospiti’ sono stati 11.124, con 322.058 pasti distribuiti in convenzione con Roma Capitale. Otto su dieci sono uomini. In crescita anche le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto (3 quelli diocesani e 201 nelle parrocchie). Sono state accolte in tutto 13.162 persone, segnando un +12% rispetto al 2022 e superiori a quelle incontrate durante l’emergenza Covid. A chiedere aiuto continuano a essere prevalentemente le donne, il 60% del totale. A pesare, secondo la Caritas, anche il “progressivo venire meno del Reddito di cittadinanza e l’istituzione dell’Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione, misure che solo in parte hanno sostituito i trasferimenti che ricevevano le famiglie più povere”.

“Abbiamo bisogno di metterci in ascolto” ha detto il vicario generale per la diocesi di Roma, Baldo Reina che, riguardo al recente appello del Papa ai parroci ad offrire spazi ai poveri, ha annunciato: “La settimana prossima incontreremo i superiori degli istituti religiosi e i 36 parroci prefetti per metterci all’opera”. Tra le proposte concrete per il Giubileo quella di “arrivare a 100 parrocchie che forniscono il doposcuola” ha spiegato il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, che è intervenuto anche sulla questione delle tensostrutture pensate per offrire accoglienza ai senza fissa dimora. “La polemica mi sembra un po’ campata in aria. E’ chiaro che non è soluzione ma nel frattempo queste persone stanno nelle tende. In questa fase che facciamo?” ha detto Trincia. Dal canto suo Gualtieri ha assicurato: “Le tensostrutture si faranno tutte e quattro. Si sta procedendo secondo i piani e saranno pronte per il Giubileo”.

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Psi, per Regionali in Campania lista aperta al riformismo e al futuro del Sud

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Il segretario regionale del Psi, Michele Tarantino ha convocato una riunione insieme ai membri della direzione nazionale di Napoli(Antonio Demitry, Roberto De Masi, Pasquale Sannino e Antonella Marciano, Felice Laudadio), al consigliere regionale socialista, Andrea Volpe, Marco La Monica, Felice Iossa e Giulio Di Donato, per discutere il nuovo percorso politico del Partito Socialista Italiano in vista delle Regionali 2025. Il PSI lancia un appello a tutte le forze riformiste, ai movimenti civici e a quei cittadini “che non si sentono rappresentati dagli attuali partiti ma vogliono contribuire a costruire una proposta politica innovativa, inclusiva e concreta.

La lista socialista è pronta ad accogliere le istanze di chi desidera un Mezzogiorno più forte, coeso e protagonista di un’Italia moderna e solidale. Invitiamo tutte le realtà riformiste, associative e civiche, e i cittadini che non si riconoscono nei partiti tradizionali a unirsi alla nostra lista e al nostro progetto. Insieme possiamo costruire una Campania e un Mezzogiorno più giusti, moderni e capaci di rispondere alle sfide del futuro”. “La recente bocciatura da parte della Corte Costituzionale delle proposte di autonomia differenziata rende evidente la necessità di ripensare il regionalismo in Italia”.

Il PSI “intende aprire un dibattito serio e costruttivo su questo tema cruciale per il futuro del Mezzogiorno. A gennaio, avvieremo una grande Conferenza sul Regionalismo, coinvolgendo esperti, rappresentanti istituzionali e cittadini. Sarà un’occasione per elaborare proposte innovative che coniughino equità territoriale, efficienza amministrativa e solidarietà tra i territori, garantendo risorse e opportunità uguali per tutti”. “Guardando alle elezioni regionali del 2025, il PSI invita tutto il centro-sinistra ad avviare un dialogo aperto e costruttivo per definire un programma condiviso e ambizioso, così come indicato dal Segretario Nazionale, Enzo Maraio. È necessario rispondere insieme alle sfide della Campania, con particolare attenzione a temi come la giustizia sociale, la sanità, il lavoro, l’ambiente e il rilancio del Mezzogiorno. L’obiettivo è costruire una coalizione forte e coesa, in grado di offrire ai cittadini una visione chiara e condivisa per il futuro della Regione”, conclude la nota.

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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