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Cronache

Casamicciola, sette anni dopo la ricostruzione tra diagnosi e progetti ancora in stallo

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Sono passati sette anni dal devastante terremoto che ha colpito Casamicciola il 21 agosto 2017, ma la strada verso la ricostruzione dell’isola di Ischia è ancora lunga e piena di ostacoli. Nonostante i primi segni di progresso, la situazione rimane complessa e la sensazione che emergere da una crisi così drammatica richieda ancora tempo e impegno è palpabile.

Durante la cerimonia di commemorazione del sisma, svoltasi al Comune di Casamicciola, è emerso un quadro chiaroscuro della situazione attuale. Il nuovo Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Fabio Ciciliano, e il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, hanno delineato lo stato dei lavori, evidenziando che, nonostante alcuni avanzamenti, la ricostruzione procede a ritmi diversi nei vari ambiti.

Il Commissario Legnini ha parlato di quattro programmi distinti: mentre quello di Protezione Civile prosegue spedito, la ricostruzione pubblica sta appena iniziando a decollare. Gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico sono in fase di avvio, e la ricostruzione privata sembra aver finalmente preso slancio, con un aumento delle richieste di riedificazione. Tuttavia, il quadro generale è complicato dalle sfide legislative e dall’introduzione del piano di ricostruzione regionale, contestato dai sindaci dei comuni colpiti, che ha ulteriormente intricato un già complesso contesto.

Il capo della Protezione Civile, Ciciliano, ha sottolineato la necessità di affrontare con serietà e rapidità la messa in sicurezza dell’isola, che rimane estremamente fragile. “I terremoti non fanno morti, è l’uomo che provoca vittime costruendo male in zone a rischio sismico,” ha dichiarato, evidenziando che alcuni edifici, costruiti in aree pericolose, potrebbero non essere mai più ricostruiti. Questo è un duro colpo per molti abitanti dell’isola, che potrebbero non poter tornare nelle proprie case.

Nonostante l’impegno delle istituzioni, il quadro economico della ricostruzione resta preoccupante. Le risorse attualmente disponibili sono quasi esaurite, mentre, secondo le stime della struttura commissariale, serviranno ancora circa 930 milioni di euro per completare la messa in sicurezza e la ricostruzione dell’isola. Una parte di questi fondi potrebbe arrivare dalla prossima legge finanziaria, mentre una quota consistente è attesa dalla Banca Europea per gli Investimenti.

Il sindaco di Casamicciola, Giosi Ferrandino, ha mostrato un cauto ottimismo, annunciando la convocazione da parte della Regione per discutere del piano di ricostruzione, definendola una potenziale svolta per sbloccare la riedificazione. Ferrandino ha anche sottolineato l’accelerazione dei lavori nell’ultimo anno, con diverse famiglie che sono finalmente tornate nelle loro case e nuovi appalti affidati per la ricostruzione di edifici pubblici. Tuttavia, ha avvertito che i fondi attuali sono sufficienti solo per pochi altri interventi, invocando un impegno maggiore da parte del governo.

Sette anni dopo il terremoto, Casamicciola e l’intera isola di Ischia si trovano ancora in una fase di transizione. Mentre alcune istituzioni sono impegnate a stilare diagnosi e a delineare progetti per superare l’emergenza, la popolazione locale attende risposte concrete e azioni decisive. Le ferite lasciate dal sisma sono ancora aperte e la ricostruzione, sebbene in corso, è ben lontana dall’essere conclusa. La speranza è che l’isola possa risorgere, ma questo richiederà non solo tempo e pazienza, ma anche un sostegno continuativo e mirato da parte di tutte le istituzioni coinvolte.

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Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

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Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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