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Casaleggio punge Conte: sui due mandati regole violate

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Dopo l’addio ai Cinque stelle, in diretta tv arriva il j’accuse di Davide Casaleggio. Nel mirino del presidente di Rousseau, impegnato in questi giorni a restituire i dati degli iscritti, finisce la gestione del M5s degli ultimi 16 mesi, caratterizzati a suo dire da “violazioni di regole, metodi di partecipazione democratiche e principi fondativi”. Era difficile, spiega, restare in un contesto “che ho conosciuto molto diverso e che ho contribuito a costruire con mio padre”. Quindi l’affondo diretto a Giuseppe Conte su una delle questioni piu’ spinose ed ancora irrisolte del nuovo Movimento, il tetto dei due mandati: “Sono dispiaciuto che non sia stata presa una posizione chiara e se questo tema fosse oggetto di trattativa economica”. Casaleggio conosce troppo bene il M5s per non sapere che proprio li’, nel limite del doppio mandato, si annida una delle piu’ grandi insidie per Conte. Confermandolo, infatti, si sbarrerebbe la strada politica per tanti dei volti piu’ noti tra i pentastellati. Superandolo si infrangerebbe un altro dei grandi principi del Movimento delle origini, caro peraltro allo stesso Beppe Grillo, e si scontenterebbe quella parte dei parlamentari ancora al primo giro. “Tutti i portavoce sono in conflitto di interesse – ha ammesso solo ieri il ministro Stefano Patuanelli -, ne discuteranno semmai gli iscritti insieme a Conte”. E non e’ affatto improbabile che il delicato dossier sia aperto solo dopo le amministrative. Il numero uno di Rousseau, parlando a ‘L’ospite’ di SkyTg24, va giu’ molto duro: “Mi sembra di capire che il supporto a questa nuova formazione politica che si vuole creare sara’ importante: tre volte rispetto a quanto richiesto per Rousseau, mille euro a parlamentare rispetto ai 300 di prima. Fino ad aprile due terzi dei parlamentari non avevano ancora aderito. Mi spiacerebbe se ci fosse una trattativa economica”. E qui tocca, scientemente, una seconda nota dolente. Il contributo in questione, che dovrebbe essere in vigore gia’ da aprile, sta creando gia’ qualche malumore tra gli eletti penstastellati. Domani, forse, arrivera’ la replica di Giuseppe Conte atteso a ‘Mezz’ora in piu” su Rai3. Per ora, ‘l’avvocato del popolo’ sembra guardare a tutt’altri orizzonti. Martedi’ sara’ a Napoli insieme agli eletti del M5S e al candidato sindaco Gaetano Manfredi: “Da qui e dagli altri Comuni al voto, il Movimento 5 Stelle ripartira’ con forza”. Quindi, una sottolineatura che, da ex premier, non passa inosservata: “Questo dovra’ avvenire anche grazie al buon uso delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ottenute grazie al lavoro fatto in Europa negli scorsi mesi”. Casaleggio jr, intanto, continua ad esaminare le altre richieste di collaborazione che gli arrivano. Sui nomi l’associazione mantiene il riserbo, ma non e’ un mistero che proprio in questa direzione guardino una parte di iscritti al M5s e di eletti “ortodossi” che dopo mesi di incertezze vorrebbero lasciare gli ormeggi e intraprendere un nuovo viaggio politico verso le origini. Per ora il presidente di Rousseau glissa: “Il nostro futuro? Sara’ definire un supporto tecnico e metodologico a tutte le organizzazioni che volgono spingersi verso un nuovo modo di organizzazione” che punta sulla “partecipazione dal basso” e sul “potere distribuito”. (

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

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La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

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Bocchino: dall’Italia verso un’internazionale conservatrice

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La vittoria elettorale della destra “avviene perché la sinistra prima è stata considerata inaffidabile per paura del comunismo, oggi è considerata inaffidabile perché si prende a cuore temi come l’immigrazione irregolare, che gli italiani non vogliono, o i diritti delle comunità LGBTQI+, che certo devono essere garantiti ma che riguardano comunque una minoranza dell’1,6% della popolazione, e perchè ha abbracciato la globalizzazione selvaggia, che è una cosa che fa paura agli italiani”.

Lo ha detto Italo Bocchino (foto imagoeconomica in evidenza) a margine della presentazione del suo libro “Perchè l’Italia è di destra” a Napoli, a cui hanno assistito anche il capo della procura partenopea Nicola Gratteri e l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, mentre sul palco sono intervenuti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

“Giorgia Meloni – ha proseguito Bocchino – ha fatto da apripista in Italia, dando vita a una destra che ha stupito, perché tutti si aspettavano una destra neofascista mentre si sono trovati una destra che rappresenta un conservatorismo nazionalpopolare.

E così si resta stupiti anche dal risultato degli Stati Uniti, che un po’ ricalca quel modello, e di quello che accade in alcuni paesi europei e in Sudamerica. Quindi c’è l’ipotesi che nasca nel prossimo decennio un’internazionale conservatrice e che abbia un grandissimo peso nella politica mondiale: in questo contesto, tra i leader sicuramente ci sarà Giorgia Meloni. Immaginiamo il prossimo G7, guardate la foto del prossimo G7: ci sono Scholz e Macron zoppicanti, lo spagnolo che ha problemi in casa, il giapponese che ha problemi in casa, il canadese che ha problemi in casa e due in splendida salute che sono Giorgia Meloni e Trump. Questo è il mondo oggi”.

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