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Corona Virus

Caos Coronavirus e Fake News, dal contagio sui bus ai test fai da te: seguite l’Istituto superiore di Sanità per una informazione semplice e seria su questa epidemia in atto in Cina

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Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo: il 2019-nCoV. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale. Dal punto di vista strettamente scientifico i coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. Ora c’è questa forma molto grave per la quale ancora non c’è una cura specifica e che oltre ad essere molto contagiosa è anche letale in taluni casi. Questo significa che chi si ammala di 2019-nCoV (il coranavirus cinese), automaticamente è spacciato? No, affatto. In effetti dei quasi 25mila infetti ad oggi, meno di 500 sono i morti, quasi 700 sono gli infetti che hanno reagito alle cure e sono guariti e dimessi in Cina. Di tutti gli infetti, sono meno di 30 i casi accertati in Europa. Solo 2 in Italia, per ora. Sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità c’è una sezione interamente dedicata al Coronavirus. Linguaggio semplice, asciutto. Notizie serie. Una sorta di bibbia per chi vuole sapere che cosa è questa malattia. Un portale che combatte anche le Fake News e che aiuta tutti a conoscere e ad evitare allarmi ingiustificati. In questo portale troverete molte delle domande che vi ponete e dunque serie risposte su domande che allarmano, spesso senza motivi serie. “Non esistono al momento kit commerciali o analisi del sangue da eseguire privatamente per confermare la diagnosi di infezione da nuovo Coronavirus”. Ed è “altamente improbabile che possa verificarsi un contagio attraverso le maniglie degli autobus o della metropolitana”. A rispondere alle più frequenti domande sul Coronavirus è una nuova sezione di ‘Faq’, pubblicata sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

  • -SE PRENDO GLI ANTIVIRALI PREVENGO L’INFEZIONE? Non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da Coronavirus o da altri tipi di infezioni virali.
  • -SE SONO STATO IN METROPOLITANA CON UNA PERSONA CHE TOSSIVA E NEI GIORNI SEGUENTI MI COMPARE LA TOSSE DEVO ANDARE IN OSPEDALE? No, ad oggi non vi e’ alcuna evidenza scientifica che il nuovo Coronavirus stia circolando in Italia. E’ invece certo che si e’ in una fase di massima trasmissione del virus influenzale stagionale. Pertanto, se dovessero comparire sintomi o difficolta’ respiratorie, e’ opportuno rivolgersi al proprio medico curante.
  • -COME FACCIO A SAPERE SE LA MIA TOSSE E’ DOVUTA AL NUOVO CORONAVIRUS? Al momento, secondo le evidenze scientifiche disponibili, il virus non circola in Italia. Le uniche condizioni di rischio legate all’infezione sono aver viaggiato negli ultimi 14 giorni in zone della Cina in cui il virus si sta diffondendo e avere avuto contatti con persone con infezione accertata
  • -SE MI SOTTOPONGO PRIVATAMENTE AD ANALISI DEL SANGUE POSSO SAPERE SE HO CONTRATTO IL NUOVO CORONAVIRUS? Non esistono al momento kit commerciali per confermare la diagnosi. La diagnosi deve essere eseguita nei Laboratori di riferimento. Per le persone senza sintomi di una certa gravita’ e senza fattori di rischio al momento non e’ previsto iniziare un iter diagnostico.
  • -POSSO ESSERE CONTAGIATO TOCCANDO LE MANIGLIE DEGLI AUTOBUS? Allo stato attuale, non essendoci evidenze scientifiche della circolazione del virus in Italia, e’ altamente improbabile che possa verificarsi un contagio da nuovo Coronavirus attraverso le maniglie degli autobus o della metropolitana. E’ comunque buona norma, per prevenire tutte le infezioni respiratorie, lavarsi frequentemente e accuratamente le mani.
  • -L’INFEZIONE DA Coronavirus CAUSA SEMPRE UNA POLMONITE GRAVE? No, puo’ causare sintomi che vanno da disturbi lievi a infezioni piu’ gravi. I dati in nostro possesso provengono principalmente da studi su casi ospedalizzati, e pertanto piu’ gravi, e’ possibile che sia sovrastimata la gravita’ dell’infezione.
  • -SE PENSO DI POTER ESSERE STATO CONTAGIATO, DEVO CHIAMARE IL 118 O ANDARE DAL MIO MEDICO? Se si e’ stati esposti a fattori di rischio, come aver viaggiato nelle zone della Cina in cui il nuovo Coronavirus sta circolando o si e’ stati a contatto con persone risultate infette, per prima cosa e’ opportuno chiamare il numero 1500, messo a disposizione dal Ministero della Salute, per avere indicazioni sui comportamenti da seguire.

 

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Covid, ok Ue a vaccino aggiornato di Moderna contro JN.1

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Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio per la formulazione aggiornata del vaccino contro Covid-19 di Moderna. Il nuovo vaccino è indirizzato contro la variante JN.1. Lo ha reso noto l’azienda. Si attende ora la decisione definitiva della Commissione europea. “Dato che le malattie respiratorie aumentano durante i mesi invernali, è fondamentale che le persone si proteggano vaccinandosi con un vaccino Covid-19 aggiornato”, ha detto in una nota Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. La raccomandazione di inserire la variante JN.1 nel vaccino di questa stagione era stata espressa dalla Emergency Task Force (ETF) dell’Ema lo scorso aprile e poi confermata dalla stessa agenzia a luglio. Esiste, però, anche una versione del vaccino aggiornata alla variante KP.2 – ceppo discendente da JN.1 – approvata nelle scorse settimane in Usa. L’azienda non ha anticipato quando inizierà la distribuzione del prodotto, ma ha reso noto che l’Unione Europea sta partecipando a una procedura di gara per i vaccini a mRNA attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).

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La Corte Ue per diritti dell’uomo boccia sanitari novax

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

La Corte europea per i diritti dell’uomo, dopo la Corte Costituzionale italiana, boccia i sanitari novax che durante l’emergenza Covid-19 rifiutarono nel 2021 la somministrazione del vaccino essendo per questo sospesi dalla loro funzione. Con una sentenza pubblicata il 29 agosto, la Corte europea afferma infatti che non vi fu violazione dei diritti, ritenendo “manifestamente infondata” l’accusa di discriminazione. Intanto, il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, invita a non sottovalutare la persistente diffusione del virus ed a proteggere i soggetti fragili. I sanitari che hanno fatto ricorso alla Corte Ue sono 26: 19 sammarinesi, 6 italiani e uno di nazionalità moldava, tutti impiegati presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino. Avevano rifiutato la vaccinazione contro il Covid-19 ed erano stati sospesi per questo dalla loro attività di operatori sanitari, per poi essere reintegrati passata la fase di emergenza. Secondo la Corte, non vi fu però violazione dei diritti e le misure adottate furono proporzionate e giustificate al fine della protezione della salute della popolazione in generale, compresi i richiedenti. “L’obiettivo delle misure – si legge infatti nella sentenza – era proteggere la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza, nel contesto di una pandemia che aveva rappresentato un grave rischio per la popolazione in generale”.

Ed ancora: “Le persone non vaccinate erano più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. Le parti hanno ora tre mesi di tempo per fare ricorso. La Corte Europea, afferma Anelli, “promuove le misure adottate durante il Covid e le considera non sproporzionate e adeguate per la tutela della salute pubblica e per garantire le necessarie condizioni di sicurezza anche nei confronti delle persone non vaccinate, in quanto più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. La sentenza della Corte Ue, rileva, “segue quella della Corte Costituzionale italiana, che aveva sottolineato che le misure adottate dal legislatore al fine di prevenire la diffusione del virus, limitandone la circolazione, non possano ritenersi né irragionevoli né sproporzionate”. Una sentenza che arriva mentre il virus SarsCoV2 continua a diffondersi, anche se i dati italiani segnano attualmente una fase di stabilizzazione dei contagi. Medici ed epidemiologi esortano tuttavia a non abbassare la guardia, ribadendo come le persone fragili siano maggiormente a rischio e vadano protette anche per mezzo di un nuovo richiamo vaccinale.

I dati sul Covid “sono sicuramente sottostimati perchè buona parte dei cittadini non fa più i tamponi ed oggi – spiega Anelli – non abbiamo una reale percezione di quello che sta avvenendo. Personalmente, però, ogni giorno faccio diagnosi di Covid, largamente diffuso al momento soprattutto tra i giovani”. Il Covid, nella forma attuale, precisa, “non sta creando seri problemi: si presenta in genere come una influenza più forte che si autorisolve nel giro di pochi giorni. Tuttavia, il problema sussiste per gli anziani con malattie importanti che possono andare incontro a scompenso anche grave. E’ pertanto opportuno raccomandare il tampone se si hanno sintomi simili all’influenza, per essere coscienti del proprio stato ed evitare il contatto con soggetti fragili se si è positivi”. Quanto alla prossima campagna vaccinale, “al momento non abbiamo indicazioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-Covid – aggiunge – e aspettiamo che le autorità sanitarie ci facciano sapere come e quando iniziare la campagna vaccinale per Covid e influenza, che appare opportuna soprattutto per i malati cronici”. A fronte di una attuale stabilità dei contagi, anche l’epidemiologo Cesare Cislaghi esorta tuttavia a non abbassare la guardia: “Si sta andando verso l’autunno e l’esperienza suggerisce che il virus probabilmente circolerà maggiormente. E’ per questo che consiglio una maggior protezione vaccinale ed una maggior precauzione soprattutto a protezione dei soggetti più fragili”.

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In 7 giorni oltre 15.200 casi di Covid, +11% in una settimana

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Salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l’11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall’8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto. Lo indicano i dati dell’aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.

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