Configurandosi come una delle attività originali  e propriamente umane, la cucina è un atto innaturale elaborato dagli uomini partendo dal naturale bisogno di mangiare. Se gli animali cercano il cibo in funzione delle sue proprietà energetiche e chimiche, realizzando spontaneamente un equilibrio nutritivo, il cucinare invece sostituisce all’ordine biologico del bisogno un sistema di convenzioni.

Il termine cucina si riferisce sia al luogo in cui si cuociono i cibi e si preparano le vivande, sia appunto all’attività di elaborazione e trasformazione degli alimenti in pietanze mediante tecniche culinarie quali la preparazione, la combinazione degli ingredienti e la cottura

Le prime ricette di cucina che noi conosciamo vengono dalla Mesopotamia e  si datano nel II millennio a.C. Non posso dire di ritenere  che i mesopotamici abbiano inventato “la cucina””. Essi, semplicemente, hanno avuto dei motivi per mettere le ricette per iscritto e sono stati i primi, con gli egiziani, a poterlo fare. 

Senza scrittura niente ricette.

Ma la mancanza di ricette non esclude la possibilità di interessi gastronomici e di un’arte culinaria raffinata. Cuocere, condire, marinare, macinare, affettare, filtrare, in sintesi cucinare, hanno avuto la funzione di rendere gli alimenti digeribili e commestibili. Questo prima ancora dell’esigenza di migliorarne il gusto.  Ciò d’altronde dipendeva strettamente dalle origini  alimentari, fondate sulle credenze di ciascuna cultura.  Queste originali operazioni culinarie si sono rivelate più o meno complesse, ma già con la più piccola di esse si può alludere alla cucina. 

Quando parliamo della cucina partenopea , ci riferiamo alle origini più complesse del cibo.

Questo perchè  la citta di Napoli, sin dall’ 800, è stata colonizzata da diversi popoli. Tra questi ricordiamo, in primis, i francesi e gli spagnoli che hanno lasciato molte loro origini sul cibo che tuttora riconosciamo nel nostro quotidiano.  Per citarne alcuni, troviamo tra i piatti  più famosi : il Gattò di patate , la genovese , il babà , e cosi via. 

Se io dovessi trovare una definizione che mi qualifichi, lo farei qualificandomi  “cuoco per mestiere e ricercatore per passione”. La mia è una cucina di mare leggibile e pulita. Le mie origini partono dalla mia terra, dalla mia isola, Ischia. Proprio per le origini di questo bellissimo territorio, ho pensato ad un omaggio attraverso un piatto molto identificativo: “cannolicchi green island”. Non poteva esserci titolo migliore visto che la mia isola, sin dalle sue origini, è stata conosciuta quale “Ischia, isola verde” .