Collegati con noi

Cronache

Camorra e Rifiuti, dopo gli incendi arriva l’emergenza dei cassonetti pieni. Pronto anche l’affare della vigilanza e dei viaggi fuori regione

Pubblicato

del

Il dopo incendi sarà la crisi dei rifiuti. L’avevamo scritto ad ogni incendio di impianti industriali per il trattamento della spazzatura. Era l’obiettivo della camorra della monnezza, è quel che sta per accadere.  L’amministratore della Sapna (la società della città metropolitana addetta allo smaltimento dei rifiuti) Gabriele Gargano ha scritto alla Città Metropolitana di Napoli per cominciare a mettere le mani avanti, per avvisare il sindaco della città metropolitana e dunque tutti e 90 sindaco del Napoletano  che gli impianti non sono più in grado di accogliere l’intera produzione giornaliera di rifiuti (oltre 2 tonnellate) e ha lanciato un appelloagli amministratori. 

Dovete organizzare siti di stoccaggio in provvisorio maniera da evitare ulteriori accumuli negli impianti che già scoppiano. Se non ci saranno rapidissime risposte i cassonetti resteranno pieni. Dopo gli incendi dei tritovagliatori di Battipaglia, Casalduni e Santa Maria Capua Vetere, nessun amministratore è più disposto a rischiare continuando a imbottire di spazzatura capannoni e piazzali. Del resto i dati parlano chiaro. A Giugliano sono depositate 26 mila e 500 tonnellate di immondizia tra frazione umida (20 mila tonnellate), secca (500), e indifferenziato (6000), a Tufino ce ne sono 21mila e 500 (secca 15 mila, umida 500, indifferenziata 6000). Tante, troppe. In totale in tutti i sette stir campani ci sono più di 100 mila tonnellate di spazzatura tritovagliata che nessuno sa come far sparire. 

Quel che si voleva evitare è quel che sta accadendo, comprese le soluzioni.  Palazzo Santa Lucia ovvero la Regione Campania ora potrebbe fare quel che non ha fatto negli ultimi due anni: fare accordi con le altre Regioni e autorizzare gli sversamenti nella discarica di Sant’ Arcangelo Trimonte recentemente dissequestrata.


Nessun risultato. Alle ditte già sotto contratto per esportare i rifiuti, invece, è stato proposto di incrementare i quantitativi. Inutilmente: le discariche e i termovalorizzatori italiani sono complessivamente saturi e infatti le ultime nove gare per smaltire fuori regione sono andate semideserte ed è stato possibile far viaggiare solo pochi sacchetti. Intanto le fiamme che hanno devastato i capannoni che accoglievano i prodotti differenziati, hanno provocato un incremento di 300 tonnellate al giorno di conferimenti indifferenziati solo nella provincia di Napoli. Risultato: ormai nei tritovagliatori non c’è spazio per l’immondizia. 

L’incendio allo stir di Santa Maria Capua Vetere è stata l’ultima botta ad un sistema di smaltimento del rifiuti che può andare in tilt in ogni momento. Gli ultimi impianti che ancora non soni bruciati sono quelli di Giugliano e di Tufino.
Per questo è stato chiesto alla Prefettura un presidio fisso dell’esercito fuori i due ultimi impianti che ancora funzionano a pieno regime: Giugliano e Tufino. Per ora dei militari ancora non c’è l’ombra.
L’unica novità è una bella spesa, e pure questa ce l’aspettavamo. La società che si occupa della monnezza (la Sapna) ha deciso di schierare contro i criminali (accanto ai lavoratori del Consorzio ai quali è affidata la sorveglianza) una società di vigilanza privata. Importo della spesa per la difesa degli impianti dovrebbe essere di 250 mila euro annui per la vigilanza dei due impianti. Nei prossimi giorni negli impianti non entreranno più rifiuti di quelli che potranno far uscire. Il che vuol dire conferimenti che rallentano, camion della monnezza fermi all’esterno anche 24 ore e  cassonetti pieni di rifiuti nei comuni.

Advertisement

Cronache

“Bomba Sinner”: un’invenzione giornalistica che alimenta il mito dei botti illegali

Pubblicato

del

La “bomba Sinner”, il nuovo ordigno di Capodanno sequestrato dai carabinieri in un appartamento di Pozzuoli, è solo l’ultima trovata di un fenomeno mediatico e sociale che va ben oltre la cronaca. Il nome, che richiama il tennista altoatesino Jannik Sinner, si unisce alla lunga lista di fuochi d’artificio illegali battezzati con appellativi accattivanti come “Maradona”, “Scudetto” o “Kvara”. Ma mentre questo genere di denominazioni richiama una sorta di “marketing” dei botti, è impossibile non notare come perpetui luoghi comuni pericolosi e pregiudizi su Napoli e il suo rapporto con l’illegalità.

La realtà dietro la “bomba Sinner”

Il nome non ha nulla a che vedere con il campione di tennis, ma sfrutta l’immaginario di esplosività associata al suo talento sportivo. La realtà, però, è ben diversa: si tratta di un ordigno pericoloso e illegale, capace di causare mutilazioni o peggio. L’ordigno, insieme ad altri 486 petardi illegali, è stato sequestrato dai carabinieri nell’abitazione di un 24enne incensurato a Pozzuoli, trasformata in una vera santabarbara. Materiale esplosivo per un totale di 50 chili era conservato in condizioni precarie, mettendo a rischio non solo l’incolumità del giovane, ma anche quella dei suoi vicini.

Un marketing pericoloso e la complicità dei media

La “bomba Sinner” e altri ordigni illegali sono promossi su piattaforme come Telegram, TikTok e Instagram, dove la vendita e distribuzione si sviluppano con logiche da e-commerce. I nomi accattivanti, però, non sono solo una trovata degli stessi produttori, ma trovano amplificazione nei media, che trasformano questi episodi in sensazionalismo, anziché sottolinearne i rischi. È qui che si insinua una responsabilità più ampia: invece di denunciare con forza il pericolo dei botti illegali, si finisce per rafforzarne la “fama”, perpetuando un’attrazione malsana verso questi prodotti.

Il perpetuarsi dei pregiudizi su Napoli

La narrazione che emerge da episodi come quello della “bomba Sinner” alimenta stereotipi radicati su Napoli e la Campania come luoghi di illegalità e anarchia diffusa. I nomi dei botti – da Maradona a Kvara – sono spesso legati a simboli locali, trasformando un problema grave in un racconto folkloristico che fa leva su luoghi comuni. In realtà, Napoli è una città con un tessuto sociale e culturale straordinario, che spesso lotta contro queste narrazioni riduttive. Collegare automaticamente l’illegalità a simboli della cultura partenopea non fa che danneggiare l’immagine di un territorio già troppo spesso vittima di pregiudizi.

Un problema nazionale, non locale

È importante sottolineare che il fenomeno dei botti illegali non è un problema esclusivamente napoletano. Gli ordigni sequestrati a Pozzuoli erano destinati anche al mercato tedesco, dimostrando che si tratta di un commercio organizzato su scala ben più ampia. Ridurre la questione a un “problema di Napoli” non solo ignora la complessità del fenomeno, ma ostacola una reale presa di coscienza e interventi efficaci.

L’urgenza di un cambiamento culturale

Il fenomeno dei botti illegali rappresenta un rischio concreto per la sicurezza pubblica e un problema culturale. Ogni anno, questi ordigni causano gravi ferite, amputazioni e persino vittime. Serve un cambio di paradigma: da una narrazione che esalta nomi e appellativi dei botti, si deve passare a una comunicazione che ne evidenzi i pericoli, senza alimentare inutili sensazionalismi.

La “bomba Sinner” non è solo un ordigno pericoloso: è un simbolo di come il sensazionalismo e la superficialità possano alimentare pregiudizi e ignorare il vero problema. Napoli merita una narrazione diversa, che metta in evidenza la lotta quotidiana di tanti cittadini contro l’illegalità, piuttosto che ridurla a un cliché. Allo stesso tempo, occorre un impegno collettivo per contrastare la produzione e la diffusione di fuochi illegali, puntando su una cultura della sicurezza e della responsabilità.

Continua a leggere

Cronache

Rischio disagi nel weekend per lo sciopero dei treni

Pubblicato

del

Treni a rischio per chi viaggia nel weekend. Scatta stasera alle 21 lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto ferroviario, fino alla stessa ora di domenica, proclamato dai sindacati autonomi. La protesta coinvolgerà “tutto il personale delle aziende che operano nel settore ferroviario”, informa il sindacato di base Usb e quindi Fs, Italo e Trenord. Fs già da ieri ha avvertito che “lo sciopero potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia”, con gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, che “potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine della protesta sindacale”. Il gruppo invita, quindi, i passeggeri “a informarsi prima di recarsi in stazione e, se possibile, a riprogrammare il viaggio”.

L’agitazione di questo weekend “si colloca dentro la vertenza per il rinnovo contrattuale nazionale delle attività Ferroviarie, portato avanti da un fronte ampio di sigle di base” spiega l’Usb. Ma dopo questo stop i treni non saranno coinvolti dallo sciopero generale di Cgil e Uil in programma venerdì 29 novembre. A parte il trasporto ferroviario, lo sciopero coinvolgerà, infatti, tutto il resto del personale dei trasporti: aereo, marittimo, bus, tram, filobus. Sullo sciopero generale indetto dalla Cgil e dalla Uil per il 29 novembre “abbiamo rispettato tutte le norme e le leggi che ci sono”, ripete intanto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine della tappa di Bologna della terza marcia mondiale per la pace.

“Invito tutti i lavoratori a esserci”, è l’appello del segretario generale, che spiega come si sia deciso di “esentare i ferrovieri semplicemente perché c’è uno sciopero già oggi e domani, quindi non era possibile proclamarlo e abbiamo rispettato quella regola. Per il resto, abbiamo rispettato le norme e le leggi che ci sono”. “Ai lavoratori di tutte le altre categorie e settori chiediamo di partecipare, perché la condizione che ci ha portato allo sciopero parte da cose molto precise. Landini il 29 sarà alla manifestazione a Bologna. Nella stessa giornata il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sarà invece a Napoli.

Continua a leggere

Cronache

A Napoli si lancia da auto in corsa per sfuggire ad abusi

Pubblicato

del

E’ salita su un’auto pensando fosse il taxi che stava aspettando per tornare a casa ma una volta a bordo il conducente ha iniziato a molestarla e quando lei ha reagito l’ha schiaffeggiata e le ha sottratto il cellulare. Così la ragazza, nel tentativo di fuggire alle violenze, ha aperto la portiera e si è lanciata dall’auto in movimento. E’ accaduto la notte scorsa, in via Fratelli Grimm alla periferia di Napoli, nel quartiere di Ponticelli. La Polizia di Stato ha arrestato un 38enne del Casertano per rapina e violenza sessuale.

E’ stato un cittadino a chiamare la polizia e a raccontare che una donna si era lanciata da un’auto in corsa. I poliziotti, giunti immediatamente sul posto, hanno accertato che la vittima era salita a bordo in corso Umberto. Grazie alle descrizioni del veicolo e dell’aggressore, gli agenti del Commissariato Vasto-Arenaccia, hanno rintracciato in via Brin il responsabile che, dopo essere stato identificato e trovato in possesso degli effetti personali della vittima, è stato arrestato; inoltre, nel veicolo, gli operatori hanno rinvenuto diversi documenti di riconoscimento intestati ad altre persone, di cui l’uomo non ha saputo giustificare la provenienza; il 38enne è stato anche denunciato per ricettazione.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto