Ciro Immobile o Giacomo Raspadori? Il neo commissario tecnico della Nazionale Luciano Spalletti non ha ancora deciso, d’altronde sono appena tre gli allenamenti svolti a Coverciano e lui intende sfruttare anche quello di domani e la rifinitura di venerdì per tutte le valutazioni, tenendo anche conto che l’Italia dovrà affrontare due partite in quattro giorni, sabato a Skopje con la Macedonia del Nord e martedì 12 a Milano con l’Ucraina. Due gare importantissime, da vincere in ottica qualificazioni europee.
Al momento sono il capitano della Lazio e l’attaccante del Napoli a duellare per una maglia nel cuore del tridente mentre Mateo Retegui partirebbe al momento un po’ più dietro: Immobile ha dalla sua le indubbie capacità di goleador e l’esperienza (è l’azzurro che vanta più presenze, 56, fra quelli convocati adesso a Coverciano, e con 16 reti è quello che ha segnato di più); Raspadori può contare sul vantaggio di essere già stato allenato da Spalletti, la scorsa stagione a Napoli conquistando uno storico scudetto, e su alcune caratteristiche che lo rendono un attaccante capace di legare il gioco. Proprio come chiede e piace al neo ct. ‘Ritrovare Spalletti a Coverciano è stata una grandissima emozione – ha detto il giocatore ai microfoni di Raisport – A Napoli ha fatto un percorso fantastico, è un grande allenatore e una persona che ha tantissima voglia di fare bene. Siamo molto felici di ritrovarlo qui”. Il tecnico di Certaldo nella passata stagione si rammaricò spesso di non poter impiegarlo di più.
”Io ho sempre sentito comunque la sua fiducia e la sua stima, e questo è stato un motivo di orgoglio – ha sottolineato Raspadori -. Ora mi metto a disposizione perché sia l’Italia migliore. La mia capacità di legare il gioco può risultare utile? Io sono un attaccante atipico, cerco di muovermi in funzione ai compagni, mi sento a mio agio in questo ruolo, l’anno scorso specie in Champions penso di aver giocato spesso così, aprendo spazi e svuotando la zona centrale per permettere a chi stava alle spalle di inserirsi”. Ma ora che c’è Spalletti, è più facile in nazionale per i giocatori del Napoli? “Il ct ha chiamato giocatori che rispecchiamo il suo modo di intendere il calcio, siamo tutti abituati ai cambiamenti – è stata la risposta -. Chiaro che per noi che abbiamo già lavorato con Spalletti può essere un vantaggio, l’auspicio è farci trovare tutti pronti”. Al di là degli aspetti tecnico-tattici (gli allenamenti vengono svolti sempre con grande intensità) il neo ct ha voluto battere inizialmente su un altro tasto: ”Ha insistito sul senso di appartenenza e sulla fortuna di vestire la maglia azzurra e rappresentare il nostro Paese – ha rimarcato Raspadori – Ora ripartiamo e ci aspetta la Macedonia del Nord che evoca brutti ricordi ma anche un senso di rivalsa. Nessuno ci ridarà il Mondiale ma dobbiamo mandare un segnale”. Oltre a lui potrebbero trovare spazio nella prima Italia ‘spallettiana’ altri giocatori del Napoli: Di Lorenzo in difesa, Politano nel tridente. Ma nella sua Italia sono in rampa di lancio anche Dimarco, Locatelli, Barella, Tonali e Chiesa.