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Cronache

Calcio, il Napoli versa 4 milioni al Comune per l’uso del San Paolo: estinti i debiti pregressi

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La firma della convenzione tra Calcio Napoli e Comune per l’utilizzazione dello stadio San Paolo è cosa “quasi” datta. ”Il problema più importante – ha detto l’assessore allo Sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello ai microfoni di Radio Kiss Kiss – è stato risolto con il pagamento da parte del Napoli di vecchie pendenze, che si aggiravano intorno ai 4 milioni e 200 mila euro. Ora la firma diventa davvero una formalita’ burocratica”. ”Ci sono – ha aggiunto l’assessore – elementi di modernita’ in questa convenzione relativamente a tutta una serie di attivita’ che sono state definite e che potranno essere molto importanti per i prossimi anni”. La convenzione per il San Paolo avra’ una durata di 5+5 anni. La manutenzione dei maxischermi dovrebbe toccare al Napoli. ”Appena ci sara’ consegnato l’impianto dalla gestione per le Universiadi – ha ancora detto Borriello – procederemo al montaggio dei sediolini nel settore Distinti che comporranno la scritta ‘Napoli’. La convenzione prevede anche che dal primo giorno utile dopo l’ultima gara del Napoli in casa – ha concluso – c’e’ un periodo entro il quale si possono organizzare concerti’’.  Nelle prossime due settimane il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis dovrebbe quindi firmare la nuova convenzione pluriennale che prevede un canone fisso di 850.000 euro a stagione sportiva piu’ 50.000 euro peer gli introiti degli spazi pubblicitari venduti all’interno dello stadio. Nella nuova convenzione per il Napoli ci sara’ la possibilita’ di usare una parte delle aree interne del San Paolo per attivita’ commerciali o anche un museo del calcio, idea che De Laurentiis coltiva da tempo.

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Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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