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Cronache

Calci in faccia ad un senzatetto, è caccia al branco

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“Prima gli hanno sputato addosso, poi lo hanno preso a calci”. E’ nel racconto di un testimone, nelle parole di chi sabato notte era a piazza Trilussa, nel cuore di Trastevere, pieno centro di Roma, la follia di una serata di ordinaria violenza. Un pestaggio ai danni di clochard di 47 anni, inerme e visibilmente ubriaco. Un raid messo in atto da un gruppo di giovani, forse tutti minorenni, senza alcun motivo. Il branco che si accanisce e la telecamera di un cellulare che riprende tutta la scena: un video shock rimbalzato sulle chat e sui social. Calci e pugni dati in pieno volto: una azione violenta durata vari secondi senza che i tantissimi che affollavano la piazza, una delle mete preferite della movida capitolina, muovesse un dito. L’uomo, un senza fissa dimora conosciuto nel quartiere, è stato poi soccorso dal personale del 118 e portato in codice giallo al Fatebenefratelli, non è in pericolo di vita. Riavvolgendo il nastro della serata e dal racconto di chi era lì emergono i dettagli di una vicenda su cui sono al lavoro gli agenti del commissariato Trastevere, che stanno cercando di identificare gli autori. “Era da poco passata la mezzanotte – racconta il testimone che si trovava lì per trascorrere una serata spensierata con gli amici -. Si era creato un cerchio di persone attorno a questo signore che scherzava e rideva, tanto che ad un certo punto, probabilmente ubriaco, si è messo a fare le flessioni. Qualcuno gli ha anche offerto da bere. Poi il cerchio si è stretto e alcuni ragazzi hanno cominciato a sputargli addosso. Lui, indispettito, è rimasto seduto senza reagire, mentre quattro-cinque di loro hanno cominciato a prenderlo a calci in faccia”. A fermare la violenza, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato un altro ragazzo, che nel video indossa una felpa bianca. Un gesto che ha scatenato però una rissa che ha coinvolto decine di ragazzi e che è andata avanti per alcuni minuti, provocando scene di panico nella piazza a poca distanza da Ponte Sisto. “Era un loro conoscente, era con loro – spiega il testimone -. Di sicuro erano tutti minorenni, tra i 16 e i 18 anni. Quando ha visto i calci si è scagliato contro gli amici e si è scatenata una maxirissa nella piazza che a quell’ora era pienissima. Io con i miei amici abbiamo poi deciso di andar via, perché quella sera a Trastevere tirava una brutta aria”. Gli investigatori, che trasmetteranno una prima informativa in Procura per l’avvio del fascicolo, stanno analizzando le immagini delle telecamere presenti in zona per cercare di individuare gli autori. L’attenzione si sta focalizzando in particolare sui due giovani, entrambi vestiti con giacca nera e felpa con cappuccio, che hanno sferrato il calcio al volto dell’uomo. L’episodio ha acceso polemiche anche sul fronte politico. “L’aggressione è di una violenza gratuita e inaudita, rivolta verso chi è più debole”, ha affermato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, mentre la deputata della Lega, Simonetta Matone, auspica “pene severissime per gli autori” e aggiunge: Roma è allo sbando: sporca, abbandonata a sé stessa, insicura”. Sulla stessa linea il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca, per il quale le immagini del video di Trastevere “lasciano senza parole. Oramai Roma è una città abbandonata. Non passa giorno che non si registrino nella nostra città aggressioni, furti, scippi, risse, stupri e violenze di ogni genere”.

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Cronache

Terremoto in Irpinia: 44 anni dopo, il ricordo di una tragedia che unì l’Italia

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Il 23 novembre 1980 è una data incisa nella memoria dell’Italia. Alle ore 19:35, una scossa di terremoto di magnitudo 6,8, seguita da un’altra di magnitudo 5, devastò le province di Avellino, Salerno e Potenza, colpendo anche altre zone della Campania e della Basilicata. Una tragedia che causò migliaia di vittime e distrusse interi paesi, lasciando ferite profonde nel cuore delle comunità.

A 44 anni di distanza, i Vigili del Fuoco di Avellino, insieme alle istituzioni e ai cittadini, vogliono rendere omaggio alle vittime e ai feriti di quella catastrofe, ricordando anche il sacrificio di chi, con coraggio e abnegazione, si mobilitò per portare soccorso.

Il ricordo dei soccorritori
I Vigili del Fuoco furono tra i protagonisti della risposta all’emergenza. Nonostante le difficoltà rappresentate da un territorio montagnoso, dalle condizioni meteorologiche avverse e dalle vie di comunicazione interrotte, operarono senza sosta per mesi. Ragazzi che, con il loro spirito di adattamento, riuscirono a superare ogni ostacolo, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della popolazione colpita.

«Vogliamo ricordare l’immane lavoro dei nostri colleghi Vigili del Fuoco, che affrontarono sacrifici personali senza precedenti per fronteggiare una situazione straordinaria», sottolineano oggi i rappresentanti del corpo.

Un messaggio dal Ministro Piantedosi
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alle commemorazioni a Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei comuni più colpiti dal sisma, ricordando con commozione il sacrificio delle vittime e il moto di solidarietà che ne seguì.

«Quella tragedia rappresentò uno spartiacque per il nostro Paese, evidenziando la necessità di un Sistema nazionale di protezione civile. Oggi, la Protezione Civile italiana è un modello d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato Piantedosi.

L’impatto storico e umano
La scossa devastò un’area di 17.000 chilometri quadrati, rendendo i soccorsi estremamente complessi. Cinque giorni dopo il sisma, tutti i corpi erano stati estratti dalle macerie, ma il lavoro di ricostruzione e assistenza durò per mesi. Allora, il presidente Sandro Pertini denunciò i gravi ritardi nei soccorsi, sollevando l’urgenza di migliorare le risposte alle emergenze.

Quella tragedia fu il punto di partenza per la nascita, nel 1982, del Dipartimento della Protezione Civile, che oggi coordina le emergenze sul territorio nazionale con rapidità ed efficacia.

Un tributo all’Italia solidale
L’anniversario del terremoto in Irpinia è un’occasione per ricordare non solo il dolore, ma anche la straordinaria solidarietà che unì il Paese. Da ogni angolo d’Italia arrivarono soccorritori e aiuti per sostenere le popolazioni colpite.

I Vigili del Fuoco di Avellino celebrano oggi il coraggio e la dedizione di chi si sacrificò per portare speranza e sollievo in un momento di disperazione, riaffermando il valore della memoria collettiva e dell’impegno civile.

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Terremoto sul Vesuvio: lieve scossa avvertita nella zona di Ottaviano

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Questa mattina, alle ore 8:35, è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2,2 della scala Richter sul Vesuvio, precisamente sul versante di Ottaviano. La scossa, localizzata a una profondità di appena 20 metri, è stata percepita dalla popolazione locale, sebbene senza provocare danni.

Un evento di natura superficiale

La particolarità di questo evento sismico è la sua natura superficiale: essendo avvenuto a una profondità molto ridotta, il movimento del suolo è stato avvertito con maggiore intensità nelle aree circostanti l’epicentro, pur trattandosi di una magnitudo contenuta.

La rete di monitoraggio sul Vesuvio

Il Vesuvio, uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo, è costantemente sotto osservazione dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli eventi sismici di bassa intensità e profondità, come quello di questa mattina, rientrano nelle normali attività vulcaniche e tettoniche dell’area.

Cosa significa per la popolazione

Gli esperti sottolineano che una scossa di questa entità non rappresenta un motivo di preoccupazione. Tali fenomeni sono parte della normale attività geodinamica dell’area vesuviana e non indicano necessariamente cambiamenti significativi nel comportamento del vulcano.

Consigli per la cittadinanza

È sempre utile che la popolazione residente in aree vulcaniche adotti semplici pratiche di prevenzione e segua le comunicazioni ufficiali delle autorità locali e degli enti scientifici.

L’evento odierno, pur avvertito dalla cittadinanza, rientra nella casistica di scosse leggere che non destano particolari allarmi, ma che ricordano l’importanza di vivere consapevolmente in una zona caratterizzata da fenomeni naturali unici.

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Avellino, una donna e i suoi figli tratti in salvo da Polizia e Vigili del fuoco

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Ad Avellino l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato hanno portato al salvataggio di una donna e dei suoi figli da una situazione critica.

Il delicato intervento si è svolto ad Avellino, in via Circumvallazione, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti su richiesta della Polizia di Stato per affrontare una grave situazione di emergenza familiare. Un uomo, armato di coltello, minacciava la sua compagna, una donna di origini senegalesi, e i loro tre figli: due bambine e un maschietto.

La donna, temendo per la propria vita e quella dei suoi figli, si era rifugiata in una stanza chiusa a chiave. In cerca di aiuto, aveva portato i bambini sul balcone, attirando così l’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori. La tempestività dei Vigili del Fuoco, intervenuti con un’autoscala, ha permesso di mettere subito in salvo le due bambine, che sono state portate in un luogo sicuro.

Mentre l’operazione di soccorso continuava per raggiungere la madre e il figlio, l’uomo è riuscito a sfondare la porta della stanza, aumentando ulteriormente il rischio per i presenti. È stato in quel momento che gli agenti della Polizia di Stato, già sul posto, sono intervenuti con prontezza, riuscendo a bloccare e neutralizzare l’aggressore prima che potesse ferire qualcuno.

Completata la messa in sicurezza dell’uomo, i Vigili del Fuoco hanno riportato le bambine al fianco della madre, concludendo con successo l’intervento. Nessuno tra i coinvolti ha riportato ferite, e la donna e i suoi figli sono stati affidati alle cure dei servizi sociali per il supporto necessario.

 

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