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Calafiori, Koopmeiners, Lautaro: i top della stagione

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Da Calafiori a Koopmeiners, da Calhanoglu a Gudmundsoon, sono alcuni dei giocatori promossi a pieni voti in Serie A. E c’è tanta Inter, naturalmente, e poi le protagoniste Atalanta e Bologna, che hanno messo in luce talenti top della stagione. Tra quelli che si sono conquistati gli applausi ci sono anche Di Gregorio, Bellanova, Bremer, Di Marco, Zierkzee, De Ketelaere e il solito Lautaro, grande protagonista della seconda stella nerazzurra.

  • -DI GREGORIO: terzo lo scorso anno, primo ora nelle classifiche di rendimento. Il portierone milanese del Monza, dopo avere scalzato Cragno, è diventato inamovibile e pronto per il grande salto. Si conferma para-rigori (due neutralizzati anche quest’anno). Tecnica, personalità, capacità di cominciare l’azione sono le altre sue peculiarità. La Juve lo ha già prenotato.
  • -BELLANOVA: esterno destro tambureggiante e incisivo, è una delle sorprese del campionato in chiaroscuro del Torino. Dopo il flop nell’Inter ha giganteggiato in serie A con 1 gol e 7 assist, è in corsa anche per gli Europei.
  • -BREMER: non è più la difesa super della Juve della BBC, ma il brasiliano, al secondo anno in bianconero, si è distinto ancora tra i migliori nel ruolo. Implacabile nell’anticipo, utile anche in fase di attacco con tre gol segnati.
  • -CALAFIORI: da anonimo esterno sinistro a stopper centrale straripante, con capacità di inserimento notevoli. Ha steccato solo col Cagliari a fronte di un super rendimento in un ruolo confezionato per lui da Thiago Motta.
  • -DI MARCO: già top nel 2023, è il signore della fascia sinistra. E’ autore di una stagione magistrale con 5 gol e 6 assist con una sorprendente continuità di rendimento. Spalletti si attende tanto da lui agli Europei.
  • -CALHANOGLU: baricentro dell’Inter campione d’Italia, nella sua stagione capolavoro. Costruttore, incursore, finalizzatore, implacabile dal dischetto in splendida compenetrazione con la classe di Mkhtaryan e il vigore di Barella: 13 gol (di cui 10 su rigore) e 3 assist.
  • -KOOPMEINERS: regista offensivo che può giocare ovunque dando scarsi riferimenti, in crescita esponenziale con l’Atalanta che ha deliziato anche con 12 gol e 5 assist. Una doppietta alla Juve, che lo insegue sul mercato
  • -GUDMUNDSSON: quarta generazione di calciatori islandesi, Albert è cresciuto tanto nei due anni e mezzo a Genoa. Svaria nei ruoli dell’attacco, crea superiorità numerica, imprendibile nel dribbling. Ha segnato 14 gol con 2 rigori (ne ha sbagliato uno), 3 assist, doppietta con l’Udinese. Dovrebbe passare all’Inter.
  • -ZIRKZEE: il funambolo olandese, che faceva la riserva di Arnautovic e non segnava mai, è venuto fuori con Thiago Motta da titolare, talentuoso terminale di un gruppo costruito per divertire e vincere. Per lui 11 gol e 4 assist, in predicato di passare a un top club.
  • -DE KETELAERE: resuscitato dalla cura Gasperini dopo il flop al Milan. Con 10 gol (due doppiette) e 6 assist pilastro della Dea, sarà riscattato ed è pronto per la Champions.
  • -LAUTARO: capitano dello scudetto e capocannoniere con 24 gol, da campione del mondo. Spietato e completo, da spalla di lusso per Lukaku a trascinatore implacabile: quattro doppiette e un poker alla Salernitana in 27′. Tra gli altri protagonisti della stagione spiccano: tra i portieri Svilar, Sommer e Carnesecchi; tra i difensori, Bongiorno, Bastoni e Ruggeri; tra i centrocampisti, Mkhitaryan, Barella, Ederson e Ferguson; in attacco Thuram, Dybala, Scamacca, Pulisic, Nico Gonzalez e Lookman, implacabile cecchino del Leverkusen nella finale di Dublino che ha consegnato l’Europa Legue all’Atalanta.

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L’Italia ritrova Tonali e rinasce, ora testa a Israele

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Voglia di rivalsa tanta, e poi gioco e gambe per mettersi alle spalle il flop degli Europei. La vittoria sulla Francia dell’Italia di Spalletti segna un nuovo spartiacque della non sempre facile avventura della Nazionale: l’uscita di scena in Germania, da campioni in carica, resta sempre una pagina amarissima, certo è che se si doveva ripartire non poteva esserci contesto migliore di quello del Parco dei Principi. Una vittoria in rimonta nel match d’esordio della Nations League che mette in un angolo i fantasmi del disastroso Europeo di due mesi fa: Luciano Spalletti ritrova il sorriso, ha lasciato Parigi con con tre punti e soprattutto con la consapevolezza che qualcosa è davvero cambiato.

Archiviati i primi 20 minuti da incubo, con il gol subito dopo una manciata di secondo, gli azzurri si sono ricompattati. Spalletti ha definito i suoi “dei giganti” ma soprattutto ha ritrovato quei giocatori che, ad esempio in Germania contro la Svizzera non c’erano (Calafiori, Dimarco e Tonali, giusto per fare i nomi) e che nella Ville Lumiere sono stati note armoniosi nello spartito del successo sulla nazionale francese. I gol dell’Italia sono stati un piccolo grande manifesto di realtà. Uno l’ha segnato Davide Frattesi, che sarebbe titolare in 19 squadre della Serie A, ma fa la riserva nell’unica in cui deve giocare. Il terzo gol è stato di Giacomo Raspadori che presto avrà un destino simile: la panchina nel Napoli.

Il pareggio di Dimarco con un tiro al volo sotto la traversa è nato da un colpo di tacco di Sandro Tonali, tornato in Nazionale dopo aver scontato dieci mesi di squalifica per la vicenda delle scommesse. Il ct ne ha esaltato la prestazione (“Abbiamo ritrovato un giocatore fortissimo, avevamo paura che non avesse i novanta minuti nelle gambe e invece alla fine ha dato due ‘sgasate’ da far paura”) e lui ha messo in campo tutte le sue qualità, facendo vedere quanto ha perso con la sua squalifica la Nazionale agli Europei e cosa ha perso il Milan nel cederlo al Newcastle. E le parole del ct appaiono come una riconferma anche per il match con Israele. L’Italia ha messo in campo “grinta e voglia di rivalsa” come ha sottolineato Andrea Cambiaso. Entusiasmo e libertà di giocare, altri concetti vincenti: “Abbiamo fatto una grande partita dal punto di vista dell’orgoglio e dell’approccio in campo – ha aggiunto l’esterno azzurro – Ci sentiamo tutti più liberi di giocare, non che prima non lo fossimo, con il ct che è sempre stato molto disponibile e ci ha lasciato liberi di esprimerci. Poi – aggiunge – il cambio di gioco deciso dal ct è stata l’arma vincente”.

Il compito degli Azzurri e di Spalletti, ora, è non solo di far bene in Nations League – passaggio importante anche per le qualificazioni ai prossimi Mondiali – ma anche quello di riconquistare l’affetto dei tifosi. Ieri sera la partita è stata seguita su Rai1 da 5 milioni 567mila spettatori e il 31.1% di share, quasi la metà dei 12 milioni di media di Italia-Svizzera dello scorso mese di luglio, ultima apparizione dell’Italia agli Europei; più o meno alla sessa ora, su Sky e Supertennis andava in scena la semifinale degli US Open con Jannik Sinner che ha fatto registrare una media di oltre 2,3 milioni di spettatori unici. Intanto gli azzurri hanno raggiunto Budapest, in Ungheria, per la prossima sfida con Israele. Arrivo in mattinata ed allenamento nel pomeriggio. Il prossimo impegno di Nations è lunedì sera nella capitale magiara contro gli israeliani (ore 20.45, diretta su Rai 1 – arbitra lo slovacco Kruzliak) andranno a caccia di altri tre punti utili anche per un posto tra le teste di serie al sorteggio per le qualificazioni al Mondiale del 2026.

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Us Open: Sinner sogno americano ‘finale Slam è speciale’

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Il sogno americano è a un passo. A sette mesi dal trionfo a Melbourne che gli regalava il primo slam e da lì la corsa, andata a buon fine, a diventare il n.1 al mondo, Jannik Sinner si ritrova di nuovo a fare i conti con la storia: a New York sul cemento di Flushing Meadows il tennista azzurro va a caccia degli Us Open. Dopo aver battuto l’amico Draper, al termine di una maratona resa ancora più complicata dall’afa, Sinner dovrà vedersela con Taylor Fritz: tra il n.1 al mondo e la conquista dello slam americano c’è il ricchissimo padrone di casa. I due si incontrano per la terza volta e il bilancio finora è di un successo per parte: alte le motivazioni per entrambi, Sinner non vuole lasciarsi fuggire l’occasione di vincere il secondo slam nella stessa stagione, e fare un altro salto tra i più grandi dopo settimane difficili per il caso della positività al doping (tennista assolto, ma la Wada ha ancora la possibilità di fare ricorso).

Il golden boy a stelle e strisce ha l’ambizione di restituire a un americano il titolo degli Us Open che manca da oltre vent’anni, quando a esultare nel 2003 fu Andy Roddick. L’ultimo americano ad arrivare in finale, tre anni dopo, battuto da Roger Federer. Da allora più nulla è per questo che Fritz, che già a due anni teneva la racchetta in mano cresciuto in una famiglia di tennisti, si trascina il tifo di un’America che aspetta questo momento da troppi anni. E proprio il tennista di San Diego, già papà del piccolo Jordan, adesso si dice pronto a sfidare il n.1 e convinto anche di poterlo battere. “Sono fiducioso e so che quando gioco bene posso battere chiunque – le parole del 27enne californiano – Con Jannik sarà diverso, giocherò da sfavorito. Ma contro di lui mi sono sempre ben comportato. Il traguardo? Per L’America è una grande cosa, penso che faccia capire che stiamo provando a vincere uno Slam”. Sinner, alla sua 60/a partita in stagione (il bilancio è di 54 vittorie e 5 sconfitte) punta a regalarsi il secondo slam: “Ho solo un’esperienza di finale alle spalle, non è molto – ha detto il campione altoatesino – quando arrivi a giocare la domenica significa che hai fatto un ottimo risultato.

Lo slam è diverso, penso comunque che bisogna scendere in campo anche per divertirsi. Da Melbourne a oggi ci sono state tante vittorie, momenti belli, altri difficili. Una finale slam è speciale, e sarà una domenica speciale”. Il match con Draper è stato seguitissimo in tv nonostante la concomitanza con la nazionale di Spalletti: ora il grande appuntamento a New York. Sinner circondato dal suo staff e dalla fidanzata Anna Kalinskaja dopo il match è apparso con il ghiaccio sul polso mentre pedalava sulla cyclette. Nessun allarme però. “Due anni e mezzo fa quando abbiamo iniziato questo percorso, il nostro obiettivo era portare Jannik a un livello per cui potesse andare in fondo in tutti i i tornei. Ed è quello che ha fatto quest’anno con continuità. Jannik sta crescendo, non deve giocare solo su se stesso ma anche sulle debolezze dell’avversario. Una finale Slam non è un traguardo facile da raggiungere, speriamo di fare l’ultimo passo domenica” le parole del coach Simone Vagnozzi. Contro l’americano, trascinato dal tifo di casa, Sinner va a caccia di un’altra perla: sempre più vicino a chiudere la stagione 2024 da numero 1, l’azzurro confida in una nuova “domenica speciale”.

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Truffato e derubato l’ex arbitro Paolo Casarin

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Anche l’ex arbitro Paolo Casarin, oggi 84enne, è finito tra le vittime della classica truffa del finto incidente stradale con parente nei guai, come si legge oggi su ‘Il Giorno’, e gli sono stati rubati in casa denaro e preziosi per un valore di circa 40mila euro. L’ex arbitro e opinionista tv ha presentato denuncia il 27 agosto scorso, raccontando di aver ricevuto una telefonata da una persona che si è spacciata per un militare, invitandolo a ritirare un verbale urgente che riguardava il figlio coinvolto in un incidente stradale.

Casarin è andato a San Donato Milanese seguendo le indicazioni dell’interlocutore, che ha continuato a tenerlo al telefono per impedirgli di chiamare altre persone. Dopo mezz’ora, però, l’ex arbitro ha chiuso la conversazione ed è tornato a casa dove ha scoperto che, nel frattempo, qualcuno aveva detto alla moglie di consegnare tutto quello che aveva di prezioso nell’abitazione, sempre con la scusa del figlio che, ovviamente, in realtà stava benissimo.Casarin si è rivolto ai carabinieri, che hanno acquisito le immagini del suo impianto di sorveglianza.

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