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Cronache

Bullo fratturò braccia a un ragazzino, genitori condannati

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Il tribunale civile di Firenze ha condannato al risarcimento dei danni i genitori di un adolescente, minorenne, che in un episodio di bullismo causò fratture a entrambe le braccia a un ragazzino più piccolo, di due anni meno, per averlo affrontato e spinto a terra provocandogli le doppie rotture di ulna e radio e una prognosi di 40 giorni. La sentenza, emessa dal giudice onorario Micaela Picone, è notizia riportata oggi dal Corriere Fiorentino segnalando peraltro che si tratta della terza sentenza simile – nel richiamare responsabilità educative dei genitori dell’aggressore – emessa nel giro di pochi mesi dal tribunale di Firenze. In questo caso i genitori devono risarcire 22.000 euro di danni materiali e morali alla famiglia della vittima, più le spese legali. L’episodio risale a circa quattro anni fa e avvenne in una partitella di calcio ai giardini di via Circondaria, zona ex Macelli comunali.

A un certo punto l’aggressore interruppe il gioco e – così riporta il quotidiano – a palla ferma ebbe un alterco con la vittima, un ragazzino meno robusto e più giovane di età, che lui spinse con notevole violenza a terra tanto da rompergli le ossa degli avambracci. Al processo i testimoni, anche adulti, hanno confermato il fatto. Per la sentenza i genitori hanno responsabilità educative alla base dell’aggressione. “L’obbligo di vigilanza per i genitori del minore non si pone come autonomo rispetto all’obbligo di educazione, ma va correlato a quest’ultimo”, riporta la sentenza, “i genitori devono vigilare che l’educazione impartita sia consona ed idonea al carattere ed alle attitudini del minore, e che quest’ultimo ne abbia tratto profitto”. Quindi, anche se i genitori dell’aggressore non erano presenti, per il tribunale di Firenze l’atto violento compiuto dal figlio verso l’altro ragazzo è conseguenza delle loro responsabilità educative.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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