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Cronache

Bufera procure: rinvio per 5 ex togati, si aspetta Consulta

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E’ stata accolta dalle Sezioni Unite della Cassazione la richiesta avanzata dai cinque ex consiglieri togati del Csm coinvolti nel caso ‘Bufera sulle procure’ – sanzionati con la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, per periodi variabili dall’anno e mezzo ai nove mesi – di rinviare a data futura la trattazione dei loro ricorsi contro la condanna disciplinare in attesa di conoscere la decisione della Consulta sulla utilizzabilita’ o meno delle intercettazioni di Cosimo Maria Ferri. Tutti i cinque ex consiglieri – Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, Gianluigi Morlini, e Luigi Spina – “hanno richiesto il differimento della trattazione del procedimento a nuovo ruolo per la pendenza davanti alla Corte Costituzionale del giudizio sul conflitto di attribuzione sollevato dalla Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura contro la delibera della Camera dei deputati negatoria dell’autorizzazione all’utilizzazione di intercettazioni /captazioni nel procedimento disciplinare riguardante il magistrato e deputato Cosimo Maria Ferri”, si legge nel verdetto 28433 depositato oggi dalle Sezioni Unite civili della Cassazione. Per gli ‘ermellini’ – collegio presieduto da Guido Raimondi come facente funzione, relatore Enrico Manzon – “appare opportuno attendere la decisione della Corte Costituzionale in detto procedimento, con riserva di valutarne gli effetti nel presente giudizio, con specifico riguardo alle censure in questione”. Dall’ordinanza del Csm del 23 marzo 2022 che ha sollevato il conflitto di attribuzione, “emerge con evidenza che si tratta sostanzialmente del medesimo materiale, relativo alle intercettazioni/captazioni, che e’ stato valorizzato nella sentenza” disciplinare depositata dal Csm il 6 dicembre 2021 a carico dei 5 ex togati – scrive il verdetto delle Sezioni Unite – , “essendo le correlate statuizioni oggetto di plurime censure sviluppatesi nei ricorsi” avanzati dalle difese dei cinque incolpati , “anche con specifico riguardo ai profili implicati in detto procedimento per conflitto di attribuzione”. Tutti e cinque gli ex togati che si sono rivolti alle Sezioni Unite, hanno chiesto alla Cassazione di “pronunciarsi sulla legittimita’ e sulla congruita’ motivazionale” del verdetto disciplinare del Csm che ha ritenuto utilizzabile il “materiale probatorio riguardante anche un soggetto investito del mandato parlamentare ossia appunto il Ferri”.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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