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Cronache

Bufera giudiziaria a Benevento, inchiesta sulle scommesse di 4 ex calciatori

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Il Benevento Calcio si trova al centro di una tempesta giudiziaria che coinvolge quattro suoi ex calciatori, Pastina, Letizia, Coda e Forte, in un’inchiesta che ha scosso le fondamenta del club. Il presidente Vigorito ha cercato di rassicurare la squadra, sottolineando che le indagini riguardano singoli individui e non la reputazione complessiva del club. Tuttavia, la situazione è delicata, con il rischio di implicazioni gravi nel contesto delle scommesse sportive.

L’inchiesta in corso ha rivelato che le somme di denaro coinvolte sarebbero state versate principalmente da Letizia, destinate a scommesse sportive su piattaforme non autorizzate. La particolarità è che queste scommesse sembrano aver coinvolto partite del Benevento, aprendo la strada a sospetti di illecito sportivo. La società, già provata dalla retrocessione della stagione precedente, si considera parte lesa in questa spiacevole vicenda.

Tra gli indagati figurano anche Davide Dell’Annunziata e Pasquale Pio Covino, accusati di agire come intermediari nel trasferimento di denaro e nell’effettuare le puntate. Gli inquirenti ipotizzano reati come il riciclaggio, collegato a comportamenti volti a mascherare la titolarità effettiva di conti correnti, conti gioco e carte prepagate.

L’attaccante Francesco Forte, coinvolto nell’inchiesta, ha respinto le accuse, dichiarando di non aver mai scommesso. Forte ha affermato di aver acquistato un Rolex per conto di Letizia, con la transazione completamente tracciabile, e ha esposto la confusione sulla restituzione dei fondi, ricevuta da Pastina e non da Letizia.

La situazione ha scatenato una reazione forte da parte dei tifosi, che hanno esposto uno striscione accusatorio all’esterno dello stadio Vigorito. La questione ora getta un’ombra di incertezza sul futuro del Benevento Calcio, sia sul campo di gioco che sul fronte reputazionale. La giustizia sportiva seguirà da vicino gli sviluppi dell’inchiesta, mentre il club cerca di navigare attraverso le tempeste che minacciano la sua stabilità e credibilità.
Siamo in presenza di una inchiesta e non di sentenze di condanna per gliindagati che restano innocenti fino a terzo grado di giudizio.

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Cronache

Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

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Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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