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Bozzoli ricercato all’estero. Il suocero, costituisciti

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Gli inquirenti avevano annunciato di voler fare “terra bruciata” attorno al latitante Giacomo Bozzoli, scomparso dopo essere stato definitivamente condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario. E così nelle ultime ore da Procura di Brescia e Tribunale sono stati disposti “accertamenti a strascico” con l’obiettivo di isolare il 39enne in fuga con moglie e figlio. Nella villa di Soiano del Lago (Brescia) i carabinieri hanno sequestrato dispositivi informatici riconducibili alla coppia, così come sono stati sequestrati anche i cellulari ai parenti più stretti di Giacomo Bozzoli e al suocero, padre della compagna dell’uomo in fuga.

“La fuga? Ha avuto nove anni per pensarla” ha commentato a Pomeriggio Cinque Andrea Ronchini, lo zio paterno del latitante, cognato di Adelio – padre di Giacomo – e Mario, la vittima. Secondo gli ultimi accertamenti “validati da risultanze investigative”, Giacomo Bozzoli potrebbe trovarsi all’estero. Così come già inserito nel decreto di latitanza firmato dal presidente della prima sezione penale Roberto Spanó che aveva messo nero su bianco le dichiarazioni fornite da Daniele Colossi, suocero di Bozzoli ai carabinieri (“Sono in vacanza in una zona imprecisata della Francia”). Lo stesso Colossi oggi attraverso il suo legale ha lanciato un vero e proprio appello. “Questa vicenda mi sta distruggendo. Mi auguro che il compagno di mia figlia si costituisca al più presto per il bene suo ma soprattutto per quello di mia figlia e del mio nipotino”. Daniele Colossi, proprietario di una galleria d’arte in centro città a Brescia ha aggiunto: “Per quanto mi riguarda posso solo dire che nella vita ho sempre lavorato onestamente e rispettando la legge. Per questa ragione mi sono messo subito a disposizione degli inquirenti perché credo che questa sia la cosa migliore per tutti. Spero che la vicenda si concluda il prima possibile”. Le polemiche sulla fuga intanto non si placano e fonti interne all’Arma confermano che le forze di polizia di Brescia non hanno avuto dall’autorità giudiziaria “nessuna prescrizione di controllo” e Giacomo Bozzoli non era sottoposto ad alcuna misura di carattere cautelare “nemmeno nella forma dell’obbligo di dimora o di firma”.

La Maserati levante di Giacomo Bozzoli è stata intercettata l’ultima volta al mattino del 23 giugno dai portali con lettore di targa: alle 5.51, alle 5.53 e alle 6.03 tra Manerba e Desenzano del Garda. Poi il vuoto. E il pensiero torna alle parole della ex di Giacomo Bozzoli che già il 9 ottobre 2015, il giorno dopo la scomparsa di Mario Bozzoli si presentò dai carabinieri per dire che Giacomo “mi ha sempre palesato il suo odio nei confronti dello zio, tanto che più volte mi ha ripetuto che il suo intento era di ucciderlo”. Non solo. La ex Jessica Gambarini quando venne sentita nel processo di primo grado – ma in precedenza anche in un incidente probatorio – riferì che Giacomo le aveva svelato un piano. Anche in quel caso c’entrava un’auto e un passaggio davanti alle telecamere.

“Lui – riferii a verbale la donna nell’udienza del 17 novembre 2021- mi ha sempre detto che io avrei dovuto prendere la sua macchina, all’epoca la Mercedes ML, transitare in autostrada e andare a dormire a casa mia, mentre lui doveva…a detta sua aspettare lo zio fuori casa”. Un piano che ricorda molto la fuga del 23 giugno scorso quando la vettura intestata a Giacomo tra le 5.51 e le 6.03 passa sotto tre portali stradali sulla sponda bresciana del Garda. Era lui alla guida o è stato un depistaggio come quello riferito alla ex compagna nel fantomatico piano omicida dello zio? Gli inquirenti non escludono che sull’auto dieci giorni potessero esserci solo la compagna e il figlio e lui invece si fosse già spostato prima. Cosi da guadagnare ancora più vantaggio.

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Campi Flegrei, ennesima scossa di terremoto: magnitudo 2,4 con epicentro a Pisciarelli

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Un’altra scossa di terremoto ha colpito i Campi Flegrei questa mattina, precisamente alle ore 6:01. Il sisma, di magnitudo 2,4 della scala Richter, ha avuto come epicentro la località di Pisciarelli, situata tra Pozzuoli e le zone di Agnano, Pianura e Vomero di Napoli. Il terremoto si è verificato a una profondità di 2,6 km, in una delle aree più densamente urbanizzate della regione.

Fenomeno bradisismico e intensa attività sismica

La zona dei Campi Flegrei è nota per il fenomeno del bradisismo, un movimento del suolo caratterizzato da un sollevamento o abbassamento lento e costante. Negli ultimi mesi, l’attività tellurica è stata particolarmente intensa, con frequenti scosse e un progressivo sollevamento del suolo, che ha preoccupato i residenti e le autorità locali.

Il sisma di questa mattina è solo l’ultimo di una serie di scosse che continuano a manifestarsi nella zona flegrea, segnalando un’attività geologica in continuo movimento. Nonostante la magnitudo relativamente moderata, la scossa è stata avvertita distintamente in un’area molto urbanizzata, con numerose segnalazioni provenienti da Pozzuoli, Agnano, Pianura e dal quartiere Vomero di Napoli.

Un territorio sotto costante monitoraggio

L’Osservatorio Vesuviano, responsabile del monitoraggio dell’attività sismica nell’area, continua a tenere sotto stretta osservazione i movimenti del suolo e l’attività vulcanica dei Campi Flegrei. Gli esperti sottolineano che l’intensificazione dei fenomeni sismici e del sollevamento del suolo rientra nella dinamica naturale del bradisismo, anche se la situazione rimane sotto costante attenzione.

La scossa di oggi, benché non abbia provocato danni significativi, si aggiunge a un quadro complesso e delicato, dove l’aumento dell’attività sismica solleva interrogativi sul futuro di quest’area vulcanica.

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Omicidio Thomas: in un video nonni imputato ‘creano alibi’

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Marito e moglie si mettevano d’accordo sulle cose da dire ai carabinieri se gli avessero domandato come era vestito il nipote nel giorno del delitto: non sapevano che una telecamera li registrava. Quel video realizzato nella caserma dei carabinieri di Frosinone – hanno deciso oggi i giudici della Corte d’Assise del capoluogo – entrerà nel processo per la morte di Thomas Bricca, il 19enne di Alatri ucciso da un colpo di pistola alla testa esploso la sera del 30 gennaio 2023 da due persone arrivate in sella ad uno scooter nel centro storico di Alatri.

Per quel delitto sono sotto processo Roberto e Mattia Toson, padre e figlio, accusati di avere sparato sul gruppo di amici tra i quali era Thomas: intendevano vendicare le scazzottate avvenute nei giorni precedenti. Il video ammesso oggi al processo riprende la nonna di Mattia mentre attende di essere interrogata dai Carabinieri nei giorni successivi all’omicidio: per l’accusa hanno provato a creare un alibi al nipote.

La nonna paterna di Mattia, un’ex Cancelleria del Tribunale di Frosinone, suggeriva al marito di descrivere un abbigliamento diverso da quello che il nipote indossava la sera dell’omicidio. E poi – secondo i Carabinieri – la donna nel rispondere ad una domanda del marito ha mimato una pistola. La decisione è arrivata al termine dell’udienza di oggi, la settima, caratterizzata dalla deposizione del luogotenente Strusciuolo che ha riferito le varie fasi delle indagini ed i test condotti. Si torna in aula il prossimo 28 ottobre e la Corte, calendarizzato altre udienze, ha annunciato che la sentenza non arriverà prima di gennaio 2025.

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Geolier chiude il Red Bull 64 Bars Live a Scampia: l’addio alle Vele e un messaggio di speranza

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Scampia ha vissuto una serata memorabile con il Red Bull 64 Bars Live, un evento che ha portato alla ribalta la scena hip hop napoletana e nazionale. In una piazza simbolica come piazza Ciro Esposito, con le Vele di Scampia sullo sfondo, l’immaginario storico della cultura rap locale ha dato il suo addio alle strutture ormai destinate alla demolizione.

Geolier: “Questo posto è come mia madre”

Il rapper Geolier, al secolo Emmanuele Palumbo, è stato il protagonista assoluto della serata. Originario del rione Gescal, Geolier ha voluto rendere omaggio al suo quartiere e alla gente di Scampia con parole forti e toccanti. “Questo posto è come se fosse mia madre”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza simbolica delle Vele per la comunità.

L’importanza della scena rap napoletana

L’evento ha visto esibirsi i principali nomi del rap italiano, tra cui il veterano Guè, il brillante Kid Yugi, il crudissimo Massimo Pericolo, e il disinvolto Tony Effe. Una sorpresa per il pubblico è stata Rose Villain, che ha portato una ventata di freschezza all’evento con la sua presenza non annunciata.

Un messaggio di speranza e riscatto

Geolier ha parlato della necessità di riscatto per le periferie, non solo di Napoli ma di tutto il mondo. Ha sottolineato come la musica possa rappresentare una via d’uscita dal degrado e dalla marginalità: “La musica può curare, può dare una speranza, può creare un futuro”. Un futuro che il rapper vede anche nel successo sportivo, con un riferimento al recente 3 a 1 del Napoli contro il Como e al desiderio di conquista dello scudetto, non solo nel calcio, ma anche nella vita quotidiana.

L’eredità delle Vele di Scampia

Con la demolizione imminente delle Vele di Scampia, il Red Bull 64 Bars Live potrebbe dover ripensare la sua location e la sua formula. Le Vele hanno rappresentato per anni un simbolo sia di degrado che di rinascita, e con la loro scomparsa, si chiude un capitolo importante per la scena hip hop napoletana.

Il futuro del rap napoletano e delle periferie

Geolier ha chiuso l’evento con un messaggio rivolto ai giovani delle periferie, esortandoli a non abbandonare i propri sogni e a lottare per un futuro migliore. “Non c’è bisogno di fuggire, si possono migliorare le cose qui”, ha affermato, parlando direttamente a chi vive nelle zone più difficili della città.

 

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