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Borrell indica Di Maio come inviato Ue per il Golfo

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“Il candidato più adatto”, quello con “il profilo politico internazionale” migliore per rappresentare l’Europa nel Golfo Persico. Con queste motivazioni, messe nero su bianco ai Ventisette, il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, ha indicato l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio come emissario di Bruxelles in una regione delicatissima per il groviglio di interessi economici, energetici e commerciali del Vecchio Continente. Una scelta arrivata dopo una valutazione “attenta”, lunga quasi un anno. Ma che ha subito scatenato l’ira della maggioranza di governo, con la Lega sulle barricate, in totale disaccordo con la designazione di Borrell. L’ex titolare della Farnesina “fu indicato da Draghi e non è il candidato del governo italiano”, è stato il commento gelido del vicepremier Antonio Tajani a riassumere il sentimento condiviso anche da Fratelli d’Italia. Senza, tuttavia, alcuna possibilità per Roma di porre un veto contro la nomina che ora deve soltanto essere ratificata a maggioranza qualificata dagli Stati membri.

Di Maio: dal M5s all’Ue, la scalata dell’ex enfant prodige

Circolata con sempre più insistenza già sul finire dell’anno scorso, l’ipotesi di Di Maio nelle vesti di rappresentante speciale Ue per i partner del Golfo (ovvero Oman, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Bahrein, Kuwait, Iraq e Iran) è diventata quindi realtà in una missiva inviata venerdì dall’Alto rappresentante agli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza. Una comunicazione di una decina di righe per certificare che l’esponente italiano “ha il necessario profilo politico a livello internazionale” per assumere la carica. E concedergli il successo sui tre rivali: l’ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos, l’ex ministro degli Esteri cipriota Markos Kiprianou e l’ex inviato dell’Onu in Libia, lo slovacco Jan Kubis. A fare la differenza, per Borrell, sono stati soprattutto “i suoi ampi contatti con i Paesi del Golfo”, che ora “gli permetteranno di impegnarsi con gli attori rilevanti” della regione “al livello appropriato”. Un giudizio privo di connotazioni politiche – come sempre richiede il ruolo super partes dell’Ue – ma lontano, nella visione della maggioranza, dal rispecchiare l’esito emerso dalle urne nel settembre scorso.

Il nome di Luigi Di Maio “non è del governo Meloni” viene ripetuto da fonti di governo, che esprimono il “disagio” per una scelta ritenuta comunque “legittima”. Scelta che invece, per i rappresentanti della Lega a Roma e all’Eurocamera, è “vergognosa”, “un insulto agli italiani”, soprattutto dopo “tutti i danni fatti da Di Maio nei rapporti con il mondo arabo”. Parole che fanno riferimento in particolare allo stop all’invio di armi per Abu Dhabi deciso dal governo Conte II che scatenò l’irritazione degli emiri. Ma non tutti la pensano così, a Roma. Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini e Ettore Rosato di Azione-Iv hanno infatti accolto la nomina come “una buona notizia per il sistema Paese”, rivolgendo all’ex capo della Farnesina l’augurio di “essere all’altezza” dell’incarico. La proposta di designare per la prima volta un rappresentante Ue da mandare nel Golfo era stata preannunciata nel febbraio del 2022 da Borrell e la candidatura dell’ex esponente del M5s era approdata alla fine dell’estate scorsa, quando il governo di Mario Draghi viveva la sua crisi. Fonti vicine al dossier osservano come, nell’accoglimento della candidatura dell’ex leader del M5S, possa aver contato anche la sua posizione sulla guerra in Ucraina: Di Maio è stato tra i primi a schierarsi fermamente con Kiev in un’Europa che, nelle prime settimane del conflitto, non era ancora compattissima nel sostegno a Zelensky. Di Maio sembrava aver superato la selezione tecnica ma l’iter è stato lentissimo, anche per il Qatagate. Ora che l’indicazione è stata messa nero su bianco e dovrà soltanto essere vidimata a maggioranza qualificata, i giochi sono quasi fatti. Una protesta formale di Roma non potrebbe cambiare le sorti della nomina sulla quale, comunque, l’Italia dovrà esprimersi. La ratifica degli ambasciatori potrebbe arrivare nelle prossime settimane e, con la luce verde dei 27, dal primo giugno 2023 e almeno fino al 28 febbraio 2025, Di Maio sarà il nuovo inviato dell’Ue nel Golfo.

 

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Economia

I grandi investitori italiani puntano sulla Rainbow: 90 milioni per le Winx e il coniglietto Pinky

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Un’operazione da 90 milioni di euro per rilanciare la Rainbow, la casa di produzione italiana celebre per le Winx e il fumetto del coniglietto Pinky. Il progetto, che coinvolge 400 investitori, porterà l’acquisizione del 40% delle azionidella società fondata nel 1995 da Iginio Straffi a Loreto, nelle Marche.

Tra gli investitori figurano nomi di spicco come Dompè, Branca, Riello, Tadolini e Lucchini, coordinati da The Equity Club (Tec), la piattaforma di investimento promossa da Mediobanca.


L’obiettivo: crescita e nuovi mercati

L’investimento da 90 milioni sarà destinato a sostenere i piani di espansione di Rainbow, che includono:

  • Nuove produzioni originali.
  • Acquisto di licenze da sviluppare.
  • Acquisizione di concorrenti, con particolare interesse per il mercato europeo e nordamericano.

La recente acquisizione dei diritti di Pinky, il famoso coniglietto rosa di Massimo Mattioli, segna solo l’inizio di una strategia di fusione e acquisizione (m&a) che si estenderà tra Italia, Spagna, Gran Bretagna e Nord America, con un occhio alle società indipendenti attive nei giochi per smartphone.


Obiettivo: raddoppiare i ricavi entro il 2024

Rainbow punta a raddoppiare i ricavi rispetto agli attuali 115 milioni di euro, con l’obiettivo di raggiungere un margine operativo lordo del 42,5% entro la fine del 2024. Già oggi, il 70% del fatturato è generato sui mercati internazionali, che saranno centrali nei piani di crescita grazie al sostegno di Tec.


Un passato di partnership strategiche

Rainbow non è nuova a collaborazioni di alto profilo. Nel 2011, aveva ceduto una quota del 29% al gruppo americano Viacom, che ha supportato l’azienda in acquisizioni strategiche, come quella della Colorado Film, oggi responsabile del 30% del fatturato.

Tra le operazioni di rilievo ci sono state anche le acquisizioni di Moviement, San Isidro e Gavila, che hanno rafforzato la posizione della società nel settore dei film per TV e cartoni animati.


The Equity Club: un pilastro per il made in Italy

L’operazione su Rainbow è il secondo investimento di The Equity Club 2, dopo quello nel gruppo dei campeggi Club del Sole. Dal 2017, Tec ha promosso investimenti per circa 500 milioni di euro in aziende del made in Italy, come Jakala, La Bottega, Philogen, Lincotek, HSA, Regi, ART e Tatuus, coinvolgendo oltre 640 famiglie imprenditoriali italiane.


Un futuro luminoso per Rainbow

Con il supporto di Tec e dei nuovi investitori, Rainbow si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, puntando sull’innovazione, sull’espansione internazionale e sul consolidamento del marchio come eccellenza italiana nel mondo dell’animazione e dell’intrattenimento.

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Sciopero medici e infermieri: ora dimissioni di massa

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Chiedono “rispetto” e urlano “vergogna” al governo, che ha messo in campo una manovra “senza risorse sufficienti per salvare il Servizio sanitario nazionale ed i suoi professionisti”. Medici ed infermieri oggi sono scesi in piazza per lo sciopero nazionale di 24 ore indetto da Anaao Assomed (medici ospedalieri), Cimo Fesmed e Nursing up: se non basterà, è il messaggio dei sindacati dal palco della manifestazione a Piazza Santi Apostoli a Roma, “andremo avanti, fino alle dimissioni di massa”. La protesta ha toccato un’adesione dell’85% secondo i sindacati, ma il ministro della Salute Orazio Schillaci, al Tg1, sottolinea: “Verificheremo domani quelli che saranno i dati ufficiali sull’adesione allo sciopero, credo inferiori a questi numeri”.

E’ stata comunque bassa l’adesione media in Veneto (sotto il 5%) ed in Umbria è stata invece alta “l’adesione morale”: molti medici sono andati al lavoro per garantire lo smaltimento delle liste d’attesa rinunciando al pagamento della giornata. Da parte sua, Schillaci ha sottolineato che “questo è il governo che ha messo più soldi sulla sanità pubblica: sono stati stanziati oltre 35 miliardi nei prossimi 5 anni. Abbiamo aumentato le indennità di specificità dei medici e l’abbiamo introdotta anche per gli infermieri, e spero che nella manovra si possa aggiungere qualcosa su questo capitolo”. Quanto alle affermazioni della leader del Pd Elly Schlein secondo cui il governo “sta smantellando la sanità pubblica”, Schillaci commenta: “Credo che questa sia solo propaganda”.

Negli ospedali non sono comunque mancati i disagi, anche se la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) ha precisato che lo sciopero di medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie ha fatto registrare limitate criticità nell’erogazione dei servizi ai cittadini, con “minimi disagi rilevati a macchia di leopardo nel territorio nazionale”. Secondo i sindacati, però, a saltare sono stati 1,2 milioni di prestazioni: i servizi di assistenza, esami radiografici (50mila), 15mila interventi chirurgici programmati e 100mila visite specialistiche. Garantite, invece, le prestazioni d’urgenza. La protesta, precisano le organizzazioni – che parlano anche di un eccesso di precettazioni da parte delle Asl – non è ovviamente ‘contro’ i cittadini: “Se siamo qui in piazza – afferma il segretario Anaao, Pierino Di Silverio, dal palco – è proprio per i pazienti.

Negli ospedali le condizioni sono ormai inaccettabili”. Sfidando la pioggia ed il cielo grigio, circa 1000 tra medici e infermieri affollano muniti di bandiere la piazza romana. Le parole più urlate sono ‘Rispetto’ e ‘Vergogna’. Di Silverio, con i presidenti di Cimo Guido Quici e di Nursing up Antonio De Palma, espone le ragioni della protesta: “Viviamo in una condizione che definire drammatica è poco: stipendi bassi, strutture fatiscenti, violenza, assenza di medicina sul territorio. E dopo 15 anni di costanti disinvestimenti nella Sanità pubblica, il governo non si vergogna con questa manovra di elargire 14 euro in più al mese ai medici e 7 agli infermieri, a fronte di zero assunzioni e di una legge di Bilancio 2025 che conferma la riduzione del finanziamento per la sanità”.

E la protesta non finisce con lo sciopero di oggi: “Arriveremo ad azioni estreme e alle dimissioni di massa”. Medici e infermieri si sono rivolti anche alla premier Giorgia Meloni, con una lettera in cui denunciano investimenti insufficienti e chiedono un rilancio vero del Ssn ed un incontro urgente. Solidarietà arriva dai medici di famiglia della Fimmg: “Se necessario, anche la Medicina Generale è pronta ad azioni di protesta”. Vicinanza è espressa da esponenti del Pd, mentre Angelo Bonelli (Avs) ricorda che 4,5 milioni di italiani rinunciano alle cure a causa delle lunghe liste d’attesa e 2,5 milioni non possono permettersele per ragioni economiche. Netta, invece, la posizione di FdI: “Rispetto lo sciopero, ma stiamo facendo il possibile per migliorare la situazione”, afferma il vicecapogruppo alla Camera, Alfredo Antoniozzi.

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Cronache

Spari a Casoria: due feriti gravi in codice rosso, indagini in corso

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I carabinieri della compagnia di Casoria sono intervenuti in via Salvo D’Acquisto a seguito dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Sul posto sono stati rinvenuti diversi bossoli, e le autorità stanno effettuando accertamenti per verificare eventuali feriti o dettagli sulla dinamica dell’episodio.

Due uomini feriti gravemente: entrambi in codice rosso
L’allarme ha trovato conferma poco dopo, con l’arrivo di due persone gravemente ferite presso due diversi ospedali. Barbato Salvatore, classe 1966, è stato ricoverato all’ospedale di Frattamaggiore, mentre Sorrentino Mauro, classe 1984, è stato trasportato all’ospedale di Acerra. Entrambi, noti alle forze dell’ordine, presentano ferite multiple causate da colpi di arma da fuoco in varie parti del corpo. Le loro condizioni sono critiche: sono stati classificati in codice rosso e la prognosi resta riservata.

Possibile legame con la sparatoria di Casoria
Non si esclude che i due uomini possano essere coinvolti nei fatti di Casoria, ma la dinamica e la matrice dell’episodiosono ancora oggetto di indagine. Gli inquirenti stanno raccogliendo prove e testimonianze per chiarire se si tratti di un regolamento di conti o di altra natura criminale.

Aggiornamenti attesi: il territorio sotto attenzione
Questo ennesimo episodio di violenza scuote la comunità locale, che chiede maggiore sicurezza e interventi tempestivi per contrastare fenomeni di criminalità. Ulteriori dettagli saranno resi noti nelle prossime ore.

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