Negli ultimi mesi si è registrato un significativo aumento delle cessioni di bed & breakfast e case vacanza, soprattutto a Napoli. Per avere un’idea della portata del fenomeno, basta dare uno sguardo ai siti di compravendita di immobili o ai social network: secondo le stime dell’Abbac (Associazione dei gestori dell’extralberghiero), sono circa 500 le strutture in vendita. Questo dato rappresenta un chiaro segnale di preoccupazione da parte dei proprietari, che temono di non riuscire a mettersi in regola con i nuovi obblighi imposti dal governo.
Entro l’inizio di novembre, infatti, come stabilito dal decreto del governo Meloni del 3 settembre, tutti i B&B e le case vacanza dovranno essere dotati di un Codice Identificativo Nazionale (CIN) per poter continuare a pubblicizzare le proprie attività sui grandi portali di prenotazione online. Senza questo codice, le strutture verranno automaticamente rimosse dalle piattaforme, perdendo la loro visibilità internazionale.
Le difficoltà per ottenere il CIN e il rischio di speculazione
Per ottenere il CIN, è necessario il Codice Unico delle Strutture Ricettive (CUSR), che viene rilasciato dagli uffici del SUAP dei vari Comuni. Tuttavia, ottenere il CUSR non è sempre semplice: molte strutture non soddisfano i requisiti richiesti per conformarsi alle normative vigenti, e ciò sta spingendo molti proprietari a vendere le loro attività prima di essere penalizzati. “Circa 4.500 dei 12.000 annunci di posti letto pubblicizzati a Napoli non hanno i requisiti per ottenere il CUSR”, ha dichiarato Agostino Ingenito, presidente dell’Abbac.
Il timore di controlli e sanzioni sta alimentando un fenomeno di speculazione: alcuni proprietari, consapevoli delle difficoltà burocratiche, stanno cercando di vendere le attività a chi è estraneo al settore, con l’intenzione di capitalizzare prima che il nuovo regolamento entri pienamente in vigore.
Prezzi e opportunità sul mercato
I prezzi delle strutture variano notevolmente a seconda della posizione e delle dimensioni. Ad esempio, una casa di 115 mq con B&B avviato ai Quartieri Spagnoli è in vendita per 460.000 euro, mentre una struttura simile, solo per l’attività e non per l’immobile, può costare intorno ai 290.000 euro. Le offerte più economiche, come la gestione di una casa vacanze di 42 mq vicino alla stazione, partono da circa 26.750 euro. Molti degli annunci di vendita sono comparsi proprio all’inizio di settembre, a seguito dell’annuncio del nuovo obbligo del CIN.
I requisiti normativi e il ruolo del SUAP
Ma quali sono i requisiti per ottenere il CUSR e, di conseguenza, il CIN? La legge del 1975 e il recente decreto “salva-casa” del ministro Salvini regolano queste attività. I parametri includono l’altezza minima per l’abitabilità, ridotta da 2,70 a 2,40 metri, e una superficie minima di 20 mq per i monolocali. La conformità urbanistica resta obbligatoria, il che significa che non devono esserci abusi edilizi. Inoltre, se un appartamento ospita due turisti, la superficie deve essere di almeno 28 mq, con 9 mq aggiuntivi per ogni altro ospite.
Il SUAP sta accelerando le pratiche per rilasciare i CUSR e, fino ad oggi, ne ha emessi 3.800, di cui 800 per i fitti brevi e 3.000 per le strutture alberghiere e i B&B.
Il futuro del settore extralberghiero
Il panorama dell’extralberghiero a Napoli sta attraversando un periodo di trasformazione. Con l’introduzione del CIN, molti proprietari si trovano a un bivio: regolarizzarsi o vendere. La riunione in programma lunedì in Regione potrebbe fornire maggiori chiarimenti e soluzioni per un settore che, negli ultimi anni, è stato trainante per il turismo della città, ma che ora rischia di ridimensionarsi drasticamente.