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Cronache

Truffa sui bonus Covid per lo sport, 100 indagati tra Napoli e Caserta

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Ha approfittato del Covid e dei sussidi messi a disposizione del Governo in seguito allo stop alle manifestazioni sportive per fare incetta di collaboratori falsi, tra cui parenti e ragazzi minorenni, e incassare così i bonus, quelli veri ovviamente. Una truffa ai danni dello Stato da 400mila euro quella scoperta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Caserta, con al centro un’associazione sportiva dilettantesca (Asd) di Macerata Campania, ovvero una scuola calcio amministrata da un 41enne, denunciato per truffa insieme a circa 100 persone, tutti collaboratori fittizi, inseriti nell’associazione con tessere retrodatate e per mansioni mai svolte. Nei confronti di tutte le persone coinvolte, minori compresi, la Procura guidata da Carmine Renzulli, ha chiesto e ottenuto dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’emissione di un decreto di sequestro di conti correnti per un importo pari al valore del raggiro, considerato che ogni bonus andava dai 600 ai 1200 euro. L’inchiesta è partita da alcuni accertamenti della Guardia di Finanza di Caserta sulla base dei controlli effettuati ex post sui bonus erogati dal Governo in seguito ai lockdown disposti per l’emergenza pandemica.

Ai finanzieri del Gruppo di Caserta guidati da Enrico Mancini, non è sfuggito l’abnorme numero di collaboratori sportivi dichiarati dall’associazione, anche in relazione alla sua attività (promuovere il calcio nelle categorie giovanili e dilettantistiche fino alla Terza Categoria organizzando appositi corsi). Inoltre, tra i tesserati-collaboratori figuravano minorenni che frequentavano la scuola calcio (la cui posizione è stata stralciata con l’invio degli atti alla Procura per i minori di Napoli) e parenti del 41enne titolare dell’Asd. Sono partite così le indagini sull’imprenditore, che ha chiesto e ottenuto dall’ente pubblico competente (Sport&Salute spa) il sussidio per circa 100 collaboratori, producendo altrettanti contratti di assunzione relativi agli anni 2019-2020.

Ma analizzando le chat intercorse tra il titolare e i beneficiari del bonus e la documentazione acquisita perquisendo la sede dell’associazione, gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno scoperto che i contratti erano falsi e retrodatati, e che il titolare, insieme al genitore di tre ragazzi che frequentavano il corso di calcio, aveva avvicinato in pochi mesi, tra il 2020 e il 2021, un gran numero di amici e parenti convincendoli ad associarsi con tessere che riportavano una data precedente a quella del tesseramento, e ciò al fine di apparire come dipendenti impegnati in mansioni nell’associazione, del tutto fantomatiche però. Nell’Asd c’era un numero di allenatori, massaggiatori o addetti alla segreteria, assolutamente sproporzionato rispetto all’attività svolta; peraltro nessuno dei cento indagati, hanno accertato la Procura e la Finanza, ha mai svolto alcuna attività. Dalle indagini è infine emerso che il bonus veniva diviso a metà tra il titolare dell’Asd e il beneficiario.

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Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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