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Bombe russe su un hotel, 1 reporter morto e 4 feriti

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Un morto tra la squadra della Reuters – l’agenzia di stampa britannica, ormai globale per eccellenza – che seguiva la guerra in Ucraina. È una delle drammatiche conseguenze del bombardamento a Kramatorsk, cittadina a pochi chilometri dal fronte nel Donbas, bersagliata probabilmente con un missile Iskander delle forze aerospaziali russe. L’ennesima tragedia dopo due anni e mezzo di guerra. “Dall’inizio dell’invasione Mosca ha lanciato su di noi 43mila missili”, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky. La Reuters aveva dichiarato che l’Hotel Sapphire, dove alloggiava il suo team di sei persone, era stato colpito sabato sera e uno dei suoi giornalisti risultava “irreperibile”, mentre altri due erano stati feriti. L’ufficio del procuratore generale ucraino ha fatto sapere in un comunicato di aver aperto una “indagine preliminare” sull’attacco, che è avvenuto alle 22.35 ora locale.

I magistrati hanno poi chiarito che i giornalisti ricoverati, di 38 e 40 anni, sono in cura per ferite legate all’esplosione, contusioni cerebrali, fratture alle gambe e tagli mentre “un altro dei loro colleghi è probabilmente sotto le macerie”. Le speranze di trovarlo vivo si sono frantumate dopo 19 ore di ricerche. “A seguito di un attacco missilistico i russi hanno ucciso un giornalista straniero e ferito sei persone a Kramatorsk”, ha riferito la polizia nazionale ucraina su Facebook, sottolineando che “il defunto è cittadino della Gran Bretagna”. Tra i feriti – ha poi aggiunto la polizia – ci sono in tutto quattro giornalisti – cittadini degli Stati Uniti, Germania, Lettonia e Ucraina – e anche due residenti della zona”. Non è la prima volta che in questa città del Donbas, snodo cruciale per raggiungere il Donetsk, finiscono nel mirino i giornalisti. Un attacco all’Hotel Kramtorsk e al vicino ristorante Ria Pizza, nel giugno 2023, aveva ucciso 13 persone, tra cui reporter, operatori umanitari e soldati, che stavano cenando al popolare ristorante. Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykhyi, l’ha bollato come “un altro atroce e deliberato attacco russo”.

“Gli attacchi mirati ai media sono diventati una tattica di guerra sistematica, questi barbari crimini di guerra devono essere condannati, perseguiti e puniti”, ha scritto su X. Sino adesso, stando ai calcoli effettuati dalle associazioni di categoria, almeno 15 giornalisti sono rimasti uccisi nel corso del conflitto mentre svolgevano il proprio mestiere. Almeno 11 persone hanno perso la vita in Ucraina a causa di bombardamenti e attacchi russi nelle ultime 24 ore, secondo quanto denunciano le autorità, in quella che appare un’offensiva dal cielo per coprire, quantomeno mediaticamente, gli scarsi successi nel Kursk, dove le forze ucraine continuano a mantenere le posizioni (mentre i russi martellano a Pokrovsk, un’ottantina di chilometri a sudovest di Kramatorsk).

Le autorità russe, dal canto loro, hanno denunciato la morte di cinque persone nella regione di Belgorod, che confina con l’Ucraina e con la regione di Kursk, invasa dalle truppe di Kiev, in bombardamenti compiuti dalle forze ucraine la scorsa notte. Intanto fonti ucraine sono tornate a mettere in guardia dai rischi di atti ostili che potrebbero scaturire dalla concentrazione di truppe che la Bielorussia sta portando avanti ai suoi confini. Zelensky, in seguito alla visita del premier indiano Modi (che lo ha esortato a negoziare con Vladimir Putin per arrivare alla pace), nel corso di un’intervista ai media del subcontinente ha assicurato di essere assolutamente disposto ad organizzare il secondo vertice – dopo quello di Lucerna – proprio in India. “Vi dirò, ne stiamo già parlando con l’Arabia Saudita, il Qatar, la Turchia ma sono convinto che questo summit si dovrebbe tenere in un Paese del Sud del Mondo, come l’India. E l’ho detto a Modi», ha sottolineato Zelensky.

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Media, lettera Sinwar ringrazia capo Hezbollah per il ‘sostegno’

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Il capo di Hamas, Yahya Sinwar, ricercato numero uno di Israele, ha inviato al leader dell’Hezbollah, Hassan Nasrallah, una lettera di ringraziamento e di apprezzamento per il sostegno dato dall’organizzazione filoiraniana libanese dall’inizio della guerra contro Israele. Lo si legge sui media israeliani, che citano l’emittente libanese filo-Hezbollah al-Mayadeen, la quale ha pubblicato il testo della lettera. Nel testo, Sinwar ringrazia Nasrallah per le sue condoglianze per l’uccisione in un attentato a Teheran a luglio, attribuito a Israele, del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Il capo dell’organizzazione terrorista palestinese afferma inoltre che “la beata processione dei martiri crescerà in forza e in potenza nella lotta contro l’occupazione nazi-sionista” e s’impegna a combattere il “progetto sionista” insieme al resto del cosiddetto ‘asse della resistenza’ anti-Israele, “fino a quando l’occupazione non sarà sconfitta e spazzata via dalla nostra terra e il nostro stato indipendente con piena sovranità non sarà stabilito con Gerusalemme come capitale”.

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Morte di Maradona: rinviato a marzo processo contro i sanitari

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Il processo contro gli operatori sanitari per la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta nel 2020, è stato rinviato all’11 marzo. Lo hanno annunciato i tribunali. Si tratta di un nuovo rinvio – la prima udienza era previsto il prossimo ottobre – contro i sanitari accusati di ‘potenziale negligenza’ che avrebbe portato al decesso del fuoriclasse argentino. Il tribunale di San Isidro (a nord di Buenos Aires) “ha accolto la richiesta di rinvio dell’udienza” chiesta dai difensori di tre degli otto imputati, aggiornando il processo all’11 marzo 2025 alle 9:30. Inizialmente previsto per giugno, il processo era già stato posticipato una volta, al 1° ottobre.

Una delle accusate, l’infermiera Gisela Madrid – che fin dall’inizio aveva affermato di aver seguito solo le indicazioni dei medici – aveva chiesto di essere giudicata separatamente e da una giuria popolare. Maradona, icona argentina e leggenda del calcio mondiale, è morto all’età di 60 anni per una crisi cardio-respiratoria il 25 novembre 2020, solo, su un letto medico in una residenza a Tigre, dove era convalescente dopo un intervento neurochirurgico per un ematoma alla testa. Per due volte, nel 2022 e poi in appello nel marzo 2023, i tribunali hanno confermato l’avvio di un processo per l’équipe medica che aveva in cura Maradona. Sono tutti accusati di ‘potenziale negligenza ‘. Tra gli otto professionisti indagati figurano il medico curante (neurochirurgo), un medico clinico, uno psichiatra, uno psicologo, una caposala e infermieri. Il reato di cui sono accusati è punibile con una pena da 8 a 25 anni di carcere.

(Nella foto Maradona con. Leopoldo Luque, medico di Diego)

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Ue boicotta Orban, Ecofin a Budapest senza commissari

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Riunioni senza commissari europei e con una manciata di ministri: arriva all’Ecofin il boicottaggio Ue della presidenza di turno ungherese dell’Ue. Dopo la visita plateale del primo ministro Viktor Orban al presidente russo Vladimir Putin a poche ore dall’avvio della guida a rotazione dell’Unione da parte dell’Ungheria l’ordine della presidente Ursula von der Leyen era stato perentorio: nessun commissario sarebbe andato alle riunioni informali organizzate da Budapest per il semestre Ue. Prima di questo altri consigli informali sono stati disertati e quelli di Esteri e Difesa si son tenuti a Bruxelles e non più nella capitale ungherese grazie a un escamotage, ovvero la convocazione ‘ad hoc’ fatta dall’Alto rappresentante Josep Borrell.

Più recentemente alla riunione dei ministri dell’ Agricoltura di Budapest le assenze non sono mancate. E ora arriva il momento dei ministri dell’Economia: alla riunione informale nella capitale ungherese domani e sabato non ci saranno né il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e né il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Il ministro italiano Giancarlo Giorgetti invece ci sarà. Ma l’Italia ha la presidenza di turno del G7 e ci sarà un aggiornamento sui lavori per arrivare all’uso degli extraprofitti degli asset russi immobilizzati nell’agenda dell’Eurogruppo, il coordinamento dei ministri dell’Economia dell’Eurozona (forum indipendente dal Consiglio Ue e dalla presidenza ungherese).

Ad un certo punto era persino parso che l’Eurogruppo potesse saltare o venir convocato a Bruxelles, sempre per opportunità politica. Ma la prassi è sempre stata quella di riunirlo a ridosso dell’Ecofin, per evitare raddoppi agli spostamenti dei ministri, e così sarà anche questa volta. Il coordinamento ha bisogno di riunioni periodiche, a prescindere dalle presidenze di turno presenti e future, è stato il ragionamento, e così si andrà avanti su questa linea. Saranno comunque molti i ministri europei assenti, magari per impegni concomitanti spesso legati all’approvazione dei bilanci nazionali e non esplicitamente per ‘boicottare’ Orban. Fatto sta che i ministri di Olanda, Spagna e Germania non ci saranno. Mentre quelli di Francia e Belgio hanno la giustificazione di essere dimissionari. A livello di Eurogruppo l’attesa è comunque che i ministri presenti saranno solo otto su 20. Nella riunione dell’Ecofin i ministri presenti dovrebbero essere dieci, Ungheria inclusa.

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