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Cronache

Beyond e l’inchiesta Equalize: dossier illegali e traffico di dati sensibili

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Milano è al centro di un’inchiesta su presunti dossieraggi illegali, che vede protagonista la piattaforma Beyond, gioiello tecnologico dell’azienda investigativa Equalize. Secondo quanto riportato dagli inquirenti, Beyond ha l’abilità di aggregare dati da diverse fonti, legali e non, offrendo un potenziale serbatoio di informazioni anche altamente riservate, provenienti da banche dati strategiche nazionali.

Beyond: tecnologia e sospetti di accesso abusivo

Beyond, la piattaforma sviluppata da Equalize, si presenta come uno strumento potente in grado di integrare e assemblare informazioni da fonti commerciali note come Infocamere e Cerved. Tuttavia, l’inchiesta ha svelato come il sistema attingesse anche da banche dati riservate, come lo Sdi del Ministero dell’Interno, che offre accesso a informazioni sensibili gestite dalle forze dell’ordine e altre istituzioni come Inps, Punto Fisco e Serpico.

Operazione “lavanderia”: la manipolazione dei dati

Uno dei punti centrali dell’indagine riguarda il presunto utilizzo di Beyond come una “lavanderia” di dati. Equalize avrebbe “ripulito” i dati illegalmente acquisiti, eliminando tracce e formattazione originali, e inserendoli in report destinati alla vendita. In questo modo, il sistema avrebbe offerto alla clientela documenti camuffati, che mascheravano l’origine illecita delle informazioni.

Un cliente ambito: il tentativo di vendere Beyond alla Lega

L’inchiesta ha rivelato anche un tentativo di proporre Beyond come strumento al partito della Lega. In una conversazione intercettata, Andrea De Donno, indagato e presunto “collaboratore esterno” della Equalize, discuteva con Carmine Gallo, ex poliziotto e amministratore della società, l’idea di offrire la piattaforma alla Lega. Tuttavia, Gallo avrebbe respinto l’iniziativa per evitare un possibile conflitto di interessi: il titolare di Equalize, Enrico Pazzali, è infatti presidente della Fondazione Fiera Milano e avrebbe legami stretti con il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, che potrebbero sollevare problemi reputazionali.

De Donno suggerì un’eventuale soluzione per aggirare il problema di riconducibilità alla Equalize, avanzando l’idea di fare da intermediario tramite la propria società, ma l’idea fu scartata. La conversazione si concluse con De Donno che ribadiva la sua delusione per il rifiuto, sottolineando come avesse “già proposto questa cosa” alla Lega.

L’inchiesta su Equalize e Beyond mette in luce un pericoloso traffico di informazioni sensibili e riservate, un fenomeno che rischia di minare la sicurezza dei dati pubblici e la fiducia nelle istituzioni. Le indagini proseguono per definire con chiarezza i contorni di questa vicenda e accertare le responsabilità di tutti gli attori coinvolti.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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Detenuto suicida a Poggioreale, aveva 28 anni

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Caso di suicidio nel carcere di Poggioreale, a Napoli, dove si è tolto la vita un uomo di 28 anni originario della provincia partenopea. È il quarto suicidio dall’inizio dell’anno a Poggioreale, l’undicesimo in tutta la regione. Sono 81 in tutta Italia, con il carcere di Prato e quello di Poggioreale al primo posto per numero di detenuti che si sono tolti la vita.

“Il sistema penitenziario – spiega il garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello – è sull’orlo del baratro, una strage continua ma la politica tace ed è assente. Nessun argine da provvedimenti governativi o parlamentari, solo populismo mediatico e penale anche contro la dignità delle persone detenute, dei diversamente liberi.

Celle sovraffollate e tensione alle stelle, condizioni difficili che favoriscono atti di autolesionismo, scioperi della fame, scioperi sanitari. Nessun commento pubblico sui suicidi di Stato, che interrogano anche l’opinione pubblica. Ci sono omissioni di Stato, questi suicidi e gli atti di autolesionismo e le proteste rilevano un quadro inquietante che è sotto gli occhi di tutti. Indignarsi non basta più”. “Dall’inizio dell’anno ad oggi – prosegue Ciambriello – sono 1842 i tentativi di suicidio, 11503 gli atti di autolesionismo. Tra gli 81 detenuti che si sono suicidati l’età media è di 40 anni, tra questi 8 avevano un’età compresa tra i 18 e 25 anni”.

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