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Cronache

Bellomo imponeva a borsiste prove velocità in Ferrari

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Prove di velocita’ in Ferrari, infiltrarsi in ambienti criminali, indossare abiti da sexy shop, perdere peso e farsi “punturine” per cancellare le occhiaie. C’era tutto questo nell’addestramento e nei successivi “codici di comportamento” ai quali dovevano sottostare o obbedire le borsiste di Francesco Bellomo, l’ex consigliere di Stato barese agli arresti domiciliari da ieri per maltrattamenti su quattro donne ed estorsione ad un’altra. Bellomo potra’ difendersi da queste accuse il 16 luglio, quando sara’ sottoposto ad interrogatorio di garanzia. Negli atti dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex giudice, destituito nel gennaio 2018, ci sono i racconti di dodici donne, tra borsiste e collaboratrici della Scuola di Formazione Giuridica Avanzata ‘Diritto e Scienza’ per la preparazione ai concorsi in magistratura, di cui Bellomo e’ docente e direttore scientifico. “Con il suo modus operandi Bellomo finisce per creare una vera e propria tela del ragno” spiegano nelle carte giudiziarie i magistrati baresi che hanno coordinato le indagini dei Carabinieri, il procuratore aggiunto Roberto Rossi e il sostituto Daniela Chimienti. Dopo essere state scelte e aver superato un colloquio che verteva su scelte sessuali, frequentazioni e abbigliamento, le aspiranti borsiste – stando ai racconti fatti agli inquirenti – erano sottoposte ad un addestramento che consisteva in “prove di velocita’” a 200 km/h a bordo di una Ferrari o “camminare in zone malfamate” come test sulla “gestione dell’emotivita’”. “Una messa alla prova degli stati emotivi della persona. In sostanza – ha spiegato una ex corsista della Scuola di Bellomo – il concetto era mettere alla prova l’emotivita’ della persona in modo che la persona fosse in grado di gestirla, quindi l’alta velocita’ doveva essere funzionale alla gestione dell’emotivita’”. Superato anche l’addestramento, le borsiste dovevano continuare a rispettare il contratto sottoscritto per la borsa di studio, che prevedeva stringenti regole soprattutto sul dress code. Ad alcune di loro Bellomo avrebbe persino fornito gli abiti da indossare, “vestiti da sexy shop”, mentre ad un’altra che aveva rifiutato di adeguarsi allo stile richiesto, avrebbe detto di essersi vestita “come una befana” per via di una gonna lunga e scarpe da ginnastica. Dalle donne “prescelte”, invece, Bellomo pretendeva minigonne e trucco marcato, tacco 12 e smalto chiaro e, nei colloqui, arrivava a chiedere particolari delle loro vite sessuali, criticando le foto in pantofole dei fidanzati “sfigati”, che convinceva a lasciare, pubblicate sui profili Facebook rigorosamente monitorati. “Se saltasse fuori la storia sarebbe il bungabunga 2015”, scriveva una ragazza ad una collega corsista, fornendo poi i testi dei messaggi agli inquirenti. “Continuo a pensare – si legge nello stesso messaggio – che il mondo sia un posto migliore di come lo dipingono loro, pensano che le donne agiscono solo a scopi sessuali, se metti la mini e vuoi fare la borsista e’ per portarti a letto il consigliere, invece non e’ cosi’, sono loro che sono malati”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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