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Cronache

Auto piomba su gruppo ragazzi, sfiorata la strage

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E’ stata sfiorata la strage ieri notte nel padovano, a Mestrino, dove un’auto ‘impazzita’ e’ volata fuori dalla carreggiata travolgendo una decina di ragazzini fermi con le bici e gli scooter su una pista ciclabile. Solo per un caso non vi sono state vittime: sette adolescenti sono stati investiti dal mezzo, che si e’ capovolto, ed hanno riportato lesioni e contusioni non gravi. Portati all’ospedale, la maggior parte e’ stata medicata e dimessa poche ore piu’ tardi. Soltanto uno dei sette in giornata doveva ancora tornare a casa. Il gruppo di amici, tutti tra i 12 e i 15 anni, era diretto ad una sagra paesana; lungo la ciclabile ad un ragazzo si e’ rotta la bicicletta. Alcuni giovani si trovavano gia’ piu’ avanti, ed hanno proseguito. Altri sei si sono fermati per prestare aiuto all’amico, in un punto della ciclabile ben illuminato dai lampioni. E’ stato in quel momento che hanno udito lo stridio delle ruote di una ‘Seat’ che sbandava a forte velocita’ e stava arrivando nella loro direzione. Nessuno dei sette ha fatto in tempo a mettersi al riparo. L’utilitaria ha colpito dapprima il cordolo di cemento che separa la strada dalla ciclabile, quindi si e’ impennata, e capovolgendosi e’ finita sui ragazzi. Un botto tremendo, udito da chi si trovava nelle vicinanze, che si e’ portato subito verso il luogo dello schianto, assieme agli agenti della polizia municipale di Mestrino. A loro si e’ presentata una immagine drammatica: a terra c’era un groviglio di motorini e biciclette, ed in mezzo alla carcasse i ragazzi a terra, sanguinanti. Le conseguenze potevano essere ben peggiori. Sul posto sono arrivati in breve tempo le ambulanze con i sanitari del Suem 118. Nell’incidente sono rimasti feriti anche i due occupanti dell’auto. Ancora da chiarire le cause per cui la Seat e’ diventata all’improvviso un missile fuori controllo. Tra queste sicuramente dovra’ essere vagliata la velocita’ tenuta dalla macchina. Il conducente e’ stato sottoposto ai controlli del sangue per alcool e droga, ma l’esito non e’ ancora noto. Una strage solo sfiorata, questa volta, dopo lo shock dei quattro ragazzi 18enni morti in una ‘Polo’ finita fuori strada la notte di Ferragosto, in provincia di Treviso.

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Cronache

Deteneva 12 kg droga, armi e munizioni, arrestato 32enne di Acerra a Lecce

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Più di dodici chili di droga, hashish, marijuana e cocaina, tre pistole pronte all’uso, centinaia di proiettili, una lanciarazzi e circa 5mila euro in contanti ritenuti il provento dello spaccio. È questo il bilancio del sequestro effettuato nel corso di una operazione messa a segno dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, che hanno arrestato un pregiudicato 32enne della zona. L’uomo, Antonio Baldassarre 32enne di Acerra (Napoli) ma residente a Lecce, aveva nascosto l’ingente quantitativo di droga e le armi all’interno di due garage nella sua disponibilità. Il nervosismo mostrato durante il controllo ha insospettito i militari. Dopo aver consegnato ai carabinieri un sacchetto contenente 2 kg e mezzo di hashish occultato sotto il sellino della moto, i militari hanno fatto scattare la perquisizione nei due garage di pertinenza dove poi è stato scoperto l’ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

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Cronache

Uccide la moglie e si presenta ai carabinieri

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Femminicidio a Sestri Levante questa mattina. Un uomo di 74 anni, Giampaolo Bregante, ha sparato alla moglie, Cristina Marini. Dopo l’omicidio si è presentato dai carabinieri e ha confessato. Secondo le prime informazioni l’uomo ha detto di avere ucciso la moglie per “porre fine alla sua depressione e visto che la moglie si rifiutava di prendere le medicine per le cure”. Sul posto sono arrivati i medici del 118 e i carabinieri del nucleo investigativo. I militari sono coordinati dal pm Stefano Puppo.

Comandante di lungo corso, Giampaolo Brigante è conosciuto come una persona tranquilla, amante del mare. Ieri era con alcuni suoi amici a giocare a pinnacolo, come tutti i giorni. “Amava raccontare le sue avventure per mare sui traghetti – raccontano gli amici – Era preoccupato solo per la depressione della moglie ma non faceva trapelare nulla”. Il primo ad accorrere sul luogo dell’omicidio è stato il figlio Righel avvisato dal padre dopo che aveva sparato alla moglie, assieme ai carabinieri che avevano ricevuto la telefonata da parte dell’omicida. Il corpo di Cristina Marini si trovava riverso in cucina. Giampaolo Bregante è stato quindi condotto nella caserma di via Val di Canepa a disposizione del magistrato di turno.

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San Gennaro fa il miracolo e il Cardinale chiede giustizia sociale per Napoli

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Questa mattina, alle 10 in punto, il miracolo di San Gennaro si è ripetuto nel Duomo di Napoli, portando con sé un profondo significato religioso e sociale. Come da tradizione, l’annuncio della liquefazione del sangue del santo Patrono è stato dato dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ai fedeli che gremivano la cattedrale. Il sangue, contenuto nella famosa ampolla, era già sciolto al momento in cui è stato portato sull’altare maggiore, trasportato dai seminaristi. La celebrazione eucaristica, come sempre, ha attirato numerosi fedeli e personalità illustri, tra cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il governatore Vincenzo De Luca, il principe Carlo di Borbone, il principe Emanuele Filiberto di Savoia e l’attrice Marisa Laurito.

La tradizione del miracolo di San Gennaro, atteso tre volte l’anno – il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre – è un momento di grande devozione per i napoletani, che vedono in questo evento un segno di protezione e speranza.

Durante la sua omelia, l’arcivescovo Battaglia ha collegato il miracolo del sangue con la sofferenza e le difficoltà vissute dalla città. “Questo sangue si mescola sempre con il sangue dei poveri, degli ultimi, con il sangue versato a causa della violenza e del degrado sociale”, ha dichiarato, ricordando tragedie recenti come il crollo di Scampia e l’esplosione di Forcella. Con queste parole, Battaglia ha voluto sottolineare la necessità di una risposta collettiva e solidale alle sfide che Napoli affronta quotidianamente.

L’arcivescovo ha proseguito il suo discorso ponendo l’accento sull’importanza di affrontare le emergenze sociali come opportunità per costruire un futuro di giustizia e pace. Ha menzionato l’emergenza educativa e abitativa come priorità che richiedono interventi immediati, ma che al tempo stesso offrono la possibilità di disegnare una nuova traiettoria per la città. “Occorre avere il coraggio di superare la logica della competizione ad oltranza per abbracciare quella della cooperazione”, ha esortato Battaglia, invitando la comunità a riscoprire il valore della solidarietà e della cura reciproca.

Napoli, città dalle profonde contraddizioni ma anche dalle grandi risorse umane, è stata al centro di un appello accorato a ripartire da quei gesti semplici ma fondamentali che la sorreggono ogni giorno: “Ricorda sempre di custodire con tutto te stessa e ripartire ogni giorno dalle poche cose che contano”, ha detto Battaglia, invitando i napoletani a non voltare mai lo sguardo di fronte alla sofferenza altrui e a lottare per una città più giusta e pacifica.

Il miracolo di San Gennaro, dunque, non è solo un evento religioso, ma un invito a riscoprire la dimensione della solidarietà, della cooperazione e della speranza, elementi essenziali per costruire una Napoli migliore e più equa. Concludendo, l’arcivescovo ha invocato la protezione del santo Patrono affinché il segno del suo sangue “ravvivi sempre in noi il desiderio di realizzare per la nostra terra e per il mondo intero il sogno di Dio”.

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