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Cronache

Auto esce di strada e si ribalta, morti due ventenni

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Il dramma si è consumato nel pieno della notte, fra venerdì e sabato, dopo una serata di divertimento trascorsa in discoteca. E’ di due vittime e un ferito gravissimo, il bilancio dell’ incidente stradale avvenuto alle porte dell’ingresso nord di Lecco, lungo il tratto di strada che collega la Super 36 al lungolago cittadino. A perdere la vita sono stati due ragazzi della Valsassina (Lecco), Simone Combi, 21 anni, di Cassina, e Nicholas Combi, 22 anni, del vicino comune di Cremeno, frazione Maggio. E’ invece stato ricoverato in gravissime condizioni in ospedale, un terzo giovane, Alessio Zanotta, 22 anni, di Lecco, che presumibilmente stava per essere riaccompagnato a casa, lui che abita nel quartiere collinare di Rancio, prima della salita verso la Valsassina.

I tre amici viaggiavano tutti a bordo di una piccola Toyota Aygo rossa, uscita di traiettoria nell’affrontare una curva e ribaltatasi più volte fino a ridursi a un ammasso di lamiere. Nulla da fare per Simone e Nicholas, rimasti incastrati nell’abitacolo. Alessio invece, si sarebbe salvato forse perché proiettato all’esterno, dove è stato trovato dai soccorritori, intervenuti in piena notte – erano da poco trascorse le 2 – con tutte le unità disponibili.

Con loro i Vigili del fuoco, l’elisoccorso e gli agenti della Polizia stradale, cui spetterà ora il compito di cercare di capire cosa abbia effettivamente causato la perdita di controllo dell’utilitaria. Non risultano coinvolti altri mezzi nell’incidente. A lanciare l’allarme sono stati altri automobilisti che passavano in quel momento lungo la strada, costeggiata anche da una pista ciclopedonale. Le due vittime erano appassionati tifosi del Lecco, e la società calcistica di serie B ha voluto unirsi al dolore di amici e parenti per le gravissime perdite. Le famiglie dei due giovani sono conosciute da tutti in Valle. Simone è figlio di Maurizio Combi, storico vigile di Cassina Valsassina, recentemente andato in pensione.

Intanto, l’unico sopravvissuto allo schianto, Alessio Zanotta, ricoverato in Rianimazione, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per cercare di ridurre i gravi effetti del politrauma, e quindi nuovamente posto sotto stretta osservazione clinica. Si spera che possa essere almeno lui, presto, a poter raccontare cosa sia accaduto. La Procura della Repubblica di Lecco ha aperto un’inchiesta per accertare con precisione la dinamica e le cause dell’incidente stradale.

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Cronache

Abusi edilizi sanati, sei misure per corruzione a Roma

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Avrebbero perfezionato atti finalizzati al cambio di destinazione d’uso di alcuni immobili e a sanare abusi edilizi; realizzato certificazioni di collaudi e perizie su edifici, mai effettuati, utilizzando timbri d’ufficio e effettuando accessi abusivi a sistemi informatici catastali. Per questo il gip del tribunale di Roma, su richiesta della procura ha emesso un’ordinanza nei confronti di sei persone, tutte gravemente indiziate, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, istigazione alla corruzione, falsa attestazione e certificazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.

A eseguire i provvedimenti i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Eur. Due persone sono finite agli arresti domiciliari, per tre è scattato il divieto di esercitare una professione , accompagnato per una delle tre dall’obbligo di presentazione alla pg e contestuale mentre per l’ultimo indagato la misura è la sospensione dall’esercizio del pubblico servizio. Tra gli indagati anche una dipendente di una società di Roma Capitale, gravemente indiziata di avere effettuato vari accessi abusivi ai sistemi informatici.

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Cronache

Omicidio Mergellina: chiesto l’ergastolo per Francesco Pio Valda, accusato della morte di Francesco Pio Maimone

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La Corte d’Assise di Napoli è stata teatro di una requisitoria accesa e drammatica. Il pubblico ministero Antonella Fratello ha chiesto la pena dell’ergastolo per Francesco Pio Valda, ventenne di Barra, accusato di aver ucciso, la notte tra il 19 e il 20 marzo 2023, il diciottenne Francesco Pio Maimone con un colpo di pistola davanti agli chalet di Mergellina. Alla richiesta di condanna si aggiunge la proposta di due anni di isolamento carcerario per l’imputato.

Una ricostruzione drammatica

Secondo il pm, l’omicidio non sarebbe stato un atto isolato, ma un’azione deliberata per affermare il potere del clan Aprea-Valda nella zona degli chalet, area contesa da gruppi criminali. Durante la requisitoria, Fratello ha descritto Valda come un emergente boss camorrista che agiva con arroganza tanto sul territorio quanto sui social, utilizzati come mezzo per diffondere minacce e rivendicazioni.

L’imputato, collegato in videoconferenza da un carcere fuori regione, ha seguito la requisitoria in silenzio. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, Valda avrebbe agito con premeditazione, uscendo regolarmente armato con l’intento di creare situazioni di conflitto, come testimoniato da frasi registrate durante le indagini.

Le prove e il contesto sociale

Tra le prove presentate dal pm, sono stati ricordati:

  • Minacce diffuse sui social, comprese frasi di sfida come “brindiamo all’ergastolo” e “se va male è esperienza”.
  • Intercettazioni in cui emerge l’intenzione di uccidere, dimostrando un’assenza totale di rimorso per la morte di un innocente.
  • La continuità malavitosa del clan Aprea-Valda, con Valda che avrebbe assunto il comando dopo l’arresto del fratello Luigi.

Il magistrato ha evidenziato anche il ruolo svolto da amici e parenti dell’imputato, tutti inseriti nello stesso contesto camorristico.

Le condanne richieste per il clan

Oltre all’ergastolo per Francesco Pio Valda, il pm ha richiesto pene per altri membri del clan:

  • Giuseppina Valda (sorella di Valda) e Giuseppe Perna (zio): otto anni di carcere.
  • Giuseppina Niglio (nonna): sei anni.
  • Salvatore Mancini: tre anni.
  • Pasquale Saiz e Alessandra Clemente (cugina di Valda): otto anni e sei mesi.

Il dolore della famiglia Maimone

In aula, accanto al loro legale Sergio Pisani, erano presenti i genitori di Francesco Pio Maimone, distrutti dalla perdita del figlio. Suo padre, Antonio Maimone, ha dichiarato: “Concordiamo con la ricostruzione del pm. Crediamo nella giustizia e ci auguriamo che questa giornata rappresenti un segnale forte per tanti giovani. Speriamo sia un esempio in grado di mettere fine a tutti questi omicidi che stanno avvenendo a Napoli”.

Un segnale contro la violenza giovanile

L’omicidio di Francesco Pio Maimone non è solo una tragedia personale ma un simbolo della drammatica escalation di violenza giovanile a Napoli. La vicenda richiama l’urgenza di interventi che possano contrastare il fenomeno della criminalità organizzata e prevenire nuove tragedie.

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Giallo a Napoli, donna precipita dal 30° piano dell’hotel Ambassador: indagini in corso

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Un mistero avvolge la morte di una donna di 52 anni, precipitata dal trentesimo piano dell’hotel Ambassador in via Medina, nel cuore di Napoli. L’episodio, avvenuto ieri sera poco dopo le 20, ha lasciato sgomenti i numerosi passanti presenti nella zona, particolarmente affollata di auto e pedoni in quell’ora.

La dinamica della tragedia

La caduta si è interrotta al nono piano dell’edificio, dove la donna si è schiantata. La scena è stata notata da alcuni presenti, che hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, ma non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna.

Non è ancora chiaro se si trattasse di un’ospite della struttura alberghiera o di una persona esterna all’hotel.

Indagini in corso per chiarire le cause

Il caso è ora al vaglio dei carabinieri di Napoli e degli agenti della Questura, che stanno cercando di risalire all’identità della vittima e ricostruire le circostanze della tragedia.

Secondo i primi rilievi, la donna avrebbe 52 anni, ma rimane ancora incerto se si tratti di un suicidio o di un’azione violenta, con la possibilità che sia stata spinta da qualcuno.

Una zona centrale sotto i riflettori

Via Medina, cuore pulsante del centro cittadino, si è trasformata in uno scenario di sgomento e tensione. Gli investigatori stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza dell’hotel e ascoltando eventuali testimoni per ottenere maggiori dettagli sull’accaduto.

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