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Cronache

Auto contro una casa, è strage: morti una donna e tre bambini

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Un’auto è finita contro una casa abbandonata e nello schianto sono morti una donna di 22 anni e tre bambini di due, dieci e dodici, mentre l’uomo che guidava è rimasto gravemente ferito. E’ successo verso le 20 sulla via Emilia tra Cadé e Villa Gaida, in provincia di Reggio Emilia, verso Parma. La vettura, una Fiat Stilo scura, procedeva in direzione di Sant’Ilario quando il conducente, per cause al vaglio della polizia locale, ha perso il controllo e la vettura si è schiantata. Per estrarre le persone sono intervenuti, oltre al 118, i vigili del fuoco e l’intervento è durato fino a tardi. Il ferito è stato portato in condizioni molto gravi all’ospedale di Reggio Emilia. Le vittime sono di origine albanese e non è chiaro se facciano parte di un unico nucleo familiare. Dalle prime informazioni raccolte la giovane sarebbe la madre del bambino più piccolo. La tragedia stradale si è verificata in un tratto già al centro di diverse polemiche per la pericolosità e il traffico. Si tratta infatti di un percorso alternativo all’A1 molto frequentato dagli automobilisti quando l’autostrada è congestionata. Una situazione denunciata da un comitato di cittadini, residenti a Cella, Cadé e Gaida, arrabbiati per lo smog ma anche per la sicurezza, con proposte rivolte a istituzioni e Anas, richieste di autovelox e zone a 30 km/h, oltre a maggiori controlli. Proprio pochi giorni fa, il 15 ottobre è stata organizzata una manifestazione. A dicembre 2020 a Cella è morto un ragazzino marocchino di 12 anni, travolto sulla via Emilia da un camioncino Ducato condotto da un 35enne che perse il controllo e lo investì sul marciapiede. Il ragazzino quel giorno non era rincasato da scuola per un brutto voto e stava camminando lungo la strada. Più di recente, il 2 settembre sempre a Cella, un ciclista è stato investito da un’auto pirata e si è riacceso il dibattito sulla pericolosità. In quel caso un 43enne se l’è cavata con abrasioni al volto e alle braccia, ma l’automobilista non si era fermato. Cella è a pochi chilometri da dove questa sera la Stilo si è schiantata. Gli episodi sono diversi e per comprendere i motivi che hanno portato all’incidente di questa sera con quattro morti e un ferito gravissimo bisognerà attendere gli accertamenti delle forze dell’ordine.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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