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Esteri

Attacco Ucraina a Russia piega il rublo, fiacco il gas

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E’ servito il week end per capire che l’attacco ucraino in territorio russo nella regione di Kursk è più di un diversivo e così l’azione militare ha piegato il rublo: nella prima seduta della settimana la moneta di Mosca ha ceduto fino al 5% sia sul dollaro sia sull’euro ritornando ai livelli di fine maggio, con riflessi negativi sulla Borsa russa. Gas in rialzo per tutta la giornata, per poi chiudere in calo dell’1,8% sotto i 40 euro. Per il rublo si tratta di una chiara inversione di tendenza. La moneta russa ha registrato nel particolare un calo che ha portato l’euro a tornare anche sopra quota 100 e il dollaro a sfiorare un valore di 92 rubli. Un movimento brusco, che ha mandato in fumo parte del lavoro degli ultimi mesi della Banca centrale di Mosca.

Il rublo infatti aveva toccato i suoi minimi subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma nei mesi successivi la corsa del gas aveva ridato fiato alla valuta. Poi però la speculazione è finita e soprattutto si sono bloccati i flussi di denaro dall’estero, con la Banca centrale di Mosca che ha stampato una gran quantità di rubli, spesso senza le necessarie coperture, per finanziare la guerra. Ma negli ultimi mesi gli sforzi russi sembravano aver stabilizzato la situazione.

Fino all’attuale scivolone. Il movimento della moneta ha influito direttamente anche sulla Borsa di Mosca: l’indice Moex espresso in rubli si è infatti mosso attorno alla parità, mentre l’Rtsi in dollari ha perso oltre il 3%, scendendo sotto la quota psicologica dei mille punti. Ovviamente inversa per tutta la seduta l’intonazione del gas, strutturale per l’economia russa. Per molte ore ha pesato il fatto che dal territorio sotto attacco ucraino passa più della metà del metano che ancora raggiunge l’Europa, con Paesi come l’Austria e la Slovacchia che ancora dipendono da queste importazioni. Poi le conferme di Gazprom che per ora le forniture non hanno subito conseguenze hanno contenuto il prezzo. Il tutto in un contesto di mercati instabili, che attendono gli ormai prossimi dati dei prezzi alla produzione e soprattutto l’inflazione in luglio negli Stati Uniti, che potrebbero dare segnali più chiari sulle prossime mosse della Fed. Secondo Mark Haefele, Chief investment officer di Ubs Global wealth management “i fondamentali economici e reddituali restano solidi. Un atterraggio duro dell’economia statunitense rimane un rischio, ma i rischi di recessione ci sembrano sopravvalutati”.

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Criptovalute: Trump lancia piattaforma World liberty financial

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Donald Trump, insieme ai suoi figli ha lanciato una nuova piattaforma di criptovaluta, che dovrebbe competere con le istituzioni finanziarie tradizionali. World Liberty Financial intende offrire diversi servizi basati sulla cosiddetta finanza decentralizzata, un meccanismo che non utilizza piu’ un intermediario come una banca per effettuare transazioni con terzi. La finanza decentralizzata o DeFi si basa sulla tecnologia “blockchain”, che mantiene un registro delle transazioni teoricamente inviolabile, visibile a tutti. World Liberty Financial consentira’ di prestare e prendere in prestito criptovalute da altri utenti, un servizio che gia’ offrono molte piattaforme, una delle piu’ conosciute e’ Aave. “Questo e’ l’inizio di una rivoluzione finanziaria”, ha detto su X Donald Trump Jr., il figlio maggiore del candidato repubblicano alle presidenziali. Zachary Folkman e Chase Herro, capi del progetto, imprenditori gia’ affermati nel settore delle criptovalute, hanno indicato che la piattaforma utilizzera’ principalmente “stablecoin”, che sono garantiti da una valuta tradizionale, molto spesso il dollaro. Di conseguenza, il loro valore e’ stabile e sono esenti dalle fluttuazioni a volte brutali sperimentate dalla maggior parte delle altre valute digitali.

World Liberty Financial cerca di attirare quante piu’ persone possibile verso le criptovalute, “non per correre molti rischi sul prossimo bitcoin, ma per utilizzare le stablecoin e generare interessi o ottenere liquidita’”, ha spiegato Zachary Folkman. Nel secondo caso, l’utente deposita criptovalute come garanzia per ottenere un prestito di importo maggiore. Il progetto prevede anche la vendita, in un secondo momento, di token, che daranno diritto a partecipare alla governance della piattaforma e non potranno essere rivenduti. “Il 63% circa sara’ messo in vendita al pubblico, ha spiegato Corey Caplan, consulente del progetto, anche se non e’ stato comunicato alcun programma di rilascio. Inizialmente molto critico nei confronti delle criptovalute, da lui definite addirittura una “truffa”, Donald Trump ora ha cambiato radicalmente la sua posizione, al punto da presentarsi ora come un paladino delle valute digitali. Durante un’importante conferenza di settore alla fine di luglio a Nashville (Tennessee), ha promesso che, se rieletto, sarebbe stato “il presidente pro-innovazione e pro-bitcoin di cui l’America ha bisogno”. Donald Trump si schiera quindi in posizione opposta rispetto al governo Biden, favorevole ad una regolamentazione severa del settore.

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Meta bandisce Rt e altri media russi dalle sue piattaforme

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Meta ha dichiarato di aver bandito Rt, Rossiya Segodnya e altre reti di media statali russe dalle sue piattaforme. “Dopo un’attenta riflessione, abbiamo ampliato la nostra applicazione in corso contro media statali russi: Rossiya Segodnya, Rt e altre entità correlate sono ora bandite dalle nostre app a livello globale per attività d’interferenza straniera”, ha affermato oggi in un comunicato la società proprietaria di Facebook e Instagram.

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Bus si schianta in Perù, ‘6 italiani gravemente feriti’

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Sei italiani e altre decine di turisti sono rimasti gravemente feriti in Perù quando il loro autobus si è schiantato mentre scendeva dall’antica cittadella Inca di Machu Picchu, ha detto la polizia locali. L’autista avrebbe perso il controllo e il mezzo è precipitato fuori dalla strada di montagna a zigzag che collega il sito storico con la città turistica di Aguas Calientes, cadendo per circa 15 metri.

“Abbiamo 30 turisti feriti: sono stati tutti portati a Cusco”, ha detto un funzionario di polizia peruviana. Subito dopo l’incidente, le autorità e i residenti locali sono accorsi in aiuto dei turisti per aiutarli a raggiungere il centro sanitario della città. Almeno 20 persone tra cui italiani, cileni e guatemaltechi sono stati ricoverati in ospedale per fratture ossee. Sono rimasti feriti anche cinque cittadini messicani, due giapponesi e un cinese. La polizia ha aperto un’indagine sull’incidente.

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