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Cronache

Arriva il gran caldo con punte di 42 gradi, morto un uomo

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Nell’ultimo fine settimana di giugno arriva il gran caldo, che si protrarrà anche all’inizio della prossima settimana con punte fino a 42 gradi al Sud. Sul fronte meteo l’Italia resta però sostanzialmente divisa in due, con le regioni settentrionali ancora colpite da maltempo e forti temporali. Un assaggio di estate rovente, dunque, che purtroppo ha già fatto registrare una prima vittima, un uomo nel varesotto, mentre i sindacati agricoli chiedono misure di tutela per i lavoratori impegnati nei campi nonostante le temperature proibitive in molte regioni.. Responsabile del caldo in arrivo è l’anticiclone africano che, spiega Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, “sarà solido al Sud ed al Centro, e solo parziale al Nord”.

Una violenta perturbazione atlantica con nubifragi, in transito dalla Francia verso Germania e Svizzera, interesserà infatti anche le nostre regioni nord-occidentali. Allerta quindi per Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia con rischio di temporali e grandine associati a downbursts, ovvero raffiche di vento orizzontale ad oltre 70 km/h. In sintesi, l’Italia sarà spaccata in due nelle prossime ore, ed anche all’inizio della prossima settimana: lunedì 1 luglio si prevedono temporali sparsi al Centro-Nord mentre al Sud avremo ancora picchi africani con Siracusa che toccherà la temperatura record di 41-42 gradi, Catania 40 gradi e Taranto 39. Poi, una breve pausa con temperature più fresche fino a metà della prossima settimana.

L’allerta caldo è segnalata anche dal bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute. Oggi sono 16 le città italiane – su 27 monitorate – contrassegnate dal bollino arancione che indica il massimo rischio salute dovuto al caldo per la fascia più fragile della popolazione, in una scala da 0 (bollino verde, nessun rischio caldo) a 3 (bollino rosso, massimo rischio caldo per tutta la popolazione, non solo i fragili). Le città ‘arancione’ scendono a 9 domani, domenica 30 giugno. Ed è stato probabilmente proprio il caldo la causa della morte di un uomo quarantunenne di Sesto Calende (Varese), deceduto dopo essere stato trasportato in elicottero all’ospedale di Legnano (Milano). E’ possibile che sia stato fatale un colpo di calore. Le temperature in rialzo preoccupano anche i sindacati del settore agricolo e dell’edilizia. Dopo l’ordinanza dei Comuni di Taranto e Martina Franca in Puglia sul blocco delle prestazioni lavorative per le lavoratrici e i lavoratori esposti al sole nelle ore più calde, la Cgil insieme alla Fillea hanno scritto a tutti i sindaci della provincia ionica per chiedere provvedimenti analoghi.

“Abbiamo strumenti per prevenire rischi di incidenti rilevanti e decessi – dicono il segretario generale della Cgil di Taranto, Giovanni D’Arcangelo e Francesco Bardinella, segretario della categoria Fillea che riunisce tutti i lavoratori del settore dell’edilizia -. Sono previste notevoli ondate di calore ed è importante che le amministrazioni pubbliche tengano alta l’attenzione su un fenomeno che può fare il destino non solo di chi lavora in campagna ma anche su impalcature roventi, pertanto Cgil e Fillea chiedono che ciò avvenga con ordinanze simili a quelle già emesse che impongono un divieto dal lavoro dalle ore 12 alle 16”. In campo il ministero della Salute che, per contrastare l’emergenza caldo, ha raccomandato alle Regioni di rafforzare l’assistenza attivando il ‘codice calore’, il percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei Pronto soccorso. Potenziato anche il servizio di Guardia medica ed è stato riattivato il numero di pubblica utilità 1500 per fornire indicazioni e informazioni ai cittadini.

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Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

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Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

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Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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