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Cronache

Arrestato in una operazione antimafia il capo ultras della Juventus Andrea Puntorno, aveva rapporti con i boss della droga di Agrigento

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C’è anche un capo ultras della Juventus tra gli arrestati nell’operazione della Dia in Sicilia. Si tratta, secondo quanto si apprende, di Andrea Puntorno, uno dei leader del gruppo ‘Bravi ragazzi’, che gia’ in passato ha avuto problemi con la giustizia. Secondo gli investigatori e gli inquirenti Puntorno era in rapporti con il boss di Agrigento, finito anche lui agli arresti. Le accuse nei confronti dell’ultra’ sarebbero connesse al traffico di droga. La Dia sta eseguendo, ad Agrigento ed in altre Province della penisola (Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma), un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda di Palermo, nei confronti di 32 persone accusate, tra l’altro, di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento.

All’operazione partecipano anche i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento che, nell’ambito dello stesso provvedimento, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone accusate di concorso in sequestro di persona e violenza sessuale, aggravati dal metodo mafioso. L’operazione Kerkent, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all’organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un’intensa attivita’ di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato.

Sono due presunti fiancheggiatori del boss Antonio Massimino, considerato l’attuale reggente della “famiglia” mafiosa di Agrigento, le persone arrestate dai carabinieri, nell’ambito dell’operazione Kerkent, con l’accusa di sequestro di persona e violenza sessuale aggravati dal metodo mafioso. I reati sarebbero stati commessi su ordine dello stesso capomafia. Gli arrestati sono Gabriele Micciche’, 28 anni, ritenuto dagli investigatori il braccio operativo del boss, e Salvatore Ganci, 45 anni, commerciante di autovetture. Ad Antonio Massimino, 50 anni, che era gia’ detenuto, l’ordinanza di custodia cautelare e’ stata invece notificata in carcere. I particolari della vicenda e dell’intera operazione saranno illustrati stamane nel corso di una conferenza stampa che si svolgera’ in Procura a Palermo.

Arrestato Andrea Puntorno, capo ultras dei “Bravi Ragazzi” allo Stadium della Juventus e boss del narcotraffico

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Cronache

Scarcerato imprenditore che accusa Psoe di tangenti: ho prove

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L’imprenditore Victor de Aldama, imputato nel cosiddetto ‘caso Koldo’ sulle presunte tangenti nei contratti milionari per le mascherine durante la pandemia di Covid, ha lasciato questa sera il carcere madrileno di Soto del Real, dov’era detenuto per un’altra inchiesta relativa a una frode di idrocarburi. Del Aldama è stato scarcerato dopo aver ammesso oggi davanti al giudice istruttore del caso Koldo di aver pagato commissioni per 250.000 euro all’ex ministro di Trasporti, José Luis Abalos, e per 100.000 euro a Koldo Garcia, consulente di Abalos, per la compravendita di mascherine nel peggiore periodo della pandemia.

Ha denunciato anche di aver pagato 15.000 euro al numero 3 del Psoe, l’ex responsabile di organizzazione, Dantos Cerdan, che lo ha negato e ha negato di conoscerlo. In dichiarazioni ai cronisti fuori dal centro penitenziario, de Aldama ha fatto riferimento alle sue affermazioni riguardo al presidente del governo, Pedro Sanchez, che – a suo dire – aveva voluto conoscerlo per ringraziarlo di quanto aveva fatto a favore di imprenditori spagnoli in Messico. “Mi ha chiamato delinquente e personaggio” ha detto l’imprenditore riguardo al premier, che oggi ha definito “totalmente false” le accuse.

“Quante prove vuole, non deve preoccuparsi il signor Sanchez, avrà prove di tutto quello che è stato detto”, ha aggiunto. E, alla domanda se l’incontro con il premier, documentato in una foto pubblicata il 3 novembre dal quotidiano El Mundo, fosse stato fortuito, ha replicato: “Naturalmente non lo era”. L’imprenditore è indagato in due diverse inchieste in capo al tribunale dell’Audiencia Nacional: una presunta truffa di idrocarburi, per la quale fino a oggi è stato in carcere preventivo; e il così detto ‘caso Koldo’ per i contratti pubblici milionari per la fornitura di mascherine durante la pandemia.

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Cronache

Dati rubati: Del Vecchio jr: ho chiarito la mia posizione

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“Sono soddisfatto dell’interrogatorio in quanto ho potuto chiarire la mia posizione. Auspico che la giustizia faccia il suo corso e che il prima possibile venga richiesta l’archiviazione dell’inchiesta a mio carico per l’insussistenza dei reati contestati”. Lo ha dichiarato dichiarato Leonardo Maria Del Vecchio al termine dell’interrogatorio reso ai pm della Dda di Milano e della Dna, nell’ambito dell’indagine su una presunta rete di cyber spie che ruotava attorno alla Equalize, e nel quele è indagato. L’imprenditore aveva chiesto di essere interrogato per chiarire e difendersi dalle accuse,

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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