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Cronache

Arrestati i rapinatori degli uffici postali di Caserta

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Si erano specializzati nel rapinare uffici postali, ma in un ‘operazione congiunta Carabinieri e Polizia hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere per due persone, un 45enne apoletano già sottoposto all’obbligo di firma per reati contro il patrimonio e un 22enne incensurato del Casertano. Entrambi sono indiziati di due tentate rapine e di una consumata a mano a armata ad uffici postali del casertano.

Nel mese di gennaio di quest’anno gli uffici investigativi iniziavano un’attività di indagine finalizzata ad accertare i responsabili della rapina realizzata in data 25 gennaio nell’ufficio Postale sito a Caserta in via Ferrarecce.
Alcuni soggetti travisati si erano introdotti all’interno dell’ufficio e, sotto la minaccia di una pistola, si erano fatti consegnare dalla direttrice, parte dell’incasso.

L’indagine consentiva di individuare i responsabili di questo assalto armato. Il prosieguo dell’attività investigativa poi portava ad accertare la responsabilità dei predetti rapinatori in due tentate rapine a mano armata ad uffici postali verificatesi rispettivamente in data 23 gennaio a Caserta in via Fabricat ed in data 7 febbraio a Villa Literno (CE). In queste circostanze i due malviventi, armati e travisati, si erano introdotti all’interno degli uffici postali non riuscendo, tuttavia, a portare a termine il “colpo”.
L Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in virtù delle risultanze delle investigazioni svolte, emetteva un decreto di fermo di indiziato dei delitti di rapina e tentata rapina a mano armata a carico dei due rapinatori che adesso sono in carcere.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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