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Ambiente

Appuntamento con l’inverno, dal 5 febbraio freddo e neve

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Appuntamento con l’inverno dal 5 febbraio. Per quella data potrebbe infatti raggiungere anche l’Italia il fronte freddo associato a una zona di bassa pressione atlantica, determinando un brusco calo delle temperature e l’arrivo della neve a quote molto basse. Si dovrebbe cosi’ chiudere la parentesi di stampo piu’ primaverile che invernale che perdurera’ almeno fino al 2-3 febbraio. Le previsioni sono di Carlo Migliore, meteorologo di 3bmeteo.com. “Da lunedi’ prossimo – spiega Migliore – qualcosa comincera’ a cambiare. Il vortice polare si dividera’ in due parti, una andra’ verso il Canada e l’altra verso il Mare di Barents, questa spaccatura consentira’ all’anticiclone delle Azzorre di intrufolarsi sul Nord atlantico favorendo verso l’Europa centrale la discesa di correnti molto fredde di matrice artica”. Invogliate dalla posizione dell’alta pressione queste correnti, precisa il meteorologo di 3bmeteo.com, “scenderanno via via di latitudine mettendo in campo una profonda saccatura con annesso vortice ciclonico che portera’ clima molto freddo e nevoso sul Baltico e la Mittle Europa poi intorno al 5-6 febbraio il fronte freddo associato alla saccatura artica potrebbe raggiungere anche l’Italia”. C’e’ quindi la possibilita’, conclude Migliore, “che la nostra Penisola sia investita da un’ondata di freddo consistente in grado di portare un calo netto delle temperature e l’arrivo della neve fino a quote molto basse”.

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Ambiente

In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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