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Cronache

Antonio Strangio consegnato alle autorità italiane, era stato arrestato in Germania

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È stato consegnato alle autorità italiane Antonio Strangio: era stato arrestato a Moers lo scorso 2 maggio dal Bundeskriminalamt, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo. È arrivato all’aeroporto di Fiumicino proveniente da Düsseldorf, grazie anche al Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia e le dirette intese fra Autorità Giudiziarie e Forze di Polizia di Italia e Germania, sotto l’egida di Eurojust.

Strangio, nato a Locri, Reggio Calabria, nel 1979,  era stato arrestato in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo, emesso nei suoi confronti dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’inchiesta “European ‘ndrangheta connection” eseguita, per la Polizia di Stato, dal Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria.

Antonio Strangio, alias “TT” e “il meccanico”, nel mese di aprile scorso, era stato raggiunto da un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Capoluogo reggino su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, guidata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, a distanza di pochi mesi dall’operazione di polizia interforze “European ‘ndrangheta connection”, effettuata in Italia e nel Nord Europa nei confronti di oltre 90 persone, con il coordinamento di Eurojust e dell’Agenzia Europol, che ha colpito, in particolare, numerosi esponenti di importanti famiglie mafiose del Mandamento Ionico della provincia reggina, disvelando gli interessi delle cosche nei traffici intercontinentali di droga, nel riciclaggio del denaro “sporco” e nel reimpiego dei proventi illeciti in settori commerciali quali quello della ristorazione.

Tale operazione è stata il frutto di anni di intenso lavoro investigativo svolto nell’ambito del Joint Investigation Team costituito il 18 ottobre 2016, a L’Aia, Olanda, presso Eurojust tra Magistratura e Forze di Polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania, cui hanno aderito, per l’Italia la Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria con il supporto della Procura Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, la Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro con il supporto del Servizio Centrale d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza ed il IV^ Gruppo del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza; per la Germania la Procura di Duisburg e il Bundeskriminalamt  (B.K.A.) di Wiesbaden, per i Paesi Bassi la Procura di Zwolle e il F.I.O.D. (Corpo olandese di polizia fiscale ed economica) di Eindhoven.

All’indomani di tale operazione – eseguita il 5 dicembre 2018 – le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, coordinate dal Procuratore della Repubblica Aggiunto Giuseppe Lombardo e dai Sostituti Procuratori della Repubblica Francesco Tedesco e Simona Ferraiuolo, sono proseguite da parte della Squadra Mobile di Reggio Calabria e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo mediante una serie di approfondimenti di elementi già acquisiti nel periodo di indagine mediante le attività tecniche di intercettazione.

Tale ulteriore lavoro ha consentito alla DDA di Reggio Calabria di avanzare richiesta al Gip di Reggio Calabria di custodia cautelare in carcere nei confronti di Strangio Antonio, indagato per aver posto in essere condotte delittuose in materia di stupefacenti, aggravate dall’aver agevolato la potente cosca di ‘ndrangheta dei Pelle – Vottari di San Luca.

L’uomo dovrà rispondere in particolare di aver detenuto e messo in vendita a  Domenico Pelle, classe1992, che accettava l’accordo, 4 o 5 pacchi di cocaina che il Pelle avrebbe dovuto tagliare per poi distribuire nella piazza di Milano, pagandola all’esito o scambiandola con eroina.

Antonio Strangio è il cugino di Domenico Pelle, arrestato nell’ambito dell’operazione del 5 dicembre scorso, ed è nipote dei fratelli Antonio Pelle,  alias “la mamma”, elemento di vertice della cosca Pelle Vancheddi di San Luca, arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria nel 2016 dopo 5 anni di latitanza, e Domenico Pelle alias “Mico i Mata”, anch’egli in carcere per l’inchiesta “European ‘ndrangheta connection”.

Dopo le formalità di rito presso gli uffici della Polizia di Frontiera Aerea di Roma Fiumicino, Antonio Strangio è stato condotto nel carcere di Rebibbia,  a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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