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Altri 14 morti e su i contagi, gli scienziati avvisano: l’indice di contagio è troppo alto

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Aumentano morti (14), contagiati (1.434) e ricoverati in terapia intensiva (7) nelle ultime 24 ore. Solo la Valle d’Aosta non fa registrare nuovi positivi. Preoccupano i focolai che continuano ad emergere alla vigilia dell’apertura delle scuole. E tornano le ordinanze restrittive delle Regioni: oggi le hanno firmate i governatori di Campania e Abruzzo. Mentre gli scienziati avvisano: l’indice di contagio Rt in Italia e’ doppio di quello che viene considerato. Quanto all’ipotesi di dimezzare la quarantena da 14 a 7 giorni, il ministro della Salute, Roberto Speranza frena: “l’Oms ha riconfermato come valida la quarantena a 14 giorni. Approfondiremo con il Cts, noi ci ispiriamo al principio di precauzione”. Papa Francesco, intanto, oggi e’ apparso per la prima volta in pubblico con la mascherina, al suo arrivo all’udienza generale. “Non ammucchiatevi”, ha raccomandato ai fedeli. Se il bollettino quotidiano del ministero della Salute mostra una curva dei contagi in continua salita, in realta’ si tratterebbe di un dato sottostimato secondo i calcoli eseguiti dai fisici dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) pubblicati sul sito CovidStat. L’indice di contagiosita’ Rt in Italia, affermano, risulta essere circa 3, considerando anche i casi di infezione nelle persone asintomatiche, che pur avendo il virus non hanno sintomi. Si tratta di un valore di Rt quasi doppio rispetto a quello indicato dall’Istituto superiore di Sanita’ che si basa soltanto sui casi con sintomi. Altri scienziati, quelli del think-tank ‘Lettera150′, spiegano in un documento che “la ripresa delle attivita’ scolastiche e l’avvicinarsi dell’autunno rendono urgente organizzare la macchina pubblica per procedere con tamponi su vasta scala cosi’ da individuare subito gli infetti, isolare i focolai sul nascere ed evitare il riesplodere dell’epidemia”. E ricordano che il virologo Andrea Crisanti ha stimato che potrebbe essere necessario in questa fase processare fino a 400mila tamponi ogni giorno. Oggi sono stati quasi 96mila. Continuano a salire i ricoveri in terapia intensiva, che toccano quota 150. Dall’ospedale Covid di Cagliari, il Santissima Trinita’, arriva l’allarme: posti esauriti in terapia intensiva. Erano 8. Ora si sta pianificando l’apertura dell’area che era stata pensata per i casi ‘no-Covid’. Sul fronte focolai, quello scoperto presso un’azienda ortofrutticola di Polignano a Mare (Bari) si e’ arricchito oggi di altri positivi; i casi totali sono saliti dunque a 105. Fin dal mattino si e’ formata una fila di decine di auto davanti all’area allestita dalla Protezione civile per fare i tamponi in modalita’ ‘drive-in’. Nell’azienda sono stati recentemente anche il leader della Lega, Matteo Salvini, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia ed il candidato presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto. Il test e’ risultato negativo per gli ultimi due. E ritornano i provvedimenti restrittivi. Un’ordinanza del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, impone l’obbligo di misurazione della temperatura per i dipendenti e gli utenti degli uffici pubblici e test obbligatori per chiunque rientri in Campania dalla Sardegna o dall’estero. Stretta anche da parte della Regione Abruzzo in cinque comuni: Sulmona, Bugnara, Pettorano sul Gizio, Civita d’Antino e Lucoli, tutti in provincia dell’Aquila. Alla luce dei contagi riscontrati in queste localita’ verra’ disposto l’uso obbligatorio delle mascherine anche all’aperto, la chiusura dei locali alle 20, il divieto di assembramenti e feste. Sulla crescita anomala dei positivi a La Spezia, intanto, indaga la procura: la Guardia di Finanza ha richiesto alla Asl i faldoni relativi a tutti i casi di Covid registrati sul territorio nelle ultime settimane. Quanto alle polemiche per il ‘piano segreto’ del Cts, si registra una lettera al capo dello Stato, Sergio Mattarella, da parte dei 13 governatori del centrodestra che lamentano di “essere stati tenuti all’oscuro dall’esecutivo” con quello che definiscono un “atto ingiustificabile”.

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A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

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“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

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Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

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Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

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Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

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Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

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